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09 febbraio 2015

Boicottare l'Italia che vorrebbe Renzi



Nel suo delirio di onnipotenza, quella che gli Antichi (Greci e Romani) definivano ubris (da cui "ubriaco" ...) , Renzi ha tuonato contro un presunto boicottaggio della giornata inaugurale dell'expo.
Si tratterebbe, poi, della legittima impostazione di lavoratori che vorrebbero, come tutti, stare a casa il primo di maggio.
Da notare che il suo stesso partito si è sempre opposto alla revisione dei giorni festivi, proposto dal Centro Destra, che proponeva di spostare le celebrazioni del primo maggio e del venticinque aprile alla prima domenica successiva.
Così come c'è da notare che il pci/pds/ds/pd di cui è segretario ha sempre provocato sollevazioni ogni qualvolta il Cavaliere e il Centro Destra denunciavano quanti, esclusivamente a sinistra e con l'appoggio dei poteri forti annidati nei giornali del grande capitale improduttivo, si prestavano a ostacolare i progetti (di gran lunga più utili alla Nazione delle millantate "riforme" di oggi) che i nostri governi hanno nel tempo proposto (dalla riduzione delle tasse sul reddito, all'abolizione delle tasse di successione e sulla prima casa, alla legge contro la droga e l'immigrazione, fino ad una seria e coerente riforma costituzionale).
E se l'expo milanese fu fortissimamente voluto dal Centro Destra, quando comune, regione e governo erano saldamente nelle mani di Moratti, Formigoni e Berlusconi, CONTRO l'ostruzionismo, le critiche, le ironie della sinistra che non ha saputo fare altro che remare contro, oggi Renzi cerca di metterci il cappello sopra e minaccia sfracelli contro chi osasse opporvisi.
E' evidente che l'expo è più forte dei continui interventi dei magistrati e il presunto candore dei talebani della lotta alla corruzione.
Come è evidente che Renzi cerchi di attribuirsi meriti che non sono suoi, prevedendone un successo.
Ma, c'è un ma.
E se per caso fosse un flop ?
Ecco allora l'anatema contro chi potrebbe boicottare l'expo.
Ecco il timore, neanche tanto nascosto, che la torrenziale verbosità del piccolo chiacchierone fiorentino cerca di coprire: il fallimento che potrebbe emergere quando le chiacchiere non potranno più coprire tasse, criminalità, deriva morale, perdita di Sovranità, Identità e Indipendenza.
Ed ecco anche la domanda che mi pongo: perchè dovrei collaborare ad un qualsivoglia successo dell'Italia che vorrebbe Renzi ?
Certo, al flop dell'expo non posso contribuire se non, in modo assolutamente marginale, che evotando di andarci e di comprarne i biglietti.
Ma se come me facessero tanti altri Italiani, allora Renzi avrebbe qualche problema.
E nel corso delle nostre attività, sicuramente vi sono tanti altri comportamenti (da quello che si compra a quello che si guarda in televisione o si legge) che possono dare una spintarella al fallimento del parolaio che, da parte sua, continua ad ingannare il prossimo.
Dopo il famigerato "Enrico stai sereno", è arrivato il "Silvio fidati di me" nell'elezione del presidente della repubblica e in ultimo, scarsamente evidenziato dalla stampa, l' "Alexis vai avanti" che ha mandato allo sbaraglio Tsipras dopo pacche sulle spalle e regali di cravatte, per poi evitare di prendere posizione a suo favore (al contrario, schierandosi con Berlino) nella battaglia contro la troika.
Ma il più grande numero di ingannati lo troviamo in Italia.
Per quanto tempo riuscirà ad ingannarne così tanti è il dubbio che, probabilmente, inconsciamente lo tormenta e lo riduce alla macchietta del fanfarone tronfio di tante commedie di Plauto (e dei suoi eredi più moderni).

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1 commento:

Nessie ha detto...

E' una parodia di ducetto megalomane. Ha citato il "Nessun Dorma" della Turandot e ha minacciato i tecnici e gli operatori addetti a palchi e impalcature se per caso dovessero starsene a casa per il 1 maggio di ricorrere alle normative per la precettazione (ma la Camusso, dov'è, in questi casi? )

Per poi parlare di Anno Felix 2015. Sarà stato mica il Gatto? :-)