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26 maggio 2010

Opportunità mancata

Ho attentamente letto i resoconti della “manovra” che ha varato ieri il Governo e la considero una opportunità mancata.
Sgombriamo, però, subito il campo dagli equivoci: la mia critica arriva da una prospettiva diametralmente opposta a quella della sinistra.
Se ci fossero stati loro al governo con Prodi e il suo fido gabelliere Visco, pur di mantenere i privilegi alle clientele di regime, ci avrebbero sepolti di tasse come già hanno fatto nel 1996-2001 e 2006-2008:
- rivalutazione catastale
- tassa sulla salute
- tassa sull’europa
- nuove aliquote fiscali (peggiorative per tutti).

E’ anche vero che tutti i provvedimenti, ad eccezione di tre: limite al contante, abolizione dei libretti bancari di deposito, azzeramento irap solo per il sud, sono ampiamente condivisibili, consentono di risparmiare spese caricandole essenzialmente su chi usa i servizi e non facendo pagare a chi non li usa i benefici per altri.
Ma la presenza di una congiuntura internazionale, dove i compagni spagnoli, greci e portoghesi dei criticoni in s.p.e. (Bersani ed Epifani in primis) hanno assunto sembianze draconiane e punitive verso i loro cittadini, avrebbe consentito al governo di intervenire con ulteriori provvedimenti di ben altro impatto economico e politico.
Mi riferisco, innanzitutto, alla rai.
Assistiamo, ancora una volta, ad un indegno balletto tra un cda debole ed inetto e un conduttore di sinistra furbo e arrogante.
La privatizzazione della rai avrebbe consentito di risolvere
- il problema di gente come Santoro pagata anche dai contribuenti del Centro Destra;
- il trasferimento di fondi pubblici alla rai in aggiunta al canone per mantenere nani e ballerine
.
In più avrebbe consentito:
- di procedere alla abolizione del canone con un risparmio di oltre 100 euro a famiglia;
- di fare cassa (e ben consistente) per finanziare investimenti produttivi e la riduzione delle tasse
.
I tagli al pubblico sono irrisori e la banalità della “lotta all’evasione” si attua con gli strumenti dei gabellieri e dello stato di polizia fiscale (divieti e limitazioni) anzichè la strada maestra della riduzione delle odiose ed eccessive imposizioni fiscali e loro semplificazioni.
Le province andrebbero soppresse tutte e qui la responsabilità della Lega è grande, anche perchè fornisce ai finioti l'argomento per ergersi a "moralizzatori" unendo a ciò un motivo di attrito strumentale con la Lega stessa.
Il primo taglio ai costi della politica non dovrebbe essere per le remunerazioni, ma per i tempi lunghi delle decisioni.
Ha ragione il Premier a reclamare più poteri: troppe chiacchiere, troppi passaggi nelle camere, troppe discussioni inutili e da perditempo.
Ecco il costo della politica verrebbe drasticamente tagliato se venisse istituita una norma per cui i provvedimenti del governo non possono essere emendabili: approvarli o respingerli.
Non vengono poi toccate le spese clientelari per giornali, fondo dello spettacolo e tutti gli altri ammennicoli che, sommati, pesano sul bilancio dello stato e sulle tasche di tutti noi.
Poteva essere finalmente introdotto in termini generali, il principio per cui i servizi si pagano almeno al loro costo e li paga chi ne usufruisce.
Il Governo ha, invece, scelto una via di mezzo tra la tradizionale manovra di stampo sinistro e la doverosa e condivisibile scelta politica di Centro Destra di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini.
Peccato, l’occasione era ghiotta per cambiare radicalmente registro.


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4 commenti:

ne.ro ha detto...

Mi spiega come può dichiarare "condivisibili" provvedimenti come l'innalzamento dell'età pensionabile (oltretutto senza preavviso) e della percentuale di invalidità per il diritto alla pensione? E meno male che non si dovevano mettere le mani nelle tasche degli italiani!

Massimo ha detto...

Non c'è aumento dell'età pensionabile ...purtroppo. Perchè per adeguarsi alle mutate esigenze, causate anche dall'aumento della vita media e dello stato di salute dei singoli, si dovrebbe abolire la pensione di anzianità e portare tutti, uomini e donne, pubblico e privato, a 65 anni. In più abolire ex nunc il retributivo e adottare unicamente il contributivo. Non è sufficiente ridurre una sola finestra.
Sull'invalidità ogni percentuale è una scelta soggettiva. Perchè l'85 e non il 74 ? Allora perchè non il 30 ? E' una convenzione condizionata anche dalle truffe perpetrate. Come sempre la disonestà di qualcuno, danneggia tutti e si stringono le maglie delle possibilità. Ma il punto è che, a differenza della sinistra, non sono state istituite nuove tasse o aumentate quelle esistenti, per mantenere le clientele e le consorterie esistenti che, così, vengono almeno scalfite. La manovra non è troppo, è troppo poco considerata l'opportunità offerta dalla crisi internazionale.

Bisquì ha detto...

Si poteva introdurre il bilancio per sindacati e coop.
Si potevano abolire tutti i finanziamenti ai giornali.
Si potevano fare tante cose per cancellare i privilegi di pochi pagati con i soldi di tutti.

Da parte mia il gradimento nei confronti del governo, dopo questa ghiotta occasione è calato un pò.

Per rispondere a ne.ro
Si poteva evitare di regalare pensioni, assistenza etc agli immigrati irregolari ed a tutti coloro che non versano un bel nulla campando sulle spalle dei pochi che ancora hanno un lavoro.

Ma la cosa migliore, secondo me era uscire dalla zona euro. E' questa europa che ci sta ammazzando e la gente se ne accorgerà quando l'euro si dimostrerà per quello che è : una moneta e non una valuta

Nessie ha detto...

Tremonti stringe, ma la Consulta allarga: ha deciso di regalare l'assegno di invalidità anche a chi non ha il permesso di soggiorno.
Link: http://www.ilgiornale.it/interni/i_giudici_regalano_pensioni_extracomunitari/26-05-2010/articolo-id=448108-page=1-comments=1