Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

10 giugno 2012

Perchè no alle primarie di Alfano


Nel dicembre 2007 pensavo che  mi sarei nuovamente iscritto ad un partito dopo che avevo cessato la mia appartenenza all'Msi-An nel settembre 2003 a seguito delle dichiarazioni di Fini sulla cittadinanza e voto agli immigrati.
Due mesi dopo Berlusconi, scegliendo Fini invece di Storace, oltre a preparare i chiodi con i quali sarebbe stato crocefisso nel novembre 2011,mi indusse a votare La Destra .
Nel 2009 votai Pdl alle europee avendo la possibilità di esprimere una preferenza direttamente a Berlusconi, nuovamente sotto aggressione mediatico e giudiziaria, mentre alle regionali del 2010 optai per la Lega e, nelle elezioni minori (provinciali, comunali – due volte per la vicenda Del Bono -e di quartiere) di volta in volta scelsi liste della Destra Radicale (massimamente Forza Nuova) o Lega.
La premessa è indispensabile per evitare che la mia insistenza nel parlare e nel guardare al Pdl sia fraintesa: dal settembre 2003 non sono iscritto a nessun partito e mi considero un elettore attivo di Centro Destra.
Di tutto il Centro Destra e non posso che confermare quel che vado ripetendo da anni: il mio partito ideale ha le radici dell'Msi, le idee di oggi della Lega e Berlusconi come Leader.
E' però indiscutibile che, escludendo gli infidi, inaffidabili e comunque affetti da nanismo elettorale congenito Casini e Fini, il partito cui l'elettore di Centro Destra può guardare per aggregare una coalizione che, ancora una volta, impedisca la deriva marxista dell'Italia, è il Pdl.
La Lega può e deve essere un alleato importante, decisivo, ma finchè l'Italia sarà unitaria non potrà mai essere il riferimento aggregante del Centro Destra che voglia governare e vincere a livello nazionale.
La Destra Radicale è troppo divisa per rappresentare un momento aggregante che potrebbe esserci solo se gli ex An nel Pdl decidessero di scindere le loro strade da quelle dei liberali, socialisti e democristiani, per riaggregare, magari affidando la segreteria ad un volto giovane ma già esperto come Giorgia Meloni , quello che fu il patrimonio di militanti ed elettorale dell'Msi.
Allora il Pdl.
Ed è con dispiacere che annoto uno smottamento all'interno del maggior partito di Centro Destra, con l'emergere dei funzionari di partito modello pci/pds/ds/pd.
Alfano, una brava persona che ha tutta l'aria (e la sostanza) dell'ingenuo che si fa menare per il naso a volte dalla Buongiorno sulle intercettazioni, altre volte da Monti sulla rai o le riforma della giustizia, da Bersani sulla legge elettorale (e comunque con i comunisti non si tratta, non ci si siede assieme ad un tavolo, perchè può capitare di votare lo stesso provvedimento, mai però in base ad un accordo preventivo che significa compromettersi con loro !), financo da Casini, non può essere il Leader, non ne ha l'autorevolezza e neppure la vocazione.
E' prigioniero, ancor più di Berlusconi, dei parrucconi pontieri alla Gianni Letta e la scelta di primarie guidate, magari a candidatura unica, conferma l'intrinseca debolezza di Alfano, destinato a perdere contro qualunque candidato la sinistra mettesse in campo.
Buona la proposta del presidenzialismo, ma poi viene sminuita da quel "semi" e dal doppio turno che sembra una concessione gratuita ai comunisti che hanno sempre prediletto tale sistema di voto, tanto da consentire loro di dire "no" al presidenzialismo (anche "semi") cioè all'elezione diretta del presidente che è la proposta qualificante, mettendo Alfano nell'angolo sul sistema elettorale a doppio turno al quale adesso il Pdl avrebbe difficoltà a dire di no.
Ma quel che non posso accettare è lo scimmiottamento dei comunisti con il lancio delle primarie in autunno.
Se a sinistra hanno problemi nel garantire la piena certezza sulla correttezza del voto (veggasi Genova, Palermo, Napoli) nonostante la organizzazione comunista che, pur meno efficiente del passato, resta comunque superiore a qualsiasi analoga struttura dei partiti democratici, come potremmo affidarci al medesimo sistema in un partito non strutturato come il Pdl ?
E poi che senso ha fare le primarie se l'unico candidato appoggiato, a quanto pare, da tutta la classe dirigente (che si presume sia quella che porta i voti) è Alfano ?
Naturalmente andrà valutata poi la realtà delle primarie, perchè se ad Alfano, ad esempio, si contrapponesse un candidato che non fosse solo "di bandiera" come potrebbe essere Daniela Santanchè, ma capace di aggregare rappresentando una reale alternativa, come potrebbe essere Giorgia Meloni, allora il discorso cambierebbe, soprattutto se le primarie fossero organizzate attraverso il recupero dei vecchi regolamenti di partito, per cui ai congressi possono votare solo gli iscritti con una anzianità di un tot di anni (io proporrei nel caso del Pdl gli iscritti al 31/12/2010) con l'aggiunta di quegli elettori non iscritti che sottoscrivendo un manifesto di adesione ideale versassero una somma significativa (qualche centinaio di euro) e non l'euro simbolico dei comunisti che incentiva i pullman di votanti organizzati da qualche ras locale, allora il discorso potrebbe cambiare.
La competizione con tali regole potrebbe risultare efficacie e rappresentativa, riducendo al minimo la possibilità di infiltrazioni esterne al partito e finalizzate ad alterare la reale volontà dell'elettorato di Centro Destra.
Ma, in realtà, considero le primarie autogestite dai comunisti o dal Pdl una solenne bufala, fumo negli occhi per i babbei che credono, in tal modo, di partecipare mentre diventano solo puntelli per le oligarchie di partito.
Solo una eventuale legislazione nazionale che ne garantisse la regolarità e lo svolgimento non estemporaneo ma costante nel tempo, potrebbe trasformare una manovra propagandistica in una effettiva svolta nel costume politico italiano.
Ma tale svolta è legata alla elezione diretta del presidente della repubblica, come è già per sindaci e, sostanzialmente, per i presidenti di provincia e regione.






Entra ne

Nessun commento: