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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

02 gennaio 2016

Parrucconi senza speranze



Con la fine dell'anno e l'inizio del nuovo, abbiamo avuto la conferma che non abbiamo un futuro.
Finché,  almeno, continueremo ad affidarci ai Renzi, ai Galletti, ai Mattarella.
Il primo si crede un manager, ma non ha alcuna esperienza, che si fa sulla nostra pelle.
Crede anche che sia sufficiente mostrare delle slides per archiviare come "fatti" gli argomenti toccati o,peggio ancora, per ritenerli utili alla Nazione e non si accorge che molti sono solo perniciosi.
Galletti è una brava persona, la cui dimensione è Bologna, catapultato per ragioni politiche ai livelli del governo nazionale in un esecutivo cattocomunista che rappresenta la negazione, il tradimento di tutto l'impegno politico suo e di suo padre.
Il suo decalogo contro l'inquinamento è quanto di più risibile possa esserci.
In pratica tutto si riduce ad un danno per i cittadini, perché noi dobbiamo sempre pagare ovvero peggiorare il nostro tenore di vita (cambia auto, cambia caldaia, cambia finestre, bollini blu,certificazioni, tutto a pagamento, per poi sentirci chiedere di ridurre il riscaldamento di due gradi d'inverno o limitare il climatizzatore d'estate).
Nessuno che smaschera la responsabilità di chi è interessato al business dell'ambientalismo,tanto da aver pilotato una campagna terroristica per bocciare l'energia pulita e infinita del nucleare.
E, poi, siamo così sicuri che oggi ci sia più inquinamento di 40 anni fa?
A me sembra di no e lo dimostra il forte calo delle intensità nebbiosa nella Pianura Padana.
Quanto a Mattarella,  condivido la definizione grillesca di "ologramma di un ologramma".
Dopo Cossiga mi sono sempre rifiutato di ascoltare l'anziano signore che siede al Quirinale nel suo sproloquio di fine anno.
Almeno finché sarà un rappresentante dei cattocomunisti e non di tutti gli Italiani.
Mattarella non ha fatto eccezione.
Però ho ascoltato i giornali radio del primo gennaio e letto i resoconti online.
Quattro i punti, tutti banalmente buonisti,  ma almeno due pertinenti agli interessi della nostra comunità : il lavoro che non c'è  (alla faccia delle slides di Pittibullo) e la necessità  di un sistema di trasporti moderno se si vuole chiedere agli Italiani di lasciare in garage il mezzo privato.
Ma due sono completamente fuori luogo.
La rinnovata difesa dell'accoglienza, solo poco e male temperata dalla richiesta di espulsione di chi delinque, ma intanto ce li portiamo in casa.
E il pistolotto politicamente corretto contro l'evasione fiscale e la solita bugia per cui se tutti pagassero le tasse queste sarebbero più basse.
No, se tutti pagassero le tasse il governo avrebbe più soldi da sperperare e lo farebbe, magari con ulteriori regalie agli immigrati, agli imprenditori e banchieri amici, alle lobbies rumorose e portatrici di voti come quella degli omosessuali,
A spese nostre.
No, non è se pagassero tutte le tasse, sarebbero più basse, ma se le tasse fossero molto ma molto più basse (penso ad una flat Tax solo sui redditi del 10%) non solo tutti le pagherebbero ma i governi non avrebbero soldi da sperperare,mentre i cittadini potrebbero spendere il loro, ciascuno per quel che gli interessa.
Salvini e la Meloni devono pensare di usare le ruspe non solo sui bivacchi di clandestini e zingari, ma anche nei confronti di questa classe politica da prima repubblica, dove comunisti e democristiani si sono messi assieme per continuare a spremere il Popolo


P.s.: da qualche tempo quando non sono a Bologna, uso un tablet che ha la composizione automatica delle parole e in genere scrive la parola più comune. Rileggendo cerco di correggere tutto, ma a volte pensando alla parola che volevo scrivere la vedo anche se ne è scritta un'altra. Questa volta è capitato con il titolo: le parrucchiere sono totalmente innocenti e chiedo loro scusa per essere state casualmente accostate ai parrucconi del cattocomunismo.

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