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No alla deriva

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07 giugno 2015

L'illusione e la realtà dei numeri



Passato il periodo elettorale, tornano i sondaggi con cadenza pressochè quotidiana e giornali e trasmissioni televisive di pseudo giornalismo si affannano a proporli come altrettanti scoop.
Il sondaggio che abbiamo evidenziato nel collegamento parrebbe interessante.
Il pci/pds/ds/pd renziano al 32,5%. i grillini al 20,5, il Centro Destra con dati aggregati nell'Area più identitaria (Lega e Fratelli d'Italia) al 21,5 e al 14,5 i "moderati" (Berlusconi, Alfano, Fitto ...).
Completano al 7% i rossi antichi (sel, minoranza pci/pds/ds/pd) e al 4% gli eterogenei altri (ancora un partitino comunista, i radicali, idv e Forza Nuova).
Ma la lettura di quei dati è fuorviante.
Se consideriamo un astensionismo al 40% (minore di quello registrato alle europee e alle regionali) vediamo che il  partito cattocomunista si attesterebbe al 19,5%, Lega e Fratelli d'Italia al 12,9%, i grillini al 12,3%, i "moderati" cari a Berlusconi all'8.7%, il secondo partito comunista al  4,2% e gli altri al 2,4%.
Gli astensionisti che decidessero di tornare al voto, insomma, deterrebbero una "golden share" per determinare il vincitore delle elezioni, ribaltando ogni sondaggio.
Gli astensionisti, quindi sono i responsabili primi dell'attuale situazione che vede l'Italia governata dai Renzi, dalle Boldrine, dalle Serracchiani, dai De Luca, dai Rossi, dai Bonaccini, dai Vendola.
Ma c'è anche un altro dato che conferma quello che qui si è da tempo sostenuto.
Lega e Fratelli d'Italia DEVONO avanzare in coppia, le loro proposte e idee rappresentano la maggioranza dell'elettorato che il Cav insiste nel definire "moderato".
Berlusconi deve lasciar perdere le zavorre come Fitto, Alfano e Verdini e unirsi a Salvini e alla Meloni per dare ancor più consistenza all'Area di Centro Destra raccogliendo un consenso pari a quello di Renzi e cercando di trovare la chiave per smuovere dall'inerzia gli astensionisti che  Dante avrebbe posto (legittimamente) tra gli ignavi:


"Questo misero modo
tegnon l'anime triste di coloro
che visser sanza 'nfamia e sanza lodo.


Mischiate sono a quel cattivo coro
de li angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.



Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli"

(Divina Commedia, Inferno, Canto III)



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