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28 febbraio 2012

Zaia e il Veneto contro Monti e lo stato assistenzialista e centralista

Monti, finto liberale, nell’applicare le veline di Bruxelles, ha millantato liberalizzazioni e provvedimenti di “crescita” per l’Italia, traducendo a modo suo (e per quanti si bevono la sua propaganda)
l’applicazione di nuove tasse sui risparmi,
aumenti delle addizionali irpef,
patrimoniale sulla casa con la reintroduzione e l’aumento dell’ici,
incremento dell’attività di spionaggio e repressione fiscale,
penalizzazione delle categorie e professioni produttive e liberali.
Monti, però, non ha minimamente toccato quello che è il vero, grande problema dell’Italia, quello che ha creato il debito pubblico da 1900 miliardi di euro, quello che continua a drenare risorse, imponendoci tasse altissime e gli stipendi più bassi d’europa.
Monti non ha affrontato il nodo della pubblica amministrazione,dell’esercito faraonico di cinque milioni e mezzo di dipendenti pubblici, degli sperperi nella sanità, nell’istruzione, nella giustizia, nella rai.
Monti, anzi, con un provvedimento che porta indietro di oltre trenta anni le lancette dell’orologio federalista, si appresta a sfilare dalle tasche dei cittadini le cui amministrazioni sono virtuose i denari per trasferirli in una tesoreria unica, centralista, sulla quale sarà poi il governo a deciderne l’impiego.
E non dubito che significherà nuovi sperperi a favore delle regioni già fortemente indebitate, quasi tutte nel meridione.
Sarà, quindi, una nuova versione della cassa per il mezzogiorno che già ci ha fatto bruciare improduttivamente, migliaia di miliardi.
Il Governatore del Veneto Luca Zaia vi si oppone e ha impugnato davanti al tar il provvedimento, diffidando nel contempo il tesoriere regionale (Unicredit) dal dar corso al trasferimento dei fondi.
Dubito che l’iniziativa mantenuta così come è nei limiti della procedura possa sortire un qualche effetto positivo, dubitando che i membri del tar si mettano di traverso a Monti ed ai poteri forti.
Purtroppo le manifestazioni violente dei no tav di questi giorni ci confermano che solo iniziative eclatanti sortiscono una qualche reazione e ascolto, mentre applicare le leggi volute da altri per conseguire uno scopo legittimo, rischia di essere solo una perdita di tempo.
Se Zaia pensa, con tale mossa, di ottenere un risultato e non ha un “piano b” , allora è un povero illuso.
Se invece Zaia esperisce questo tentativo nell’ambito di una strategia articolata per dimostrare urbi et orbi che lui le ha provate tutte e, quindi, è costretto ad altro tipo di iniziative, allora tanto di cappello e mi ispirerebbe più fiducia un voto alla Lega, unica,vera opposizione in parlamento (all’esterno cito La Destra e Forza Nuova che vorrei unissero le loro forze) a questo governo delle tasse e della povertà, imposto dai poteri forti e che ha come referenti gli gnomi di Bruxelles e dell’unione sovietica europea.



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