Ritorno sugli attacchi dell'Isis.
Come pensiamo di poterci difendere, quando abbiamo perso tutta la nostra forza interiore che ci consentì di respingere e ricacciare l'invasore musulmano ?
Come pensiamo di poterci difendere se ci portiamo in casa sconosciuti che appartengono per religione e stirpe a quegli stessi contro i quali eleviamo parole di fuoco ad ogni attentato ?
Come pensiamo di poterci difendere se la "nostra" religione ha abdicato al suo ruolo di espressione di una Civiltà, alla ricerca non si sa bene di cosa e sotto la guida di un improvvisato pensatore capace solo di presentare scuse a tutti, rinnegando così duemila anni di Storia ?
Come pensiamo di poterci difendere, se nell'unica occasione ("occasionissima" o "quasi goal" avrebbe detto un telecronista calcistico) in cui avevamo dalla nostra il Diritto e la Forza, le divisioni interne, anzi le quinte colonne interne, hanno impedito che il dispiegamento di forze organizzato da George W. Bush potesse esprimere tutto il suo potenziale per far cessare il pericolo almeno per i prossimi cento anni impartendo una solenne lezione al nemico sempre pronto ad approfitare delle nostre debolezze?
Come pensiamo di poterci difendere se il successore di Bush nel ruolo di Capo dell'Occidente (in che mani siamo finiti ... !) davanti agli attentati in Tunisia, Francia, Kuwait e Somalia ha preferito cinguettare garrulo sulla "vittoria dell'amore" , sì, ma di quello innaturale tra persone dello stesso sesso ?
E come pensiamo di poterci difendere se eleviamo al rango di "diritti" i capricci che hanno sempre segnato la fine di una Civiltà ?
Allora i casi sono due.
O recuperiamo la nostra Forza che affonda le sue radici nella Identità Nazionale e nella Tradizione, oppure meritiamo di essere sottomessi all'Isis.
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