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16 febbraio 2011

Fort Apache

Il Premier e il Centro Destra sembrano accerchiati e la sinistra, al traino delle truppe togate, sferra l’attacco più violento per tentare di ribaltare con artifizi il responso elettorale del 2008.
Il pci/pds/ds/pd non deve però essere convinto di riuscirci (o di ottenere la maggioranza ad eventuali elezioni) se cerca di circuire la Lega offrendo tutto quello cui si sta opponendo in parlamento, a dimostrazione di come alla sinistra interessi solo ed esclusivamente il potere per il potere e non per realizzare un progetto nell’interesse della Nazione.
Sembra, però, che la Lega, a differenza del 1994, questa volta non cada nel tranello e mantenga salda l’alleanza con Berlusconi.
Gli stessi sondaggi di televisioni ostili al Premier come La7, segnalano la tenuta del Centro Destra (Pdl, Lega e La Destra oltre il 43%) lo scarso peso (solo distruttivo o interdittivo) del “terzo polo” (FiCaRuLo all’11%) e una sinistra unita al 41% che resta dietro al Centro Destra, nonostante tutto e tutti (e probabilmente con cifre un po’ gonfiate).
Non solo gli assediati a Fort Apache resistono, ma rafforzano le loro difese stante l’ormai evidente fallimento del disegno finiota di strappare parlamentari al Centro Destra che, semmai, potranno registrare ritorni “pesanti” , tali da garantire la maggioranza e, quindi, impedire lo scioglimento delle camere.
Scioglimento che, fino al 14 dicembre scorso, la sinistra che sperava di realizzare un golpe parlamentare ribaltando con i transfughi finioti la volontà popolare, escludeva accusando di “irresponsabilità” chi le minacciava e che lo stesso Napolitano, sulla stessa linea del suo partito, rifiutava di prendere in considerazione.
Stranamente, confermatasi (ripetutamente) la maggioranza parlamentare, la sinistra (e Napolitano a ruota) trovano lo sbocco elettorale una necessità impellente.
Ma chiedere coerenza alla sinistra è come chiedere una prova di verginità a delle prostitute.
Irricevibile, poi, la richiesta di dimissioni per il rinvio a giudizio del Premier su fatti che esulano dall’azione politica.
Non si è mai visto uno processato per una scopata (se mai c’è stata ...) e anche questo è un sintomo dello spessore culturale, morale e politico di chi chiede le dimissioni del Premier, essendo ben altri i temi rilevanti, a cominciare dalla rinnovata invasione degli illegali causata dalla incapacità di Washington a gestire l’evoluzione della situazione nel Medio Oriente.
Come in tutti i film western che si rispettino, Fort Apache deve resistere all’assalto dei pellerossa, in attesa che arrivino i “nostri”.
Berlusconi, quindi, deve vendere cara la pelle, non arretrando di un millimetro e stimolando l’arrivo dei “nostri” mettendo radicalmente mano a quelle riforme sino ad ora bloccate per l’ostruzionismo dei finioti.
Quindi riduzione sensibile delle tasse (magari con abolizione del canone rai e del bollo auto), federalismo non solo fiscale (che ognuno, comunque, paghi le sue spese e i suoi servizi), rivoluzione del sistema giudiziario (i magistrati applichino le leggi e non cerchino di travisare o sostituire quelle approvate dal parlamento su volontà popolare), più Mercato, più Libertà individuale, meno stato, meno divieti, meno obblighi.
La sinistra cerca di proiettare la percezione di un clima da fine impero, ma io trovo motivi di fiducia nella risposta coesa che anche personaggi generalmente silenti hanno dato dopo l’ennesima aggressione a Berlusconi.
Gelmini, Meloni, Lupi hanno espresso una solidarietà ed una compattezza che non è solo di facciata, ma di sostanza.
Sanno di poter contare sul Popolo del Centro Destra pronto anche a fare violenza su se stesso e scendere in piazza a difesa delle proprie scelte elettorali, contro le oligarchie e gli snob delle corporazioni antiberlusconiane.
Ricordo che gli assediati di Fort Apache, una volta rotto l’assedio, hanno poi vinto le Guerre Indiane, vendicando anche il Settimo Cavalleggeri di Custer.

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2 commenti:

marmando ha detto...

Anch'io penso che la Lega continuerà ad essere fedele, foss'anche per un calcolo di convenienza: solo con Berlusconi può proseguire sulla strada del federalismo.

Ugualmente Berlusconi, proprio per le sue difficoltà, ha tutto l'interesse a tenersi stretta la Lega.

Destati Italia ha detto...

Lega e Berlusconi sono interdipendnti...ad una servono i numeri all'altra la maggioranza!