Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

03 agosto 2011

Il debito va abbattuto,non alimentato con le tasse

Nel momento in cui scrivo non conosco i contenuti dell’intervento del Premier alle camere, tantomeno quella che sarà la prima reazione del mercato.
Immagino e spero che, dopo l’infame manovra di stampo socialista di Tremonti con l’imposizione di nuovi o aumentati balzelli fiscali, Berlusconi si rifiuti di tornare a mettere le mani nelle nostre tasche, rigettando le interessate richieste in tal senso dei “poteri forti” e della opposizione, nostalgica del regime di oppressione fiscale caro ad Amato e Visco.
Il piccolo e insufficiente accordo americano deve far riflettere, perchè se non risolve il problema, indica però la strada virtuosa della riduzione del debito SENZA aumentare le tasse.
Neppure con la foglia di fico di colpire i più “ricchi” (stesso criterio di Amato che propone il prelievo forzoso di tremila euro dai venti milioni - !!! – di contribuenti più facoltosi) che si tramuterebbe nella solita stangata per il ceto medio, spina dorsale di qualsiasi economia.
In Italia, forse più che negli Stati Uniti, è possibile tagliare la spesa e anche consentire una riduzione delle tasse, visto che le spese inutili sono debordanti.
Solo per fare un breve elenco non esaustivo:
- costo delle intercettazioni
- contributi a nani e ballerini (fus)
- contributi alla stampa
- età pensionistica delle donne nel settore privato e, in genere, sistema pensionistico con abolizione dell’anzianità e del retributivo residuo
- provincie, quartieri e enti vari di derivazione politica (sufficiente conservare comuni e regioni)
- accorpamento dei piccoli comuni
- enti pubblici
- rai
- ferrovie
- numero dei dipendenti pubblici e retribuzioni collegate alla produttività
- missioni militari in Libano, Kossovo, Libia
- costi della burocrazia
- elargizioni a fondo perduto per gli stati esteri
- costo di mantenimento per immigrati illegali
- costo dei servizi inferiore al loro costo effettivo e da porre a carico di che ne usufruisce.
Un elenco redatto a memoria, ma spulciando il bilancio dello stato si potrebbero riempire pagine come fece a suo tempo l’ex ministro Raffaele Costa.
E’ facile togliere dei privilegi a chi ne usufruisce da sempre ?
Sicuramente no, ma è l’unica possibilità che abbiamo per tornare ad un ciclo virtuoso.
Ogni proposta di aumento, anche limitato come quello di Tremonti, per non parlare della aberrazione di una patrimoniale alla Amato, che alimenti la spesa pubblica, ci costringerebbe a rinviare una soluzione che, una Nazione come quella italiana, ha alla sua portata.
Il debito pubblico deve essere abbattuto, non alimentato fornendo con le tasse ai centri di spesa nuovo carburante e, quindi, consentendo loro di non tagliare.
L’abbattimento sistematico del debito pubblico ci consentirà di conseguire anche la riduzione delle tasse con la quale ogni cittadino avrà più soldi in tasca per pagarsi i servizi (che dovranno aumentare almeno fino a pareggiarne i costi effettivi) e per spendere anche in beni “voluttuari” ma utili a dare qualità alla vita di ciascuno e a far da volano all’economia.

P.S.: Ascoltato per radio il discorso del Premier. Nessuna patrimoniale. Anzi il ribadito impegno a ridurre le vessazioni fiscali. Tanto mi basta per qualificarlo come un buon intervento. Gli speculatori ? Peste li colga !

Entra ne

Nessun commento: