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20 marzo 2011

Libia:una guerra contro l'interesse nazionale dell'Italia


Il fragile e ipocrita patriottismo dei neofiti del Tricolore e dell'Inno di Mameli viene subito sgamato. Non è neppure terminata la strumentale settimana dell'Unità d'Italia, che su due temi di importanza vitale per la Nazione Italia i comunisti ed i loro caudatari vecchi e nuovi gettano la maschera e agiscono contro i nostri interessi. Pur di mettere in difficoltà il Governo approfittano della disgrazia del Giappone per cercare di affossare il programma nucleare, unica speranza per rendere l'Italia parzialmente autonoma dall'asservimento energetico a nazioni straniere. Non lasciano ma raddoppiano e cavalcano lo spirito guerrafondaio di Sarkozy contro Gheddafi, senza capire che la guerra contro la Libia, a differenza di quella in Iraq e Afghanistan, ha come vittima principale l'interesse nazionale dell'Italia. La Francia e l'Inghilterra non mandano a caso i loro aerei a bombardare la Libia, quando sono stati zitti e fermi con la Tunisia e l'Egitto e lo sono ancora in Sudan, Yemen, Baharein e in tanti altri luoghi del mondo in cui le popolazioni civili vengono sterminate dai loro governi di avversa tribù. Il colmo della cecità lo raggiunge Di Pietro che chiede di denunciare il Trattato di amicizia italo-libico, che è poi esattamente quello che vogliono gli anglofrancesi. La realtà è che con quel Trattato, a parte la infamia del riconoscimento dei presunti “crimini di guerra” italiani con la conquista delle Colonie e dell'Impero che probabilmente è l'unica parte che i neopatrioti confermerebbero, inglesi e francesi sono stati estromessi dalla gestione delle commesse e delle ricchezze petrolifere e di gas della Libia a favore di Italia e Germania. Infatti la Germania, beneficiando della sua posizione geografica non strategica in questo conflitto, si è astenuta all'onu e non partecipa all'aggressione contro la Libia. In aggiunta il Trattato ha permesso di filtrare con efficacia l'invasione degli illegali, mentre sappiamo che i “poteri forti” della finanza europea e mondiale non vedono l'ora che l'Italia divenga un ricettacolo di meticciato, un barnum sociale, politico, etnico, oltre che in piena decadenza economica, pronta ad essere asservita (veggasi le acquisizioni riuscite o tentate di aziende italiane da parte dei francesi). E che dire delle commesse per costruire infrastrutture affidate a ditte italiane (e tedesche, ma non francesi o inglesi) ? Alla faccia della retorica di soli tre giorni fa sull'Unità d'Italia che fu, principalmente, affermazione di Indipendenza e Sovranità, i sacerdoti e cantori del 17 marzo si sono trasformati in accaniti sostenitori della guerra contro la Libia. Fregandosene altamente degli interessi nazionali dell'Italia. Naturalmente il tutto ammantato dai più nobili sentimenti di altruismo verso la popolazione civile (come se i libici fossero i soli o i più oppressi !) , un altruismo che, come abbiamo visto, per il danno che ci provoca va ben oltre il semplice masochismo. E quando si eccede così tanto nell'autolesionismo, io credo poco alla buona fede, soprattutto se proviene da quei soliti comunisti (con l'aggiunta dei loro caudatari vecchi e nuovi) che da sempre perseguono interessi che nulla hanno a che spartire con quelli della Nazione e del Popolo Italiano. Purtroppo Berlusconi si è trovato tra due fuochi. Indebolito dalla persecuzione giudiziaria, con una posizione strategica essenziale per il buon esito degli attacchi contro la Libia, senza il salvagente che potevano fornire Russia e Cina se avessero imposto il loro veto al consiglio di sicurezza dell'onu, sta cercando di salvare capra e cavoli, con una posizione di mediazione che non mi piace neanche un po'. Una posizione neneista con una partecipazione minimalista alla guerra. Comunque vada l'Italia ci rimette. Ha ragione la Lega quando si schiera contro l'intervento militare perchè danneggia i nostri affari in Libia, ci farà perdere le convenienti forniture di gas e petrolio e scaricherà sulle nostre coste un'orda di illegali che sciameranno per tutte le regioni come già pretenderebbe Napolitano per “alleviare” Lampedusa, invece di sollecitare il respingimento in mare, approfittando della situazione di guerra che giustificherebbe lo spiegamento della nostra Marina Militare. A questo punto, perso per perso, tanto varrebbe schierarsi totalmente per l'intervento, mandare i nostri Tornado a bombardare per sedersi poi a pieno titolo al tavolo dei vincitori annunciati e trattare per salvare il salvabile dei nostri contratti. E mentre in Libia si è scatenata una guerra contro l'interesse nazionale dell'Italia i pacifinti, che tanta caciara hanno sollevato quando in Iraq e Afghanistan si combatteva ma a difesa del nostro interesse nazionale, sembrano scomparsi: chi li ha visti ? Entra ne

5 commenti:

Nessie ha detto...

Ma no, i pacifinti non sono spariti, ma viceversa si sono trasformati in pacifondai. Ma l'hai sentito Pannolone Napolitano stasera quando ha detto che noi non andiamo in guerra, ma andiamo a fare la pace dell'ONU?

Santoro andò sul ponte di Belgrado a sostegno di Milosevic, ora invece è bel contento anche lui, perché intanto il Beduino è (o meglio era) amico del Cav.


Purtroppo in questo caso, ha ragione la Lega e il Cav perderà moltissimi consensi. Non si può, per l'opinione pubblica, trasformarsi da baciaanello di Gheddafi a lanciabombe senza creare sconcerto.

corrado-jeli ha detto...

Salve, è la prima volta che intervengo in questo blog, perché credo che un dialogo tra me e lei sia impossibile. Sulla guerra in Libia sono all'incirca d'accordo con lei, ma le segnalo solo che i "comunisti" (Rifondazione, Manifesto, extraparlamentari ecc.) e la maggior parte dei movimenti pacifisti si sono opposti fin da subito all'intervento.

Massimo ha detto...

Nessie. Il Cav potrà perdere voti, purchè finiscano nella stessa area politica (Lega o Destra), il risultato (elettorale) non cambierebbe, anzi ...
Grazie per la Sua precisazione signor Corrado, ma io per abitudine scrivo per grandi numeri e il pci/pds/ds/pd è più guerrafondaio del Pdl. Quanto ai pacifinti non li ho visti in piazza (aggiungo: per fortuna, perchè occupare strade e bloccare la circolazione è una violenza nei confronti dei cittadini che non condivido neppure se fosse utilizzata per sostenere tesi che mi appartengono).
Sul dialogo una piccola postilla. Seguo forum e blog dal 1999. La Rete mi sembra alimenti le divisioni e nel leggere le opinioni altrui e il modo (sempre in generale) di esporle, anche io non frequento e non dialogo con quelli di sinistra. Non ne vedo alcuna utilità ne alcun risultato. Rispetto al 1999 mi sono convinto che non possa esistere dialogo.

Gaetano ha detto...

E mentre gli altri combattono, lui spara minchiate ...
http://orahovistotutto.blogspot.com/

Massimo ha detto...

Più realisticamente, Gaetano, è Lei che non riesce a vedere al di là del Suo naso.