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No alla deriva

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04 luglio 2010

Ghe pensi mi

Venerdì sera, appena arrivato in montagna per il fine settimana, ho acceso la televisione per ascoltare il TG1, avendo perso, perché in viaggio, il TG4, l’unico telegiornale che riesco a guardare senza avvertire un prurito alle mani che vorrebbero prendere a democratici ed educativi ceffoni il giornalista di turno.
Così ho avuto modo di ascoltare, vedendone le espressioni facciali, il Premier nella intervista ripresa il giorno dopo da tutti i quotidiani in cui ha sostanzialmente detto:
il viaggio all’estero è stato faticoso ma di successo (vero: il G8 e G20 non hanno preso in considerazione la tassa sulle banche e sulle transazioni finanziarie che avrebbero voluto l’europa e la Germania ed alla quale Berlusconi si era saggiamente opposto, dimostrando quindi che il suo parere conta più di quello della Merkel, con tanti saluti a chi dice che l’Italia è sbeffeggiata all’estero);
da lunedì tornerà a prendere in mano le vicende interne (intercettazioni, manovra economica e Fini) e risolverà tutto.
Con un sorrisino che, immagino, faccia uscir di senno i sinistri, ha poi sintetizzato il tutto con un “ghe pensi mi” tanto eloquente, quanto irridente nei confronti dei suoi nemici.
Quello è il Berlusconi che mi piace e che vorrei vedere e sentire tutti i giorni.
Il Berlusconi che riprende il suo ruolo di “dominus” e di imprenditore, abbandonando le vesti paludate del politico mediatore e disposto al compromesso.
Ghe pensi mi.
Come a dire che i suoi ministri e consiglieri sono, sì, dei collaboratori efficienti e dei bravi esecutori, ma che per le decisioni c’è lui e solo lui.
Naturalmente Berlusconi da tempo ha capito che in politica, purtroppo, non è come in una azienda, per cui qualche concessione al compromesso dovrà pur farla.
Allora che faccia pure tutte le modifiche necessarie alla legge contro i pettegolezzi, anche se personalmente ritengo, da uomo libero, che le intercettazioni andrebbero vietate tout court e la criminalità organizzata andrebbe contrastata non trattando tutti i cittadini da sudditi, ma governando bene, perché solo così si previene la delinquenza.
Ma se non è possibile vietare le intercettazioni e quindi i pettegolezzi, una legge che comunque ne limiti l’abuso è sempre meglio dell’attuale anarchia.
Poi la manovra finanziaria.
Ecco Berlusconi dovrebbe riprendere il tema lanciato da Tremonti sulla cialtroneria di quegli amministratori che piangono per i tagli, ma non sanno spendere i fondi a loro disposizione e spiegare a chi li vota, i loro amministrati, che dovranno pagare per gli errori commessi, primo fra tutti aver eletto quegli amministratori, e non far pagare a chi, invece, ha avuto la volontà e la capacità di scegliere amministratori saggi e competenti.
Questo è il federalismo: chi è causa del suo mal pianga se stesso e paghi in prima persona, basta scaricare sugli altri i propri errori.
La solidarietà, invece, interviene là dove sono eventi esterni (come un terremoto) a provocare danni.
Ma Berlusconi deve anche porre un limite alle fughe in avanti di chi vuole mostrarsi più realista del re.
Perché se va bene il taglio delle tredicesime al pubblico impiego, stante l’inefficienza acclarata, deve esserci una eccezione per le Forze dell’Ordine e le Forze Armate, per il ruolo fondamentale che hanno nella difesa della libertà e della sicurezza degli Italiani.
Infine il capitolo interno al Pdl.
Il quotidiano Libero si domandava, dopo l’ennesima sparata di Fini sotto forma di litigata con Bondi, chi deve licenziarlo.
La risposta è: Berlusconi.

Se continuerà a tenersi in seno un simile individuo, circondato dai suoi pretoriani, il Governo sarà sempre in bilico e la percezione che sarà proiettata verso i cittadini sarà di una maggioranza litigiosa.
Così hanno buon gioco le opposizioni a chiedere il "governo tecnico", proiettando una cosa non vera: l'incapacità di governare della maggioranza che, invece, è solo la fronda di pochi elementi legati a Fini cui gli organi di stampa danno troppo risalto, proprio per sostenere i loro danti causa, cioè i loro editori, quei "poteri forti" che sono ostacolati nei loro disegni egemonici dalla presenza di questo Governo.
Ma Fini, se mai lo fosse sinceramente stato, non fa più parte di questa maggioranza di Centro Destra e, più in generale, non può più neppure essere considerato parte del Centro Destra, avendo ormai sposato tutte le cause della sinistra
dalle intercettazioni all’assistenzialismo,
dagli omosessuali all’immigrazione,
dall’antifascismo all’antiberlusconismo
.
Su tutti, ma proprio tutti, quei temi e altri ancora (come le questioni etiche) Fini ha manifestamente ignorato i Valori della Destra per fare proprie le parole d'ordine della sinistra ed è su quei temi che si costruisce un progetto di società che, quindi, Fini vuole di sinistra e non di Destra.
Su Fini interessanti articoli si possono trovare ne Il Borghese del mese di giugno 2010, utili per cercare di comprendere quello che, chiunque, considererebbe un comportamento senza capo né coda per un politico di Destra o di Centro Destra, ma pienamente coerente per un funzionario del pci/pds/ds/pd.
Credo che, tra tutte le questioni in piedi, il Popolo di Centro Destra, che è la maggioranza del Popolo Italiano, vorrebbe veder principalmente chiuso il capitolo Fini che, una volta che sarà all’opposizione, avrà il rilievo, pressoché nullo, che hanno le esternazioni di Bersani, Di Pietro, Casini e Rutelli, mentre finchè sarà formalmente parte del Pdl proietta l’immagine di un Centro Destra lacerato all’interno e incerto sulle scelte operative, rallentate da una simile fronda.
E se sarà tecnicamente impossibile buttar fuori Fini con tutti i suoi, si proceda ignorandoli, escludendoli da tutte le decisioni, da tutti gli incarichi, da ogni rappresentanza.
Formalmente saranno ancora del Pdl, ma non avranno alcuna possibilità di agire se non votando assieme a Di Pietro, Bersani, Casini, rendendo manifesto il fatto che non appartengono al Centro Destra.


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2 commenti:

Angelo D'Amore ha detto...

sono d'accordo: sara' proprio LUI, a determinare la sua stessa fine.

Massimo ha detto...

Beh è da 16 anni che a sinistra ci sperano e Lui è ancora a Palazzo Chigi ... :-D