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15 giugno 2011

Quale pericoloso gioco tenta Tremonti ?

Tanto l’ho apprezzato nel 2001-2006 (ma anche nel 1994) quanto Tremonti mi sembra oggi irriconoscibile.
Non capisco la sua ostilità a ridurre le tasse, con la preoccupazione del bilancio dello stato.
Per parafrasare il Ministro Saverio Romano: a che serve tenere in ordine i conti dello stato per perdere le elezioni e consegnare il tesoro pubblico ad una sinistra che sperpererebbe i nostri sacrifici a favore delle sue clientele di finanzieri, industriali, meridionali, nani e ballerine ?
L’idea delle tre aliquote e cinque imposte è buona, anche se io resto per una sola flat tax e una sola imposta sui redditi, lasciando il resto a tassazioni sui servizi.
E perchè parla di tagli alla politica (minimali) quando da tagliare ci sarebbero le spese inutili come
i contributi del fus,
la “beneficenza” pelosa ma costosa ad una miriade di enti del “volontariato” (e perchè chiedono soldi pubblici se sono volontari ?) e nazioni sottosviluppate,
i costi per l’accoglienza degli immigrati e il loro ripescaggio in mare,
i contributi alla stampa che dovrebbe mantenersi con le proprie forze o almeno con i finanziamenti dei suoi opulenti editori,
i trasferimenti per coprire i debiti della rai costruiti su laute remunerazioni a nani e ballerine ?
Sembra che la fantasia di cui Tremonti diede ampia prova nel 2001-2006 sia improvvisamente finita e visto che pensando male si fa peccato, ma ci si indovina, non vorrei che Tremonti abbia posto in essere un pericolosissimo gioco personalistico, puntando le sue carte su una rimozione di Berlusconi e la sua chiamata, quale salvatore della patria, a presiedere un governo di “salute pubblica”, cioè di compromesso storico, a carico integrale dei cittadini che per mantenerlo verrebbero spremuti con nuove gabelle.
Ora, a parte il fatto che io sarei comunque e a prescindere contro qualsiasi governo che contempli la partecipazione dei comunisti (ex, neo, vetero che siano) anche solo come appoggio esterno, credo sia opportuno dire chiaramente a chi pensa di giocare in proprio che chiunque partecipi al complotto per il regicidio, non avrà il mio voto, neppure se venisse investito della leadership di un “nuovo” Centro Destra.
L’unico che potrei accettare è un nuovo Leader che non abbia mai complottato contro Berlusconi per prenderne il posto e che lo sostituisca con il suo pieno e non forzato consenso.
E giacchè ci siamo, diciamo anche che provo profondo distacco verso quel signor Miccichè che sta provocando continue tensioni con la sua “Lega del Sud”.
Non mi sembra che il signor Miccichè contribuisca a migliore l’opinione che possiamo avere di lui e dei meridionali quando afferma, come si legge nei giornali di oggi, di non escludere alleanze con il pci/pds/ds/pd.
Una simile bestialità pronunciata da un sottosegretario del Governo Berlusconi non fa che rafforzare la volontà di secessione.

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2 commenti:

Nessie ha detto...

...e già che ci siamo mettiamoci anche la POlverini che ieri duettava con la Camusso contro Tremonti. Che ultimamente però non capisco nemmeno io, ma la POlverini che vuole una tassa sulle rendite (che poi è il solito risparmio) meriterebbe solo di essere presa a calci nel didietro.

Massimo ha detto...

Sulla Polverini con me sfondi una porta aperta almeno da 9 anni ... :-)
L'ho apprezzata solo nel 2010, quando ha dato battaglia nonostante le azioni della magistratura che hanno cancellato la lista Pdl e poi quando non ha seguito Fini, dicendo chiaramente che se era stata eletta lo doveva all'impegno di Berlusconi. Un caso raro di riconoscenza in politica che, però, sta svanendo nella quotidianeità.