In commissione al senato è stato approvato, con voto pressochè unanime e trasversale, un nuovo reato di opinione: il negazionismo.
Il negazionismo è il nome che viene dato da sinistra al processo storiografico che intende rivedere, sottoporre a verifica e documentare, la versione di taluni accadimenti della seconda guerra mondiale come sono sempre stati forniti dai vincitori.
E' una attività che è la natura stessa della ricerca storica e rappresenta un insopprimibile diritto degli studiosi e di tutti i Popoli.
Io non sono un esperto della seconda guerra mondiale ma se, una volta mandato in pensione, volessi approfondire e documentarmi, sarei impossibilitato a costruirmi una idea, perchè avrei la possibilità, esistendo un reato di negazionismo, di informarmi solo ed esclusivamente da una unica fonte: quella di chi ha vinto, cioè una fonte di parte.
Lo studio della Storia, con la sua revisione negli anni e la ricerca di documenti e segni tangibili di quel che è accaduto, è fondamentale per conoscere il nostro passato e, se non lo si conosce esattamente, si rischia di compromettere anche il nostro futuro.
Istituire il reato di negazionismo è una aberrazione storica prima ancora che politica.
Se non sorprende il voto favorevole dei comunisti e caudatari, la cui natura è totalitaria e repressiva, tipica di bruti senza anima come hanno dimostrato anche nei giorni scorsi, stupisce e dispiace che a votare per tale limitazione della Libertà di Opinione siano i partiti che dovrebbero richiamarsi ai valori della Libertà.
L'introduzione del reato di negazionismo fa anche riflettere e, senza entrare nel merito delle vicende soggette a revisione da parte degli storici qualificati come "negazionisti", porta alla logica conclusione che quella certa verità fino ad oggi proclamata dai vincitori della seconda guerra mondiale, non è poi una verità così certa se hanno paura che sia sottoposta a verifiche storiche, tanto più imparziali, quanto più ci si allontana dall'epoca studiata.
Ma le Idee e le Opinioni non possono essere cancellate con un tratto di penna e continueranno a circolare, a dispetto degli stalinisti per natura e di quelli di recente acquisizione.
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4 commenti:
Il reato di negazionismo apre tetri scenari e mi inquieta profondamente; si capisce anche il perché di tutto quell'odio verso l'uomo Priebke, ossia la preparazione a tutto questo.
Ho letto che la pena prevista per il negazionismo è la reclusione fino a cinque anni.
Dunque vorrei sapere se adesso i magistrati si trasformeranno in storici, decideranno loro se si sono verificate stragi ed olocausti ?
In galera ci finirà solo qualcuno di destra, mentre invece tutti quelli, anche parlamentari, che negano i crimini del comunismo, dei partigiani stalinisti, delle foibe etc.. la faranno franca.
E questa è solo l'ultima delle leggi farneticanti della settimana, dopo femminicidio e omofobia.
E' mostruoso gioire di qualsiasi atrocità, ma punire il diritto di critica o la semplice difficoltà ad accettare eventi storici dati per scontati è a mio modesto parere una mostruosità altrettanto grande.
Il discorso poi si complica quando l'Europa nata dall'antifascismo e antinazismo pretende in nome di non si sa bene quale democrazia, di imporci la sua DITTATURA a base di tasse per ripianare i debiti delle banche d'affari internazionali e la museruola sulla libertà d'espressione. Ed è questa la ragione precipua per cui ci obbligano a torcere la testa eternamente all'indietro. E' un basso quanto ignobile RICATTO MORALE.
Divieti e tasse. Proibizionismo sulle opinioni e rapine sui risparmi e le proprietà. Socialismo reale.
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