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26 agosto 2013

L'agibilità politica di Berlusconi è fondamento di libertà

Il vertice del PdL ad Arcore di sabato ha messo a punto la prossima strategia del partito e del Centro Destra.
La condivido almeno per quel che è apparso sulla stampa, anche se nessuno può esattamente indicarci la strategia che verrà adottata perchè, come è logico che sia, nessuno dovrebbe spiattellare in pubblico" cosa farà se ...".
Per quel che se ne è saputo o interpretato, il PdL sfiducerà Letta se il 28 agosto non sarà abolita l'imu o se, pur abolita l'imu, il 9 settembre sarà dichiarato decaduto il Cavaliere.
Sull'imu è ovvio: la sua aboliziione è l'unica ragion d'essere di questo governo.
Sulla sorte di Berlusconi, invece, i comunisti cercano di accreditare l'idea che si tratti di una vicenda esclusivamente personale e giudiziaria.
E' l'ennesima manipolazione, l'ennesimo imbroglio della sinistra che è la più grande revisionista della Storia anche se vorrebbe punire chi osa mettere in dubbio le "verità" da lei stessa conclamate.
Mezza Italia non crede alla sentenza di condanna, non crede ai teoremi dei magistrati e preferisce farsi guidare dal Cavaliere che dai giudici.
E' grave non che mezza Italia abbia una così totale e irreversibile sfiducia nei magistrati cui non attribuisce alcuna affidabilità nè credibilità, ma è grave che la giustizia italiana sia caduta così in basso da essere rappresentata da operatori che non riescono ad ispirare fiducia e credibilità.
E questo non solo per la vicenda Berlusconi che, di suo, inchioda i teoremi dei magistrati politicizzati come un'azione politica e non di giustizia, ma anche se andiamo a vedere tutte le principali vicende giudiziarie che hanno interessato l'opinione pubblica.
Unabomber, Garlasco, Perugia le prime che mi vengono in mente.
E mi secca dire che quella ragazza americana verso la quale non nutro alcuna stima nè fiducia, ha ragione nel non voler tornare in Italia per l'ennesima tappa del suo interminabile processo.
Ha ragione nel ricordare che ha già subito quattro anni di detenzione, ottantasette udienze, tre processi e che sono più che sufficienti.
O ci sono le prove, non i teoremi, per dichiararne la colpevolezza, o non ci sono.
E se le "prove" sono così labili da consentire valide argomentazioni contrarie deve essere assolta, perchè è evidente che i pubblici ministeri hanno fallito nel processare un soggetto che deve essere considerato innocente finchè non sia provata la sua colpevolezza, secondo la concretissima definizione degli Stati Uniti, "al di là di ogni ragionevole dubbio".
La vicenda di Berlusconi, quindi, riguarda tutti noi e non è solo una questione personale, sotto un duplice aspetto.
Riguarda il diritto di Libertà di un Popolo di poter eleggere e farsi guidare dalla persona che ritiene migliore per il conseguimento dei propri scopi, indipendentemente dal pronunciamento dei magistrati che deve essere necessariamente subordinato al volere del Popolo stesso.
Ma ci riguarda anche come punto di svolta per rivoluzionare il nostro sistema giudiziario, perchè noi 
non si debba temere di essere perseguitati, 
non si debba temere di essere incriminati se spariamo ad un ladro che ci entra in casa, 
non si debba temere di ricorrere al magistrato perchè non si otterrebbe mai giustizia in tempi ragionevoli tanto da incentivare la "giustizia fa da te", 
non si debba temere di essere processati per delitti in relazione ai quali le condanne vengono espresse su teoremi e non prove tangibili.
L'agibilità politica di Berlusconi è la chiave che ci consentirà di dire se noi viviamo in uno stato civile, libero e democratico, oppure se siamo al livello dell'Egitto, della Birmania, dell'Ucraina.


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