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29 ottobre 2013

Nani e ballerine contro la privatizzazione Rai

Dalle colonne dei giornali e nelle interviste nei giornali radio e tv, compaiono attori, soubrettine, giornalisti che difendono la Rai pubblica il giorno dopo a quello in cui Saccomanni ne dice una giusta: privatizzare due reti Rai.
Beh, forse non è giusta per intero ma solo per due terzi, ma dall'agente delle tasse imposto a Letta dalla Merkel è già molto.
Capisco il timore di chi, fino ad oggi, ha potuto godere di comode e faraoniche retribuzioni anche per semplici comparsate e che, con la rai privatizzata, dovrebbe competere sugli ascolti e, ancor di più, dipendere dalle politiche finanziarie delle società, ma perchè noi cittadini dovremmo sempre pagare per i comodi altrui ?
La rai privatizzata (tutta, non solo per due terzi !) 
ci farebbe risparmiare ben sette miliardi e mezzo di canone
impedirebbe allo stato di svenarsi per coprire i buchi di bilancio
farebbe finire le lotte clientelari tra partiti, 
impedirebbe l'informazione salivale verso il governo in carica, 
darebbe al Mercato la giusta scelta tra chi vale e chi no, 
eviterebbe che una parte dei contribuenti vedessero realizzate con i loro soldi trasmissioni contrarie ai loro sentimenti ed interessi.
Capirei la difesa della rai pubblica se facesse utili e fosse performante in borsa come Eni (che non DEVE essere ceduta se non ad un prezzo molto, ma molto alto, più del valore attuale di borsa e con obbligo di OPA sui piccoli azionisti) ma visto che la rai è capace solo di fare debiti che noi dobbiamo pagare, che sia privatizzata, TUTTA, senza alcuna riserva.


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4 commenti:

pietro ha detto...

Per quanto riguarda Eni secondo me c'è un notevole legame tra i profitti che fa e il monopolio che ha della rete di distribuzione del metano, visto che paghiamo il metano, e di conseguenza anche l'energia elettrica almeno il 25% più che negli altri paesi europei.
Insomma fare profitti così sono buoni tutti.
Per quanto riguarda la RAI non sarà privatizzarta per 2 buoni motivi.
1) che gli stipendi faraonici vanno anche agli "amici" del centrodestra, anzi in certi casi molto peggio, falliti come Porro e Paragone mica lavorano gratis, senza contare lo schifo di ferrara, per una trasmissione di 5 minuti prendeva 3 milioni di euro all'anno, ( mentre Fazio tanto criticato prende 5 milioni in 3 anni per una trasmissione di 2 ore).
2) l'esistenza della RAi è molto conveniente per Mediaset, dato che ha limiti di affollamento pubblicitario che sparirebbero se fosse privatizzata diventando un pericoloso concorrente, in Francia e Spagna senza questo tipo di "favore" mediset ha fatto magri affari.

Massimo ha detto...

Che noia, Pietro, con questo antiberlusconismo! Viene proprio da auspicare che Berlusconi compia un colpo di stato ed instauri un regime come quello di Assad, a continuità famigliare, così da vedervi tutti incensare il Padrone.
L'Eni ha una ottima performance anche all'estero, dove il problema metano si pone in misura decisamente minore e il costo è dovuto essenzialmente al fatto che gli Italiani non hanno voluto crearsi una autonomia energetica: chi è causa del suo mal ...
Non conosco le trasmissioni di Porro e Paragone se non per quel che ne riportano i giornali, come per le trasmissioni di Santoro e compagni. Alla sera rpeferisco guardarmi un film o un telefilm e in diretta guardo solo le partite e i tg. Mi sembra che il giudizio sia, come sempre, inficiato dall'appartenenza politica, quindi non obiettivo. Probabilmente ci sono troppe chiacchiere televisive. Quanto agli stipendi, non mi interessa quanto prenderebbe Fazio, purchè a pagarlo non sia io. Ho dei dubbi che gli uomini rai siano in grado di fare concorrenza a Mediaset se venissero loro tolti i privilegi del pubblico. Le resistenze alla privatizzazione sono di tutti coloro che guadagnano dal pubblico: nani, ballerine, giornalisti protetti, politici che vogliono avere un comodo megafono a spese altrui. Quando la rai sarà privatizzata, sarà sempre troppo tardi.

pietro ha detto...

Se Eni paga il metano come gli altri e poi lo vende a prezzi più alti non mi sembra che servano grandi studi per capire come mai, senza questo i profitti ENI sarebbero decisamente più bassi.
Dal punto di vista della RAI con la palla al piede del limite alla pubblicità e con i raccomandati di partito riesce lo stasso ad infastidire Mediaset, dubito che con una maggiore libertà di innovazione e di gestione imprenditoriale farebbe di peggio, il problema è che senza limite alla pubblicità ci sarebbe più concorrenza e questo porterebbe ad un calo dei prezzi degli spot, quindi ad un calo dei profitti per Mediaset. lo sanno tutti e tutti sanno che questo è l' unico motivo per cui nel centrodestra c'è sempre stata una posizione irremovibile contro la privatizzazione della RAI, come nel 1995 quando i valorosi DI FORZA iTALIA e ex missini di fronte al voto di 14 milioni di SI nel referendum sulla privatizzazione della RAI hanno detto "ME NE FREGO".

Massimo ha detto...

Probabilmente Lei interpreta il monopolio Eni nel vecchio modo di inesistenza di concorrenza, mentre in questo caso è un servizio svolto per tutti i distributori che fanno il prezzo finale. E questo è dovuto alla necessità di importazione dall'estero di tutte le materie prime a causa del rifiuto della maggioranza degli Italiani del Nucleare. Che la rai "dia fastidio" a Mediaset è veramente il bue che dà del cornuto al somaro. La rai sì che aveva il monopolio che si è sgretolato per la maggiore attività di Mediaset. Basta guardare i dipendenti dell'una e dell'altra, gli ascolti e il valore di borsa. Quanto alla pubblicità, probabilmente in questi ultimi tempi Mediaset avrebbe probabilmente preferito avere limiti alla pubblicità (che peraltro ha) in cambio dei miliardi del canone. Poi è veramente una barzelletta che sia il Centro Destra contrario alla privatizzazione, visto che in rai ci sono legioni di sinistri mantenuti da tutti noi, che realizzano programmi di pura propaganda comunista e antiberlusconiana e più che produrre, consumano risorse. Se il Centro Destra avesse potuto, come per la riforma delle pensioni che se si fosse fatta nel 1994 non avremmo avuto la mannaia della Fornero, la rai sarebbe da tempo privata, con beneficio di tutti. Ma gli statalisti si sono opposti e, purtroppo, Berlusconi è un liberale e non il Tiranno dipinto dalla sinistra e che, forse, sarebbe stato meglio fosse stato. Per lui e per noi.