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11 settembre 2013

L'11 settembre nella memoria

Il mese di settembre ha numerosi richiami per la memoria della recente storia nazionale e internazionale.
Nessuno potrà mai dimenticare dove era e cosa faceva l’11 settembre 2001, quando due aerei dirottati da due gruppi di assassini musulmani furono lanciati contro le Torri Gemelle di New York, un terzo contro il Pentagono ed un quarto, grazie all’eroismo dei passeggeri, fu fatto schiantare al suolo non raggiungendo il bersaglio che era la Casa Bianca.
I musulmani hanno pagato duramente quel gesto di follia criminale di alcuni di loro, anche se l’Occidente ha pagato il suo tributo di sangue alla propria Libertà e Sicurezza.
Sicuramente quello sarà l’11 settembre che conserveremo nel cuore e ci darà la forza per contrastare l’invasione strisciante che stiamo subendo in Italia e in europa.
Dell’8 settembre abbiamo già parlato e non merita di soffermarsi oltre, mentre ugualmente un accenno merita quel “settembre nero”, nome dell’organizzazione terrorista palestinese che organizzò l’assassinio degli atleti Israeliani alle Olimpiadi di Monaco 1972 (era settembre anche allora) e che mutuava il suo nome dal tentativo di Re Hussein di Giordania di ripristinare l’autorità statale su tutto il territorio del Regno, una parte del quale occupato dai profughi palestinesi che si dedicavano ad atti di violenza e lo usavano come base per i loro attentati contro Israele.
Ma oggi credo che stampa e televisione, a fianco dell’attentato di New York, ricorderanno l’11 settembre 1973, anche perché sono quaranta anni e sono certo che manipoleranno la Storia.
Allora, in Cile, un pronunciamento delle Forze Armate, sollecitato da un voto parlamentare e certificato dalla corte suprema, destituì il presidente socialista Salvador Allende che fu sostituito da una Giunta composta dai Comandanti in Capo delle Forze Armate e guidata dal Comandante dell’Esercito Generale Augusto Pinochet.
Fu internazionalmente considerato un “colpo di stato”, ma evitando la deriva marxista del Cile, pose le basi per l’attuale stato di salute di quella lontana nazione.
Sono convinto che qualcuno, oggi, scriverà di “sogno” di Allende, ma io ricordo bene le corrispondenze di Giancarlo Zanfrognini, giornalista de Il Resto del Carlino, che parlavano di un Cile, sotto Allende, in preda al caos, alla violenza perpetrata dagli sgherri del regime addestrati e armati dalla Cuba comunista di Castro.
Ricordo la descrizione dello sciopero dei minatori e dei camionisti.
Ricordo i resoconti di un Parlamento a maggioranza non comunista, esautorato da Allende, Altamirano e dall’allaenza tra i socialisti e la mir (movimiento de la izquierda revolucionaria, cioè estremisti comunisti dediti alla violenza).

Questo post vuole quindi essere una bottiglia lanciata nel mare delle informazioni, per non dimenticare la realtà, per consentire una visione alternativa alla manipolatrice propaganda marxista che ha fatto di Allende un eroe.

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2 commenti:

Nessie ha detto...

Sull'11/9 americano. Non credo che il popolo americano avrà voglia di partecipare ad una guerra come quella in Siria, dalla parte di quei jihadisti che hanno provocato (secondo la versione ufficiale) tanta catastrofe e lutti nelle loro famiglie. Credo che alla Casa Bianca, dovrebbero mettersi d'accordo innanzitutto con se stessi!

Massimo ha detto...

Condivido. Obama è peggio di Carter. Ma essendo negro non si può esprimere altro che ammirazione nei suoi confronti. Come con la Chienge che spara cavolate da mattina a sera ma è coccolata dalla stampa politica o come Balotelli che ha sbagliato quattro goal fatti, ma tutti ricordano il rigore (!) realizzato.