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15 luglio 2013

Siamo Italiani per sangue, non per nascita

Se la Boldrini avesse assimilato quel che hanno cercato di insegnarle a scuola, non si esprimerebbe con gli sfondoni concettuali che caratterizzazione le sue esternazioni cui viene data sin troppa importanza in rapporto al loro contenuto e spessore.
Già con lo studio dei classici antichi si capisce quanto sia importante legare i vincoli patriottici a quelli di sangue.
Con la vicenda dei troiani esuli nel Lazio, si vede quanto pericoloso sia accogliere immigrati clandestini, rifugiati e quanti fuggono dalle loro terre natie.
Chi, infatti, ricorda i re Latini, cancellati da Albalonga a sua volta estinta dalla Roma di un esule come Romolo ?
Ma il massaggio più chiaro ci viene da Alessandro Manzoni, come ho più volte citato, che definisce l’Italia (ma si applica a qualsiasi Nazione) “una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di SANGUE e di cor”.
Ogni caratteristica è necessaria per essere Italiani e non viene presa in considerazione la semplice e casuale  nascita sul suolo italiano, ma è ben caratterizzato il SANGUE.
Perché lo ius sanguinis è il diritto che caratterizza la nostra Civiltà di tradizioni Romane, ben diversamente dallo ius soli di origine barbara.
Sono proprio i legami di sangue che consentono la maggiore affidabilità, soprattutto quando la situazione è difficile, quando si è in difficoltà.
E quale affidabilità possono avere immigrati clandestini e non, rifugiati scappati dal loro territorio perché ostili al governo, popolazioni in fuga dalla guerra ?
Nessuna.
Perché i primi non hanno alcun legame con la nostra terra e la vedono solo come uno strumento per il proprio interesse, cessato il quale possono tranquillamente rivolgersi altrove.
I rifugiati usano il nostro territorio e il nostro aiuto per tramare contro il loro governo con il non celato intendimento di tornare e farsi sostituire (tanto pagano sempre gli Italiani …) da coloro che adesso li hanno esiliati, senza considerare che alcuni di loro sono terroristi e assassini per la legge del loro paese, nè più, nè meno di quel che è per noi Cesare Battisti cui ha dato rifugio il Brasile.
Ed a proposito di rifugiati apro una parentesi sul caso della famiglia del dissidente kazako: ma siamo proprio obbligati a dare rifugio a chiunque, anche mettendo a rischio, in un periodo di crisi economica, i nostri cospicui affari con il Kazakistan ?
E c'è bisogno di fare tutta quella canea per averla rimandata nella loro patria ?
Quanto alle popolazioni come possiamo accogliere migliaia di persone, sopperire alle loro esigenze con la grave crisi che ci attanaglia ?
E quanto possiamo fidarci di chi scappa dalla sua terra invece di combattere per essa ?
Senza legami di sangue non esiste Nazione.
Senza legami di sangue non esiste ragione per cui, su un territorio già sovrappopolato e con gravi problemi di sopravvivenza futura, si debbano disperdere risorse per gente straniera.
Non basta nascere in Italia per essere Italiani
 


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1 commento:

Nessie ha detto...

Qui c'è un buon pezzo della Magli che è sulle nostre posizioni circa l'aberrazione dello ius soli:

http://www.italianiliberi.it//Edito13/la-terribile-ignoranza-dei-governanti.html

Usano il latino per mistificare in realtà il diritto (abusivo) di arrembaggio, come in effetti è.