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No alla deriva

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16 gennaio 2014

E' l'ora dei pensionati

L'attacco concentrico portato da quanti vogliono distruggere la nostra Civiltà con l'oppressione economica gestita da Bruxelles tramite la moneta unica e che ha nella rapina fiscale il suo grimaldello, alleati con chi della nostra Civiltà vuole distruggere le fondamenta morali e che hanno nell'immigrazionismo e nella omolatria i loro generali, deve essere contrastato con ugual forza e impegno.
Purtroppo molti di noi sono impegnati nelle proprie attività e più di un (ininfluente) commento in rete (dove tutti scrivono, commentano, promuovono e firmano petizioni, urlano senza ascolto) non si riesce a fare, occupati come siamo dalla nostra professione e dalla nostra famiglia.
Abbiamo però una risorsa: i pensionati/esodati.
Sessantenni e settantenni che, come vediamo con il quasi ottantenne Berlusconi, sono ancora perfettamente in grado di impegnarsi nel mondo reale per organizzare le proteste fiscali e la resistenza morale al degrado che ci viene propinato dall'altra parte della barricata.
I sessantenni e settantenni sono quelli che ancora ritengono la droga un vizio, l'omosessualità una malattia o una perversione, l'immigrato un calciatore da aggiungere alla rosa degli Italiani e, al massimo, da impiegare per un tempo limitato alle proprie dipendenze.
I sessantenni e i settantenni sono stati estromessi dal mondo del lavoro quando ancora sono in forze, intellettuali e fisiche e non possono finire a fare le code alla posta per pagare le bollette o portare a spasso il cane.
I sessantenni e i settantenni possono iscriversi ai partiti del Centro Destra ed organizzare, dando corpo e continuità, la protesta fiscale, aiutando i cittadini che lavorano a risparmiare e, se del caso, assistendoli, in base alle proprie conoscenze e capacità professionali acquisite negli anni, nei vari passaggi necessari per pagare o non pagare le vessazioni fiscali che i Saccomanni di turno si inventano.
I sessantenni e i settantenni possono difendere e diffondere un concetto di normalità che rappresenti una restaurazione della Tradizione e sia educativo verso i più giovani troppo distratti da messaggi sbagliati che parlano di divorzio, aborto, eutanasia, omosessualità, droga.
I sessantenni e i settantenni possono dare corpo ad una rinascita nazionale che dia la giusta prevalenza all'essere Italiani "d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor".
La vera risorsa per il futuro non sono gli immigrati, nè i "quarantenni" alla Letta o Renzi, ma sono i pensionati e gli esodati, espulsi dal lavoro, rottamati ingiustamente, ma ancora in forze.

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1 commento:

Nessie ha detto...

Come sai già, quoto la proposta. Ma bene sarebbe che i partiti identitari, contrari alla Ue e alle politiche mondialiste, si consociassero come un sol uomo. Ormai non c'è più tempo da perdere in sterili discussioni da spirito di bocciofila.