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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

12 giugno 2016

A parole sono bravi (o scarsi) tutti

Sky ha organizzato una serie di sfide televisive tra i candidati al ballottaggio delle principali città.
Alcuni giorni fa hanno iniziato con Milano e il dibattito tra Parisi (Centro Destra) e Sala (sinistra) ancora visibile su Sky on demand, per proseguire venerdì con Appendino (Grillo) contro Fassino (sinistra) e non so quali altri città comprenderanno, immagino sicuramente Roma, forse Napoli, non credo Bologna e Trieste.
Per Bologna venerdì sera c'è stato un dibattito casareccio nei ruspanti studi di una televisione locale, tra Lucia Borgonzoni (Centro Destra) e il sindaco uscente Merola (sinistra).
Mi sono guardato i due dibattiti di venerdì (facendo zapping) e quello milanese.
Non lo faccio più (vecchia canzone dello Zecchino d'oro anni sessanta).
Ma io "non lo faccio più" veramente, perchè questi dibattiti non dicono più nulla.
Ingabbiati come sono dalle regole e dalla volontà dei partecipanti di mostrare il loro "fair play" , diventano tutti ingessati e a parole tutti riescono ad esporre le loro proposte, persino quelli che, avendo amministrato ed essendo sindaci uscenti, non possono promettere più di tanto sennò dimostrano di non aver fatto o aver fatto male.
Come è capitato a Merola che ha promesso di liberalizzare le preferenziali per i motocicli, di incrementare la sicurezza, il che ha dimostrato che, in cinque anni, ha fatto fiasco.
Solo il carattere dei partecipanti può dare una sferzata e se Milano e Torino sono stati di una noia mortale, Bologna, ancorchè complessivamente il dibattito peggiore per totale responsabilità di una emittente non certo all'altezza della situazione, alla fine ha tolto la maschera di Merola.
Costui, forse sentendo "a pelle" di aver perso il confronto, ha finito per attaccare la sfidante Lucia Borgonzoni, paragonandola a Trump e definendo razzista e xenofobo il movimento leghista.
E quando la Borgonzoni ha risposto per le rime accusandolo di essere maschilista (che non è una connotazione negativa, come non lo è essere razzisti, omofobi e xenofobi soprattutto nell'accezione che viene data a simili termini dalla sinistra) perchè nel suo staff non c'erano donne, si è inalberato intimando "non accetto provocazioni".
Insomma, l'ignoranza sul reale significato e portata delle parole unita all'arroganza caratteriale del sindaco uscente ci ha mostrato la sua vera faccia.
Lui provoca e, secondo i suoi schemi mentali, insulta, ma non accetta la reciprocità.
E con questo ha veramente perso un dibattito che, diversamente, sarebbe finito noiosamente alla pari come quelli di Milano e Torino.
Ormai con le parole si manipola tutto e non resta che basarsi sulle questioni concrete:
tasse
immigrazione
sicurezza
valori morali
traffico
servizi.



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