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05 febbraio 2013

I comunisti e le banche


Bersani ci sbrana se accostiamo il suo partito al caso Monte dei Paschi, una banca in cui comanda una Fondazione i cui consiglieri sono nominati in grande maggioranza (14 su 16) dagli enti locali a guida comunista: 8 li nomina il comune di Siena, 5 la regione Toscana e 1 la provincia di Siena.
In questa situazione è meglio assecondare Bersani: il suo partito non ha nulla a che vedere con Monte dei Paschi.
Ma è facile sbeffeggiare Bersani sul Monte dei Paschi, le cui vicissitudini sono sotto gli occhi di tutti.
Che dire, però, della telefonata di Fassino a Consorte ?
"Abbiamo una banca !".
Con il tentativo (abortito) di scalata alla Banca Nazionale del Lavoro.
E che dire di quanto scrivevano i giornali nell'ottobre 2005, quando alle "primarie" che investirono Prodi per la campagna elettorale del 2006 elencavano i "grandi" manager che si erano messi disciplinatamente in fila per fare la loro marchetta e votare Prodi ?
Bazoli e Passera, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Banca Intesa.
Profumo, amministratore delegato di Unicredit.
Salza, presidente del San Paolo Imi.
Mancava Geronzi, Banca di Roma/Capitalia, unico assente e, infatti, vinte le elezioni Unicredit si pappò Banca di Roma, mentre Intesa e San Paolo Imi si fusero dando vita all'attuale Intesa Sanpaolo.
E che dire dell'Abi a guida Mussari che nella seconda metà del 2011 promosse vari documenti delle organizzazioni dei datori di lavoro, proponendosi come il motore, più ancora della Confindustria di Marcegaglia, per spingere a quel cambiamento (altresì chiamato colpo di mano) che costrinse Berlusconi alle dimissioni per metterci Monti al quale poi diedero una mano le banche comprando, con i soldi dell'europa, i titoli di stato italiani ?
Come Conan Doyle faceva dire a Sherlock Holmes, una coincidenza è solo una coincidenza, due coincidenze cominciano ad essere una probabilità.
E qui abbiamo più di due, recentissime, coincidenze.  



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3 commenti:

Nessie ha detto...

Finanza rossa la trionferà (nei cessi pubblici della città) :-).

Quel che trovo ingiusto, è avermi spremuto e svuotato le casse, per andare a ripianare i debiti di un Partito-Banca e Banca-Partito, che non ho mai votato in vita mia.

Massimo ha detto...

Questo è il male del gigantismo pubblico, in cui lo stato interviene ovunque e si insinua pesantemente in ogni aspetto della nostra vita. Perchè se i comunisti vogliono impoverirsi per il loro partito e la loro banca, facciano pure, ma non chiedetemi i soldi per pagare le loro paturnie.

Josh ha detto...

http://www.ilgiornaleditalia.org/news/economia-finanza/844967/Banche-e-assicurazioni--la-lunga.html