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23 novembre 2010

Ma nani e ballerine fanno “cultura” ?

Nei giorni scorsi nani e ballerine si sono ritrovati per protestare contro i “tagli” al fus (fondo unico per lo spettacolo) la cui dotazione è scesa a 288 milioni di euro.
Sono 288 milioni, corrispondenti a 570 miliardi circa delle vecchie lire, spesi male.
Veniamo a sapere che 128 comuni, se non provvedono a depuratori, non potranno più erogare acqua potabile: quei 288 milioni di euro (570 miliardi di lire) non sarebbero meglio spesi per costruire i depuratori in quei comuni che per riprendere gli sculettamenti di Belen ?
E non sarebbe meglio utilizzare i fondi comunali per riparare le strade cittadine piene di buche che per pagare costosissime estati canore o luccicanti ultimi dell’anno ?
Gli stessi, poi, che pretenderebbero di sperperare le nostre tasse in lustrini contestano le trasmissioni tipo il Grande Fratello che non sono altro che la rappresentazione di un concetto di società epicurea che loro stessi incentivano proiettando l’immagine della”bella vita”, pagati dai contributi dei cittadini che lavorano ai quali poi propinare pettegolezzi di ogni genere.
A cosa servono i “produttori” se poi siamo noi contribuenti a pagare i loro conti ?
Mi sembra che anche nel campo dello spettacolo sia invalso il principio per cui si socializzano le perdite e si privatizzano i guadagni.
Noi paghiamo per la produzione di decine di film e trasmissioni in perdita, ma quando mai ci sono tornati in tasca soldi per quelle poche opere (non me ne viene peraltro in mente una !) che ha guadagnato più di quanto ha speso ?
Non sarebbe meglio se i “produttori” facessero i produttori e mettessero del loro, rischiando come tutti gli imprenditori e guadagnando quando guadagnano, perdendo quando producono delle ciofeche ?
In questo modo si ridurrebbero gli eserciti di nani e ballerine che, senza alcuna ragione artistica, pretendono di fare la bella vita a spese nostre.
Il Ministro Bondi ha dichiarato di comprendere le ragioni della protesta.
Mi associo al Ministro.
Anch’io comprendo benissimo che è sicuramente piacevole vivere nel lusso a spese altrui.
Ma quei soldi, di tutti, sarebbe meglio spenderli per iniziative utili alla comunità o, meglio, per diminuire le tasse a tutti.


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2 commenti:

Jim Klas ha detto...

Secondo me non sarebbe scandaloso finanziare la cultura... il punto è quale "cultura" finanziare?

I cinepanettoni vengono considerati come film d'essai per prendere i finanziamenti ed ho detto tutto.

Finanziare lo spettacolo di un certo tipo potrebbe invece creare cultura ed economia.

Un saluto... non so se ti ricordi di me.

Forse mi conosci come Van der BLogger. Ma da allora sono mooolto cambiato.

Mi ha fatto piacere venirti a salutare e trovarti in attività

Massimo ha detto...

Ovviamente mi ricordo di te come Van :-) e ho visto che sei mooolto cambiato :-(.
Per me, invece, nulla deve essere finanziato dal pubblico, ma, come ho scritto, se un prodotto funziona, allora si mantiene da solo. Se non funziona non merita di essere mantenuto a spese di tutti. Se uno ha delle idee in cui crede, rischia di suo. Se il primo a non credere nelle sue idee è chi le propone, allora non merita i nostri soldi. In questo modo tutti avremo molti più soldi in tasca da spendere per quello che ci interessa e non da veder spesi per quello che interessa altri.
A presto !