La corte costituzionale (mai come in queste occasioni così degna delle minuscole) ha legittimato la rapina sulle pensioni perchè "temporanea" e per ragioni di "solidarietà" sulle pensioni più alte.
Qualcuno, magari, avrà pensato ad un gesto di giustizia retributiva, ma sbaglia.
Innanzitutto perchè la rapina è stata perpetrata "a bocce ferme", cioè senza che le vittime potessero avere un'alternativa avendo già acquisito, nel rispetto delle leggi, il diritto a quegli importi pensionistici.
In secondo luogo perchè quelle pensioni hanno visto pagati i relativi contributi per percepire quegli assegni.
In terzo luogo perchè, così facendo, si crea un precedente per il quale diventerà possibile in futuro estendere la platea delle vittime anche a chi percepisce pensioni più basse, essendo sufficiente spostare l'asticella del concetto di "pensione alta".
Come per l'atrazina di Donat Cattin negli anni settanta.
I predoni continuano ad imperversare e mentre a parole dicono di abbassare le tasse, con entrambe le mani si infilano nelle nostre tasche per sottrarci quanto ci spetta.
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