Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

17 maggio 2011

Non è mai troppo tardi


Dopo le vittorie alle politiche del 2008, alle europee del 2009 e alle regionali del 2010, ci può stare una sconfitta alle amministrative del 2011, anche se in ballo ci sono amministrazioni importanti e, soprattutto, una Milano che è un simbolo come per la sinistra lo era Roma.
Nel 2005 andò peggio, con la sconfitta in tutte le regioni ad eccezione di Lombardia e Veneto.
Anche allora Berlusconi fu dato per spacciato, salvo poi risorgere smentendo gli avvoltoi che già pensavano di banchettare sul suo cadavere.
La sconfitta comunque c’è, anche se la sera del 30 maggio, ove si dovesse vincere a Milano e Napoli le prospettive sarebbero capovolte.
Contrariamente a molti commentatori, pur se giudico ripugnante l’area politica da cui provengono i vari Pisapia e De Magistris, ma anche Fassino e Merola che, non dimentichiamolo, arrivano dal vecchio partito comunista, preferisco che a sinistra siano prevalsi gli estremisti sui nipotini della sinistra democristiana, quelli che pregano e pugnalano alle spalle.
Sono sempre dell’idea che è meglio un nemico chiaro di uno che si presenta con il ramoscello di ulivo per fregarti quando sei rilassato.
Adesso la scelta è molto chiara: o di qua o di là.
Non esistono punti di incontro o compromesso sulle droghe, su quella parodia della Famiglia che sarebbero le”unioni civili”, sull’ordine pubblico e il buon costume, sulle scelte energetiche e di privatizzazione, sulle moschee e sull’immigrazione.
Ed è proprio l’immigrazione, ben oltre ai demeriti – che ci sono - della Moratti, che a mio avviso ha provocato la perdita di elettori per il Centro Destra.
Mentre a sinistra erano motivati alla partecipazione con l’istigazione all’odio propinata dai media, con le aggressioni giudiziarie al Premier, con le parole d’ordine che i pavloviani di sinistra assorbono senza discutere (no al nucleare, no alla privatizzazione degli acquedotti, no alla tav, accoglienza degli immigrati ed altre amenità del genere) , il Centro Destra gestendo l’improvviso flusso di immigrati dal nord Africa come avrebbe fatto qualunque governicchio di sinistra, accogliendoli invece di respingerli e distribuendoli in tutta Italia, persino al Nord, ha allontanato i propri elettori e non sono bastate le tardive unghiate della Moratti per riportarli alle urne.
Ma non è mai troppo tardi, ci sono ancora due settimane di tempo per recuperare un risultato che è abbastanza alla portata, soprattutto veicolando un messaggio molto crudo: andare alle urne per votare Moratti, nonostante tutto, turandosi il naso, per impedire la deriva estremista che subirebbe Milano con Pisapia.
L’importante è non abbandonarsi allo sconfittismo, a quello stato d’animo che contrasta con la natura combattiva e individualista di noi Uomini di Destra.
Il tratto distintivo tra quelli di sinistra e noi è proprio l’ottimismo e la fiducia nei nostri mezzi che, da sempre, ci ha fatto superare momenti molto difficili e che rappresenta la nostra migliore carta da contrapporre alla politica del gregge della sinistra.
Dopo il 30 maggio, tra l’altro, comunque vadano i ballottaggi di Milano e Napoli, ci saranno due anni senza elezioni prima di arrivare alle politiche.
Due anni, se finalizzati a dare al proprio elettorato quello che vuole, possono ribaltare la fotografia odierna.
Quindi Berlusconi dovrà riprendere il filo del discorso, senza rompere con Bossi, per parlare di tasse, riducendo le aliquote, abolendo il canone rai e il bollo auto, anche a costo di tagliare la spesa pubblica in modo draconiano.
L’immigrazione dovrà essere affrontata come noi elettori vogliamo che sia, con il pugno di ferro del respingimento e delle espulsioni.
L’ordine pubblico dovrà essere rigidamente mantenuto a difesa delle proprietà pubbliche e private.
Poi ci sono un paio di “chicche” che potrebbero dare il senso di un profondo cambiamento: privatizzare la rai e abolire, di conserva, la par condicio, che è una buffonata indegna di una nazione civile perchè nel momento in cui i media sono privati è l’editore che decide, liberamente e a suo rischio e costo, la linea del mezzo, a sostegno di uno, dell’altro o di nessuno.
La sconfitta al primo turno delle elezioni può essere salutare se, interpretata come un campanello, anzi un campanone di allarme, stimolerà il Centro Destra a radicalizzare la propria azione, puntando sui temi che ne marcano la differenza da quella sinistra estrema che ha egemonizzato l’opposizione, ma che sono anche quelli in piena sintonia con la pancia del proprio elettorato.
Solo chi cade può risorgere e Berlusconi lo ha dimostrato ripetutamente e lo farà ancora una volta.
Il bilancio elettorale è ancora attivo e può migliorare già dai ballottaggi del 29 e 30 maggio prossimo.
Basta impegnarsi tutti assieme in una unica direzione e non mettersi a discutere tra alleati per far prevalere il proprio particulare, perchè in tal caso si regalerebbe la vittoria su un piatto d’argento ad una sinistra che era e resta minoranza in Italia.

Un commento sulle elezioni a Bologna in Svulazen

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