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No alla deriva

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31 ottobre 2011

Spirito patriottico

La lettura delle notizie stampa odierne ci offre uno spaccato di come viene interpretata, dai suoi stessi compagni, la coesione nazionale invocata da Napolitano e lo spirito patriottico che permea le opposizioni.
Ci viene anche confermato che la classe non è acqua e mentre nei salotti buoni si usano abbondanti dosi di vasellina, la sinistra rimane quella rozza e grossolana di sempre.
Da un lato, infatti, leggiamo che Lcdm (Luca Cordero di Montenzemolo) nell’ennesima oscillazione circa il suo impegno in politica, si è profuso in un elogio del compromesso storico in singolare e sospetta sintonia con le dichiarazioni del “terzo polo” che vorrebbe un inciucione “dal Pdl al Pd” per meglio spartirsi la torta dei nostri soldi.
Per quanto ovvio, Berlusconi non può dare ascolto a chi gli chiede il compromesso storico, perché ben pochi dei suoi elettori lo seguirebbero.
Con i comunisti: mai !
E adesso è da aggiungere anche: con Fini, mai più !
Quanto al compromesso storico così idealizzato da Lcdm l’ho già ricordato, erano gli anni dell’ “arco costituzionale”, una infamia tutta italiana, che portava alla spartizione tra pochi burocrati partitocratici del potere e del denaro sottratto agli italiani con le tasse.
Dieci assunzioni in rai: quattro democristiani, tre comunisti, due socialisti e uno bravo.
Cassa integrazione per gli operai Fiat: non erano ancora gli anni della rottamazione, ma delle agevolazioni alla società degli Agnelli, tanto che possiamo ben dire che gli Italiani dovrebbero essere i proprietari riconosciuti della Fiat, perché l’abbiamo pagata almeno tre volte, mentre gli utili, negli anni delle vacche grasse, venivano incamerati da chi formalmente deteneva il pacchetto azionario (e per un certo periodo anche Gheddafi, oggi rinnegato da tutti, fu la ciambella di salvataggio della Fiat).
Erano gli anni in cui se un imprenditore (?) privato aveva qualche migliaio di “esuberi”, diventava esempio di imprenditore sensibile alle problematiche dei lavoratori, grazie ai suoi amici in politica che gli assumevano nella pubblica amministrazione cinque o seimila “esuberi”.
Erano gli anni in cui si scioperava per un nonnulla.
E le conseguenze le paghiamo oggi con un debito pubblico da 1900 miliardi di euro.
Eppure Lcdm ha nostalgia di quegli inciuci e quegli sperperi.
L’altra faccia della medaglia delle opposizioni è data dalla notizia di Bersani, Di Pietro e Vendola che scriveranno una lettera all’europa per impegni differenti da quelli assunti dal Governo.
Dicono che i saldi saranno invariati: scommettiamo che ci saranno nuove tasse (patrimoniali, ici o prelievi forzosi sui risparmi) ?
Ma l’aspetto più grave è che, scientemente (perché se non se ne rendessero conto sarebbe peggio e non riesco ad immaginare che neppure dei comunisti possano essere così … sprovveduti) agiscono contro gli interessi nazionali.
Esattamente come la triplice sindacale che, guardando ai sindacati greci come esempio, se procederà con lo sciopero generale non farà altro che peggiorare la situazione e costringere l’europa ad imporre condizioni ancor più onerose.
La trimurti sindacale e quella dell’opposizione agiscono con un unico obiettivo: ribaltare Berlusconi, indipendentemente dai danni che provocano.
Antepongono il loro interesse particolare, la loro ambizione, la loro vuota ideologia passatista, all’interesse nazionale, delle famiglie e dei cittadini Italiani.
E’ una manovra da disperati che ci dice quanto sia necessario rafforzare il Governo, con la sua politica forse troppo attendista, ma sicuramente orientata a difendere il vero interesse degli Italiani: la salvaguardia dei nostri risparmi e delle nostre proprietà dall’avidità di chi vorrebbe sottrarci, per soddisfare le proprie pulsioni ideologiche e le pretese di una clientela di fannulloni improduttivi, quello che abbiamo legittimamente e con sacrificio messo da parte.


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