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No alla deriva

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18 agosto 2014

Arriverà il tempo di Passera ?


Su Libero di Ferragosto è apparso un letterone di Corrado Passera che il quotidiano ha presentato come l'annuncio della scalata alla guida del Centro Destra.
La lunga missiva del non ancora 60enne ex ministro (ahimè per lui) di Mario Monti, dell'ex CEO di Intesa Sanpaolo, dell'ex AD delle Poste, dell'ex AD del Banco Ambrosiano Veneto, dell'ex braccio destro di De Benedetti alla Olivetti, non contiene uno specifico programma, non ci dice dove andrà a toccare per restituire competitività all'Italia, non propone i nomi di chi formerebbe la sua squadra, ma ci informa solo su alcune petizioni di principio e linee guida.
In gran parte condivisibili.
Come si può, infatti, negare validità alla critica a Renzi di essere un prodotto della politica, non avendo, a 39 anni di età, fatto altro che politica da venti anni ?
Come si può, d'altro canto, negare la validità dell'affermazione per cui Renzi è riuscito a dare una vernice di nuovo al partito comunista, appropriandosene con i suoi modi arroganti e presuntuosi che tanto stridono con le paludate politiche della vecchia nomenklatura, salvo poi ripescare tutta quella stessa nomenklatura che voleva rottamare ?
E come si può negare la critica ad un Centro Destra diviso e senza Leader, anche se ha ancora gli elettori e i programmi ?
Passera ha recentemente anche scritto e pubblicato un saggio "Io siamo" (che non ho avuto cuore nè di comprare, nè di leggere) con un grande lancio pubblicitario e che contiene, presumo, approfondite le medesime argomentazioni della sua lettera.
Libro, lettera e chissà cos'altro, probabilmente frutto di una strategia studiata a tavolino per dare spinta al suo ingresso in politica.
Passera è persona intelligente, sa mantenere gli impegni e, soprattutto, sa scegliere gli uomini che, senza fargli ombra, senza avere l'ambizione di sostituirlo, sono in grado di adattare al settore di loro competenza le scelte fatte dall'Amministratore Delegato.
Non mi sembra che Passera abbia il carisma, quel "quid" necessario ad entusiasmare e trascinare una folla e, soprattutto, ho molti dubbi che Passera sia in grado di trasformarsi da amministratore delegato, che comanda senza dover scendere a compromessi, in presidente di un qualsivoglia ente politico, che ha bisogno, pressochè quotidianamente, di raccogliere una maggioranza parlamentare attorno ai suoi provvedimenti e che pertanto, come sempre in politica, deve scendere a compromessi per salvare il corpo centrale di ogni sua creatura.
Credo che di questo limite - che è lo stesso di Berlusconi - se ne sia reso conto durante la sua infelice parentesi di ministro dello Sviluppo Economico e dei Trasporti del governo Monti.
Passera è stato trascinato sicuramente a fondo dalla incapacità manifestata da Monti che, con troppa superbia e autoreferenzialità ha affrontato un compito ben al di là delle sue forze e intelligenza, ma è stato anche bloccato dalla burocrazia, da quella melassa elastica ed avvolgente che è la dialettica politica, il lobbismo (soprattutto dei dipendenti dello Stato) tanto da veder vanificate tutte le sue pur accurate proposte.
Passera doveva essere il motore del governo Monti, ci ha provato, ma è stato fermato subito.
Ho idea che se anche venisse investito (non so peraltro come potrebbe fare nè con l'aiuto di chi) della leadership del Centro Destra, la sua sorte non sarebbe differente.
Non si governa una nazione come si amministra una società privata.
Magari fosse possibile, ma così non è.
La risposta di Maurizio Belpietro, direttore di Libero, è molto concreta e perfettamente azzeccata.
Se Passera vuole contare, deve mettere sul piatto voti suoi, come fece Berlusconi e, in un consesso di pescecani, deve entrare a gamba tesa, sparigliando il gioco, non chiedendo permesso.
Non credo che Passerà possa riuscire là dove, in tempi recenti, ha fallito Montezemolo, sempre con il piede sulla linea di partenza, poi sempre rinunciatario perchè nessuno è mai andato ad offrirgli la corona che desiderava.
Come non sarà mai spontaneamente offerta a Passera.
La corona da Leader va conquistata e strappata con la forza a chi la detiene.



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