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14 febbraio 2012

Colui che per viltà fece il gran rifiuto


Mario Monti non finisce mai di stupire in negativo.
Ormai di lui conoscevamo tutto delle sue frequentazioni sospette negli ambienti della finanza internazionale e ne abbiamo avuto conferma con l'appassionato lingua in bocca a Washington dello scorso fine settimana.
Sappiamo (e stiamo per pagarlo con soldi buoni) del suo attaccamento ai bandi della Crucca di Berlino che ha richiesto l'impoverimento degli Italiani, puntualmente messo in cantiere da Monti con le tasse profuse a piene mani nei suoi provvedimenti "Ammazza Italia".
Da oggi sappiamo anche che Monti non ama lo sport, non ama sognare, non ama pensare a prospettive men che mediocri per l'Italia e, così, con una scelta che ne testimonia la piccolezza e meschinità, ha rifiutato di garantire la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020.
Paura, quella di Monti, unita alla sua convinzione, evidentemente, di non essere all'altezza di garantire all'evento quella redditività che può avere quando è ben amministrato e gestito.
Un miserabile calcolo sul pallottoliere da ragioniere ed ecco la scusa pronta per non doversi preoccupare di appalti, di gestione, di organizzazione.
Una paura che denota totale decadenza, perchè solo una nazione vecchia, perdente e ripiegata su se stessa può consentire al proprio presidente del consiglio di rinunciare non alle Olimpiadi, ma persino di proporre la candidatura della propria capitale.
Ha paura delle mafie e della corruzione ?
Ma cosa ci sta a fare in quel posto se si nasconde, con speciose motivazioni contabili, alle responsabilità che non siano quelle di sottrarci i risparmi ?
Debole con i forti e forte con i deboli: in tali mani siamo capitati per il ribaltone voluto dalla finanza internazionale.
E persino a dover vedere altre città, di altre nazioni più forti, ottimiste, coraggiose, competere per essere sede delle Olimpiadi 2020.
Scegliere di candidare Roma sarebbe stato un importantissimo segnale di fiducia nel futuro dell'Italia.
Scappare sottraendosi da tale scelta è il segnale che Monti rappresenta solo la guida del tramonto.
Perchè mai, allora, dovremmo fare sacrifici se quello stesso che ce li impone non ha fiducia nel nostro futuro ?

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5 commenti:

marmando ha detto...

Un'altra umiliazione subita da noi italiani per colpa di Monti.
Va all'estero raccontando di un popolo che deve imparare a fare i compiti, che lui sarebbe il professore in grado di correggerci, e adesso afferma che siamo troppo pezzenti e magari imbroglioni per permetterci le olimpiadi.
Non è peggio di qualsiasi scandaletto di Berlusconi?

Nessie ha detto...

Però stavolta la Lega lo applaude.
Sono superstiziosa e le Olimpiadi hanno portato sfortuna ai nostri vicini di casa Greci. Se l'Androide surgelato lo ha fatto per scaramanzia, per una volta non sono in disaccordo.

Ma il fatto è che lo ha fatto con il miserabile spirito de ragioniere e allora è vera la tua frase: "Perchè mai, allora, dovremmo fare sacrifici se quello stesso che ce li impone non ha fiducia nel nostro futuro?".
Beh, è evidente che Monti non vuole che abbiamo un futuro.

Massimo ha detto...

Monti ha gettato al vento una opportunità di rilancio. Il rischio di ogni impresa è quello che rende maggiore il guadagno quando un lavoro è svolto bene. Evidentemente Monti non si ritiene in grado di andare oltre le quattro operazioni.

IL CRONISTA ha detto...

Monti ha fatto la cosa giusta, naturalmente senza sapere che fosse giusta, o perlomeno non capendo perchè era giusta.
La decisione di non presentare la candidatura italiana rappresenta esattamente la società italiana di oggi. Le Olimpiadi sono un simbolo nobile dell'umanità. Ma una società che rende i comuni cittadini servi della casta, non è nobile.
No pensioni, no art. 18, no dignità dei lavoratori? No party!
(di fatto questo commento è il promo del mio post di oggi) ;)

Massimo ha detto...

Gaetano. Monti ha torto per il fatto stesso di esistere ;-)