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No alla deriva

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17 febbraio 2017

Giornalisti a fine corsa


I giornalisti fanno vittimismo se Trump li accusa di rivelare notizie riservate o dare voce a falsità o se Grillo li mette in una lista di proscrizione, ma in realtà Trump e Grillo hanno ragione.
La suffragetta di TeleKabul ora, a spese nostre, corrispondente dagli Stati Uniti della rai, si sarebbe lamentata perchè l'elezione di Trump avrebbe reso vani tutti gli articoli di fior di giornalistoni e di fior di quotidianoni.
Ma è evidente che chi svolge propaganda invece di informazione, perde credibilità e non può convincere più nessuno.
Prendiamo il caso dell'Italia.
Sembra che esista solo il pci/pds/ds/pd.
Sembra che esistano solo Renzi e Bersani, Del Rio e D'alema.
I servizi che parlano dei comunisti e delle loro vicende interne occupano dai dieci ai quindici minuti di un telegiornale di trenta minuti.
Poi parlano cinque minuti delle traversie della Raggi e della giunta romana.
Degli altri nulla, a meno che non debbano fornire una notizia che abbia una connotazione negativa.
Nelle trasmissioni è sempre invitato uno del pci/pds/ds/pd e uno del governo (pci/pds/ds/pd).
Raramente uno di vera opposizione, anche perchè quando c'è mette in buca regolarmente, inchiodandoli alle loro bugie e contraddizioni, i primi due (ad esempio il prof. Claudio Borghi della Lega viene invitato a Sky Tg 24 economia più o meno una volta ogni due settimane, eppure è preparato ed efficace, probabilmente troppo per un telegiornale smaccatamente filorenziano).
Allora ci si rivolge ad internet ed ecco i giornalisti trovare una solida unanimità e strepitare perchè, perdendo il monopolio non tanto delle notizie (che non danno) quanto dei commenti, si sentono messi da parte (come peraltro è giusto che sia).
Ma perchè io non dovrei avere lo stesso diritto di esprimere i miei commenti e le mie opinioni ?
Si riproduce esattamente la stessa situazione che abbiamo con gli scioperi.
Di qualunque categoria, uno sciopero, quando trova spazio nei telegiornali, viene presentato per i disagi che provoca, istigando gli ascoltatori a schierarsi contro gli scioperanti.
Quando però sciopera la casta dei giornalisti, allora usano il mezzo (pubblico o privato ma certo non di loro proprietà) per dare anche i particolari del perchè scioperano.
Probabilmente fanno così perchè il loro sciopero non danneggerebbe nessuno e nessuno farebbe una piega anche se continuasse per mesi e anni.
Ma, allora, che senso ha avere ancora un "ordine" dei giornalisti e dei personaggi pagati per fare quella "professione" ?
Tutti possiamo fare i giornalisti, ci basta una tastiera, un computer e una "bacheca" dove pubblicare.



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