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17 aprile 2012

A chi giova l'aggressione alla Lega ? - 3 -


La Lega si è distinta per le sue posizioni antieuropeiste e sociali come ha dimostrato nella autolesionista battaglia contro la riforma delle pensioni e la riforma del lavoro pensate da Berlusconi, cause non ultime – il non averle realizzate - della sua caduta.
L'opposizione dal primo minuto al governo di Bin Loden Monti imposto dalla finanza internazionale come gauleiter d'Italia, rende la Lega il maggior ostacolo al dilagare della politica mondialista che trova le sue radici nella Goldman Sachs, nell'eurocrazia di Bruxelles, nell'FMI, nella BCE e in tutti quelle consorterie tipo Bilderberg e Trilateral.
Sospetto è l'accanimento della stampa di proprietà dei poteri forti italiani contro la Lega, lo stesso accanimento che per diciotto anni è stato innescato contro Berlusconi (altro grande ostacolo al mondialismo).
Accanimento che non ritroviamo nei confronti dei casi che riguardano i vari esponenti della sinistra come Lusi, Tedesco, Vendola, Penati, Errani, Emiliano.
Sembra proprio una sorta di “pulizia etnica, svolta con altri sistemi rispetto a quello delle armi, nei confronti di tutti coloro che possono rappresentare un ostacolo reale all'asservimento dell'Italia.
Appena terminato con Berlusconi, ecco toccare alla Lega ed a Bossi.
Del resto se Bin Loden Monti ha cominciato ad attribuire ad una frase insolitamente coraggiosa della Marcegaglia i nuovi disastri in borsa e spread, figuriamoci quanto possono aver danneggiato l'Italia le campagne di stampa condotte negli anni contro Berlusconi, le indagini fondate sui teoremi, le satire di nani e ballerine e l'ostruzionismo della sinistra.
Se volessimo credere a Monti contro la Marcegaglia, allora dovremmo anche imputare a tutti i soggetti elencati una campagna denigratoria contro il Premier Berlusconi che ci ha condotto alle attuali condizioni.
Viceversa, pensiamo solo un attimo quanto di più e di meglio avrebbe potuto fare Berlusconi se solo avesse avuto un decimo dell'ossequio che viene riservato a Monti.
Ma Berlusconi, per storia personale e per carattere, era un soggetto che non si prestava a fare il semplice gauleiter.
Così anche l'Italia, con lui, pretendeva un posto al primo tavolo.
Adesso ci si accontenta di interpretare il ruolo dei portaborse di Francia e Germania come è dimostrato dal repentino passaggio sul fronte dei sostenitori della tassa sulle transazioni finanziarie (del resto dove c'è una tassa da imporre, lì c'è Monti …).
Ma c'era ancora un ostacolo da rimuovere, dopo aver messo all'angolo Berlusconi tenendo sotto tiro le sue aziende: la Lega e Bossi che non si erano prestati ad unirsi al coro laudativo del nuovo ordine.
Così è stata scatenata l'attuale caccia alle streghe.
Per tutti questi motivi, se non fosse per i dubbi che ho su Maroni, votare Lega sarebbe a mio parere la scelta più indicata da fare.




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