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04 marzo 2015

A mare la zavorra



Negli anni scorsi, Berlusconi è sempre riuscito a recuperare la maggioranza parlamentare con una politica di inclusione, cercando di allargare la sua coalizione anche a scapito della linearità e compattezza dell'azione politica di governo.
Era una tattica che ha dato i suoi frutti, ma anche ha evidenziato gli aspetti negativi, in particolare l'essere soggetti al personalismo ambizioso di piccoli uomini che si credevano in diritto di sfruttare a proprio vantaggio i voti ottenuti essenzialmente ed esclusivamente dal Cavaliere.
Se l'azione politica di governo del Centro Destra non è risultata così incisiva come speravamo (ancorchè di gran lunga migliore di qualsivoglia esponente di sinistra da Ciampi 1992 a Renzi 2014-5, passando per Dini, Prodi, D'alema, Amato, Prodi ancora, Monti e Letta) è dovuta in massima parte all'azione frenante e di disturbo operata dai vari Follini, Casini e Fini.
I comunisti mascherati di Renzi e l'azione repressiva contro il Capo dell'Opposizione Silvio Berlusconi (e poi criticano Putin ...) hanno sparigliato i giochi, dando l'opportunità di crescere a nuovi leaders, più giovani.
Tra questi il più lesto a comprendere la nuova natura dei rapporti politici, rilanciando una Lega che sembrava in coma, è stato Matteo Salvini che ha anche marcato una differenza con Berlusconi.
Non lascia spazio al compromesso purchessia pur di accaparrarsi voti, ma pone dei paletti, peraltro abbastanza ampi e flessibili, dal cui perimetro rimangono però esclusi i portatori di zizzania e compromessi.
Rimangono quindi fuori quelli che, nel terzo millennio, continuano a celebrare la liturgia antifascista, scandalizzandosi per la presenza di Casapound alle manifestazioni della Lega.
Rimangono fuori gli abatini del politicamente corretto che credono sia sufficiente avere la pelle nera per godere automaticamente di uno status di favore.
Rimangono fuori quelli che non perdono occasione per berciare contro i "razzisti, omofobi, xenofobi, fascisti".
Rimane fuori gente come Alfano, la cui incapacità è pari all'inaffidabilità politica.
Forza Italia capisca che Alfano non è utile per riportare il Centro Destra al governo, serve invece una linea chiara, coerente, determinata, sulle questioni che stanno maggiormente a cuore al Popolo: tasse, immigrazione, valori morali, euro.
E non sono certo valori allineati con quelli di Alfano che, se imbarcato, rappresenterebbe la classica zavorra che rallenta la navigazione.
Allora, invece di aspettare di essere in difficoltà, buttiamo subito a mare la zavorra e lasciamo che Alfano affondi, senza rimpianti.


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1 commento:

Nessie ha detto...

Non credo che l'obbiettivo di noi elettori sia quello di convertire la scatola vuota di FI, ma di procedere lesti per i ns. obbiettivi. Dando cioè forza a quanto si fa avanti e a quanto emerge. Se poi all'ultimo momento ci sarà qualche pentito di Fi che si sfila per allinearsi con Lega e FdI, come è accaduto a Barbara Saltamartini che ha consumato lo strappo da Ndc e che ora è con Salvini, allora tanto meglio.