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01 settembre 2014

Magdi Allam sotto processo


A me Magdi Allam non è mai piaciuto e continua a non piacere, come non mi piacciono tutti coloro che cambiano bandiera e che, convertiti, invece di darsi una calmata e riflettere sui loro errori passati, diventano i giacobini della loro nuova bandiera.
Come tanti fumatori, ad esempio, diventati ex fumatori che ora si fanno prendere dall'isteria quando vedono qualcuno, all'aria aperta !!!, accendersi pipa, sigaro o sigaretta.
Anche perchè ho sempre il dubbio che chi cambia una volta possa cambiare anche due, tre, quattro e poi tornare al punto di partenza.
Non posso però che aderire, con questo post non essendo iscritto a nessun "social media", alla campagna #iostoconmagdi lanciata da Il Giornale.
Che un ordine corporativo come quello dei giornalisti si metta a giudicare propri componenti, ci può anche stare, fatto salvo il principio che chiunque possa scrivere dove, come e quanto gli pare, percependo, se i suoi scritti sono apprezzati, anche regolare retribuzione, diversamente saremmo in una dittatura.
Che si mette però a giudicare il contenuto degli scritti e non, magari, le modalità con le quali si ottengono le informazioni (tipo: pagare qualcuno al palazzo di giustizia per ottenere copia di intercettazioni ...) mi sembra non solo aberrante, ma l'anticamera della soppressione del libero pensiero.
Non mi scandalizzo se Gad Lerner nella sua trasmissione (che non ho mai guardato, nè mai guarderò) invita e tratta con tutti gli onori un tizio che poi viene sgamato, fucile in mano, a combattere per i terroristi islamici.
Lerner è libero di fare e dire ciò che vuole, purchè non passi all'azione usando violenza sul prossimo o impedendomi di esporre, a mia volta, le mie idee senza censura alcuna.
Mi scandalizzo che ci sia ancora qualcuno che si permette di analizzare le idee e le opinioni altrui, per poi trarne motivo per invocare sanzioni amministrative (come nel caso di una corporazione tipo quella dei giornalisti) o addirittura penali come accade e accadrebbe a seguito di talune leggi esistenti (Mancino, Scelba) o auspicate (contro l'omofobia o contro il negazionismo).
Io ho il diritto e rivendico la mia assoluta libertà di pensare ed esprimere le mie opinioni senza alcun limite di carattere sanzionatorio e ideologico imposto da terzi.
Io ho il diritto e rivendico la mia assoluta libertà di leggere tutto ciò che viene pubblicato e diffuso e di pubblicare e diffondere tutto ciò che mi piacerebbe fosse letto su ogni aspetto della politica, della società, dell'economia, della storia.
Il contratto sociale che ha reso l'Uomo l'animale superiore che è, pone dei limiti alle azioni, a tutte le azioni, che tendono a mettere in pericolo il pari diritto alla Vita e alla Libera Opinione altrui.
Chi vuole impedirmi di esprimere le mie idee e di diffonderle, senza che io commetta alcuna azione violenta o prevaricatrice nei confronti del prossimo, ma solo esponendo opinioni, viola quel contratto e deve essere LUI sanzionato, non io.
Per questo difendo il diritto anche per Magdi Allam ad esprimere liberamente le sue idee ed a vederle diffuse sulla stampa nazionale.
Tanto più che mi domando se l' essere accusato come "islamofobo" (od "omofobo" o "razzista" o "xenofobo" o "sessista") sia una imputazione o non, piuttosto, un titolo di merito considerando la provenienza di simili "accuse".

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1 commento:

Nessie ha detto...

L'Ordine dei Giornalisti è una congrega di trimurtini sindacali rossi nonché falliti, e una volta tanto mi tocca perfino dare ragione a Pannella e ai radicali quando ne chiedevano l'abrogazione.