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No alla deriva

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Diciamo NO alla deriva

20 marzo 2012

Eva contro Eva

Nel momento in cui scrivo non so se sia stata raggiunta l'intesa sul lavoro o se, invece, il governo andrà avanti con un disegno di legge unilaterale.
Personalmente ritengo (da tempo) superata la legge 300/70 (Statuto dei lavoratori) datata oltre quaranta anni fa (ed elaborata nel triennio precedente !) che era parametrata su un mondo ed una economia ormai relegati agli archivi storici dell'Umanità.
Sicuramente tale legge contiene principi tuttora validi, purtroppo la pratica realizzazione ha dimostrato come sia stata distorta e utilizzata per tutelare anche fannulloni e lavativi, oltre che per far uscire il sindacato dal binario delle sue competenze.
Ben venga, quindi, una radicale operazione di aggiornamento che, personalmente, ritengo debba passare attraverso l'abolizione integrale dell'esistente per sostituirlo con una organica, nuova struttura nei rapporti tra lavoratori e imprenditori.
La soluzione peggiore, che peraltro credo sia quella che percorrerà Bin Loden Monti, è una struttura di compromesso che consenta a tutti di cantare vittoria e che, nella sostanza, lasci inalterata la situazione per cui gli onesti saranno sempre più vessati e caricati di lavoro, mentre fannulloni e lavativi continueranno a sfruttare a loro vantaggio le pieghe delle leggi, gravando su chi lavora con scrupolo e impegno.
Se avessimo una magistratura veloce, affidabile e "terza" potremmo almeno affidare il giudizio al giudice.
Purtroppo così non è.
In attesa, quindi, di vedere il topolino che partorirà il minestrone ministeriale di oggi, evidenziamo come nel campo di battaglia emerga una singolare tenzone tra donne: la Camusso contro la Fornero.
Eva contro Eva.
La prima che ostinatamente difende l'immagine di un sindacato ottocentesco e legato a relazioni industriali che non hanno più cittadinanza nel 2012.
La seconda, appartenente alla sinistra snob (quella che ritiene di possedere la Verità) e probabilmente crede di essere stata chiamata da Dio in persona a riformare il lavoro, al grido de "lo vuole l'europa" versiona aggiornata del "Dio lo vuole" ormai desueto.
E' uno scontro a perdere, nel senso che ambedue le posizioni fanno perdere l'Italia.
L'Eva ottocentesca, perchè non ha alcuna visione, nè progetto per il futuro e propone solo un improbabile conservatorismo finalizzato unicamente a mantenere i privilegi in essere.
L'Eva piangente invece, nel suo snobismo esterofilo, pensa che il punto d'approdo non sia una Italia forte e ricca, ma un'Italia serva dell'europa e dei suoi diktat.
Se la Camusso e la Fornero rappresentano agli occhi della sinistra il "potere rosa", non posso che levare il mio auspicio: arridatece le Santanchè, le Carfagna, le Gelmini, le Meloni ... !

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2 commenti:

Nessie ha detto...

Le due Eve almeno erano belle e affascinanti. Queste due qua sono due ciospe antipatiche. In particolare la Banchiera torinese.

Massimo ha detto...

Tra le due è un testa a testa ... :-)