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05 agosto 2011

Euro:errare humanum est,perseverare autem diabolicum

La speculazione in atto sui mercati finanziari internazionali e l’incapacità a fronteggiarla in modo flessibile e veloce da parte della struttura burocratica delle istituzioni politiche e monetarie dell’europa, evidenzia il fallimento dell’esperienza della moneta unica europea.
La ridicola richiesta, ripetuta come un mantra e che somiglia sempre più alla coperta di Linus che Bersani tiene stretta non sapendo cos’altro dire, del “passo indietro” di Berlusconi assume quindi contorni grotteschi visti i risultati delle borse di tutto il mondo.
Bersani pensa quindi di chiedere un “passo indietro” anche a Merkel, Sarlozy, Camern e Obama ?
Adesso si fa ridere dietro da mezza Italia, in quel caso sarebbe il mondo intero a godersi la comicità dell’attuale capo del pci/pds/ds/pd, partito che, una volta, aveva una sua immagine di serietà.
Tornando quindi ai problemi veri, osserviamo come il fallimento dell’euro da un lato non abbia consentito di attivare una reale solidarietà, dall’altro non rappresenti neppure uno scudo all’aggressività degli speculatori.
In più la lentezza della burocrazia e della politica europea portano ad assumere decisioni sempre ai minimi termini e sempre più tardi rispetto al necessario.
Ben diversa la situazione che i singoli stati, con la loro autonomia monetaria, affrontavano prima dell’avvento dell’euro.
Svalutazione, quindi incremento delle esportazioni, uso della leva monetaria e accantonamento di ogni idea di sostituire il dollaro come moneta di riferimento, atteggiamento che ugualmente suscita l’ostilità di paesi emergenti come la Cina interessati alla stabilità del dollaro possedendo ingenti quantità di debito pubblico americano.
I governanti delle Nazioni europee sono quindi posti davanti all’alternativa se insistere nella difesa dell’euro, ma sostenendo le economie più deboli e, in sostanza, creando i presupposti per sommare i debiti pubblici di tutti gli stati e rispalmarli proporzionalmente tra tutti, oppure gettare la spugna e ritornare alle monete nazionali.
Tale seconda alternativa non sarebbe indolore, ma restituirebbe la piena sovranità alle Nazioni ed ai Popoli europei che possono e devono trovare sistemi di libero scambio reciproco, ma che possono e devono risolvere, ognuno a casa propria, in base alle attitudine e possibilità di ciascuno, i loro problemi.
La creazione dell’euro fu un errore e i Romani dicevano: errare humanum est, perseverare autem diabolicum cioè errare è umano, ma è diabolico perseverare nell'errore.

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1 commento:

Nessie ha detto...

L'ultima della sinistra e di giornali come il Corserva e il Banana Repubblica è quella di dire che la speculazione non esiste, ma che esiste un cattivo leader che deve essere eliminato. Solo così i mercati si calmeranno. Ma così dicendo, ammettono essi stessi che questa è una guerra cercata, perseguita e voluta ad hoc. E che anche in Usa e in UK dove non c'è Berlusconi le borse sono ai minimi storici.