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No alla deriva

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20 maggio 2012

La Destra Italiana nel futuro


Torno ad un argomento che mi interessa e che ritengo fondamentale: la costruzione del dopo Berlusconi per la Destra Italiana.
Intendiamoci: finchè non sarà nato l'Erede, meglio tenersi il “vecchio” perchè “mai lasciare la via certa per l'incerta”.
Ma sin dal 2008, con la infausta scelta di Berlusconi di preferire Fini a Storace, ci siamo domandati cosa poteva uscire dal dopo Berlusconi.
Purtroppo il Cavaliere a settembre compirà 76 anni ed è segnato da venti anni di persecuzioni giudiziarie e mediatiche.
A mio avviso, in questa situazione, con il fallimento di Monti e dei suoi professoroni che neppure sanno fare i conti sugli incassi delle loro infami tasse, Berlusconi potrebbe ancora rappresentare il Centro Destra unitariamente e vincere le elezioni.
Nel 2006 aveva 17 punti di distacco dai comunisti e arrivò ad appena 22mila voti di differenza (e i dubbi sulla regolarità di quello scrutinio in alcune regioni del sud rimangono tutti).
Ma avrà voglia di caricarsi nuovamente sulle spalle gli insulti, le minacce, le aggressioni dei nemici (suoi e nostri) per portare alla vittoria una truppa di litigiosi e ingrati parlamentari ?
Io, ovviamente, spero di sì.
Ma noi non possiamo basarci sulle speranze e dobbiamo sostenere, sin da ora, un piano alternativo.
Nel 1994 bastarono tre mesi, dopo un annetto di organizzazione riservata, per portare alla vittoria Forza Italia, sconfiggere la “gioiosa macchina da guerra” di Ochetto e fermare la deriva marxista cui sembrava avviata l'Italia.
Oggi il panorama vede una costante pressione su Berlusconi e i suoi uomini, una feroce aggressione alla Lega per sottrarle il consenso del Nord e la solita politica del trasformismo al sud.
In questo panorama, con un Pdl che continua a sbagliare nel sostenere Monti, manca clamorosamente la Destra.
Vero che c'è Storace con la sua La Destra, vero che c'è Forza Nuova, vero che ci sono altri movimenti che si costituiscono, si uniscono e si separano continuamente, ma non basta.
Per avere una Destra che pesi sul panorama internazione occorre guardare agli uomini dell'Msi ora nel Pdl.
Hanno fatto più notizia le belle parole di Ignazio La Russa su Marine Le Pen di cento manifestazioni de La Destra o di Forza Nuova.
E questo, qualcosa, vorrà dire.
Ricevo sempre con piacere le richieste di partecipare ad indagini demoscopiche.
Non so quanto possano essere utili, ma rispondo regolarmente.
Giovedì scorso mi è pervenuta una richiesta articolata su una serie di domande:
  • come giudico il governo Monti (molto negativamente, ovviamente)
  • che opinione ho di Mario Monti (molto negativa, risposta banale)
  • per chi ho votato alle europee del 2009 (Pdl perchè potevo dare personalmente il voto a Berlusconi)
  • per chi avrei votato se il giorno prima ci fossero state le elezioni politiche (Lega per solidarietà contro le aggressioni di questi mesi e perchè si oppone a Monti)
poi le due domande più interessanti.
Riterrei utile la costituzione di un partito che riunisca e raccolga le istanze della Destra ?
La domanda non era formulata esattamente così, ma la sostanza è quella.
Ovviamente, sì.
Ovviamente ritengo che una delle gambe di una Federazione di Centro Destra debba essere una Destra che affondi le sue radici nell'Msi, si riappropri di tutte quelle battaglie ora nelle mani della Lega (immigrazione, ordine pubblico, moralità dei costumi, principi e valori etici) che si sposano perfettamente con uno stato federale, lontano dalla nostra vita e soprattutto dalle nostre tasche, ma solidale con chi ha bisogno per cause esterne e non per propria atavica indolenza.
Sì, quindi ad un “quid” che riunisca la diaspora della Destra missina (tutta la galassia della Destra Radicale a cominciare da Forza Nuova e La Destra, tutti i missini nel Pdl come La Russa, Gasparri, Meloni, Matteoli e anche quei missini che hanno seguito Fini ma che continuo a rifiutarmi di considerare veramente convinti di tale scelta, come Menia, deputato triestino, che proprio non me lo vedo in lista con Vendola, Di Pietro, Diliberto e Bersani !).
Ma non solo gli ex missini in una rimpatriata nostalgica e fine a se stessa, ma anche leghisti concettualmente di Destra (come Tosi) o berlusconiani antimontiani come Crosetto (purchè la smettano di suonare le note dell'antifascismo).
Una Destra quindi che, ormai pienamente in gioco nel panorama politico italiano, possa raccogliere il consenso di tutti coloro che di Destra sono realmente e che non devono più mascherarsi da “moderati” per evitare l'ostracismo.
Una Destra alleata con una Lega rinnovata (ma non troppo: basta in qualche uomo ormai spento e stanco) , con un Pdl che, recuperato uno smalto antistatalista e contro le tasse di Monti, rappresenti quel bene augurante partito liberale di massa che poteva essere, ma non è mai stato e, infine, con quei cattolici “immaturi” (tanto per distinguerli dai “cattolici adulti” come si definiva Prodi) che potrebbero essere ben rappresentati da Carlo Giovanardi e che non pensano di ritagliarsi una dottrina dal puzzo marxista per giustificare la loro innaturale inclinazione al perverso connubio con i comunisti in una malintesa interpretazione del Vangelo.
L'altra domanda riguardava chi dovesse essere il leader di quella ipotetica formazione di Destra.
La mia risposta è nella fotografia in alto, il perchè merita un successivo post a parte.





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