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08 giugno 2011

Calcio troppo parlato

Man mano che si entra nel pieno dell'estate, i giornali devono trovare motivi per riempire di piombo le loro colonne.
Il calcio è un argomento che "tira" sempre e in mancanza del campionato del mondo o di quello europeo che, sfortunatamente, capitano solo alternativamente uno con l'altro ogni due anni, cosa c'è di meglio di uno scandalo al sole ?
Ecco che arriva una nuova puntata di scommesse sulle partite.
A parte ogni considerazione sul fatto che:
- ognuno è innocente finchè non è provata, con sentenza definitiva passata in giudicata, la sua colpevolezza;
- che la magistratura italiana ci ha abituato a diffidare dei suoi teoremi (veggasi il caos Misseri);
- che siamo alle solite intercettazioni, una autentica violazione della libertà individuale (e se intercettassero me, con tutte le battute che scambio con i miei amici, ma quanti reati potrebbero costruirci sopra ?)
,
a parte tutto ciò, dicevo, come si può giudicare senza avere in mano null'altro se non le confidenze, spesso interessate, di parti in causa ?
Vediamo il caso De Rossi, assolutamente estraneo, è stato poi comunicato, ma intanto il suo nome è stato fatto e nessuno può negare che, insinuato il sospetto pur se poi smentito, una piccola diffidenza è rimasta in tutti noi.
Fortunatamente non hanno messo in scena il copione del 1980, con le auto dei Carabinieri e Polizia in campo mentre stavano arrestando fior di campioni.
Le scommesse sono legali, le alterazioni di singole partite comportano una responsabilità personale di chi agisce, non si possono coinvolgere le squadre, in sanzioni che invece dovrebbero riguardare solo gli individui, sulla base di un istituto medievale quale è la responsabilità oggettiva o il "non poteva non sapere" di borelliana memoria.
Non è possibile che l'ufficio inchieste della Figc venga a sapere di simili atteggiamenti perchè (per fortuna !!!) non ha (ancora ...) la possibilità di spiare i tesserati con intercettazioni che sembra siano l'unica "prova" a carico dei presunti responsabili (fatto salvo eventuali "confessioni" sulle quali peraltro non dovremmo sapere nulla stante la riservatezza che deve insistere negli atti giudiziari).
Non è possibile che la Figc in un mese decida sanzioni e penalità, quando un processo, con tutte le dovute garanzie, deve avere i suoi tempi.
Si rischia, infatti, di colpire degli innocenti ai quali poi non sarebbe più possibile restituire il maltolto al termine di un vero processo, anni dopo (mi sembra che il processo per quell'altra strana vicenda che fu nel 2006 "calciopoli" sia, dopo 5 anni, solo all'appello).
E proprio dalla vicenda della "calciopoli" del 2006 mi viene un altro motivo di dubbio sui ogni intervento sanzionatorio della Figc: e se la magistratura fornisse solo una parte del materiale probatorio ?
Pare che Moggi abbia "sviluppato" ulteriori registrazioni che dimostrerebbero come anche altre società fossero responsabili di un sistema diffuso, ma alla Figc fu consegnata solo una parte della documentazione, con una potenziale alterazione delle decisioni conseguenti.
Allora, meglio che la Figc decida solo in base agli elementi certi a proprie mani, acquisiti regolarmente con le indagini interne.
Prima di colpire solo per appagare la sete di "sangue dei potenti" calpesti e derisi ... ma solo quando cadono.

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