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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

05 ottobre 2010

O Berlusconi o la deriva

Posso cercare di comprendere le (differenti) ragioni che animano l’ostilità di ben determinate categorie e persone nei confronti del nostro Premier.
I comunisti (ex, neo, post, vetero che sia, con qualunque nome si presentino) come con grande onestà confessò Bertinotti, odiano il Cavaliere perchè, dopo una vita passata e spesa a fare volontariato gratuito per le feste di partito e la vendita porta a porta dell’Unità, pensavano di raggiungere l’obiettivo di impossessarsi dell’Italia nel 1994, al seguito del giustizialismo togato, ma furono sconfitti dalla sua discesa in campo e dovettero rifugiarsi tra le braccia del mortadellone reggiano.
I democristiani di sinistra e non perchè Berlusconi ha dimostrato che si può governare (e anche bene) senza ricorrere a continui compromessi con i comunisti.
I magistrati perchè pensavano, dopo aver spazzato via una intera classe dirigente debole e rinunciataria, di poter mettere sotto tutela la democrazia e si trovano a dover fronteggiare una persona che non arretra e non si spaventa davanti ai loro teoremi.
I dipendenti pubblici perchè pensavano di aver vinto un terno al lotto e di campare di rendita, grazie alle complicità politiche, lasciando ai dipendenti privati l’onere della produttività.
I clericomarxisti perchè Berlusconi rappresenta quel liberalismo di massa, unito alla difesa dei Valori Umani che loro credevano essere rigidamente collegati al pauperismo e al bigottismo religioso.
I meridionalisti perchè pensavano di continuare a drenare risorse dal Nord per alimentare le loro clientele e i loro affari mascherati da assistenzialismo.
Gli intellettuali perchè non possono sopportare che esista una vera democrazia dove sia il Popolo – e non loro nel chiuso delle loro elitarie e snobistiche conventicole - a decidere chi governa e quali siano le priorità di governo.
I politici stranieri perchè non tollerano che l’Italietta di una volta sia diventata l’Italia di oggi e si sia riscattata con le missioni militari, con i contributi alla difesa della Civiltà e con una presenza marcata ad ogni incontro internazionale.
L’elenco potrebbe continuare citando tutte le micro lobbies che, con la presenza di un Governo Berlusconi, non condizionabile dai luccicanti specchi degli affari e del denaro (visto che il Premier è uno degli uomini più ricchi del mondo, con un passato professionale di grande successo e non ha alcuna necessità nè di affermazioni in campo lavorativo, nè di accumulo di denaro per se stesso e la sua famiglia) vorrebbero tornare alla vecchia politica in cui hanno sguazzato per decenni.
Vi sono poi le antipatie e le incompatibilità personali, soprattutto da parte di chi non ama essere riconoscente e ambirebbe a ricoprire il ruolo che è di Berlusconi: ma mancano loro le qualità, le capacità, il denaro proprio e un passato professionale estraneo al funzionariato partitico.
Così non trovano di meglio da fare che ostacolare il Premier e cercare di impedirgli di realizzare quel che potrebbe, danneggiando tutti noi.
Ma il Popolo, quello vero, quella maggioranza di Italiani che non schiatta di invidia nel sentir nominare Berlusconi e, anzi, ne apprezza l’indipendenza e l’intraprendenza, sanno che quei temi che toccano direttamente la nostra vita quotidiana sono meglio garantiti da Berlusconi rispetto a chiunque altro.
Lavoro, giustizia, tasse, immigrazione, sicurezza, Valori questo è ciò che interessa e questo è ciò che Berlusconi può e deve dare, mentre per i suoi oppositori rappresenterebbe la fine delle loro ambizioni ad emergere.
Lavoro perchè rende indipendente il giudizio di chi lo ha.
Giustizia perchè la certezza del diritto, l’applicazione delle leggi senza interpretazioni o teoremi, la terzietà dei magistrati garantisce il regolare svolgimento dei rapporti sociali.
Tasse perchè meno lo stato mette le sue mani nelle nostre tasche, più siamo liberi.
Immigrazione perchè fermare l’invasione ed espellere gli illegali e chi delinque significa rispettare il nostro passato, le nostre Radici e garantire un futuro ai nostri figli sulla stessa terra che ci è stata consegnata dai nostri padri.
Sicurezza perchè è il compito primario di uno stato garantire l’incolumità e la proprietà dei suoi cittadini, è lo scopo per cui un gruppo di persone si riunisce, rinunciando a parte delle proprie prerogative individuali.
Valori perchè senza principi fondanti positivi nessuna società è destinata a sopravvivere, quindi è necessario il rispetto della Vita dal concepimento alla morte e della Famiglia fondata sulla unione di un uomo con una donna.
Per quanto siano riusciti ad instillare l’odio nei confronti di Berlusconi, i suoi oppositori non sono in grado di proporre nulla di meglio su tali temi fondamentali e, anzi, spesso sostengono il contrario di quel che appartiene al sentimento del Popolo.
Per questo l’alternativa resta, ancora una volta: o Berlusconi o la deriva.

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