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No alla deriva

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26 aprile 2010

Su Fini incombe lo spettro dei demonazionali

Giovedì scorso, come si addice ad una democrazia dove si combatte davanti ai propri elettori e non nell’ombra di riunioni negli anfratti dei palazzi, Berlusconi e Fini si sono affrontati, manifestando tutta la loro reciproca insofferenza.
Non sto a ripetere che io sono con Berlusconi (anche se non lo approvo e non lo gradisco quando manda messaggi e partecipa alle cerimonie per il 25 aprile) e che ritengo che Fini debba essere messo fuori dal Centro Destra, perché è nota la mia posizione.
Ma se tra Berlusconi e Fini lo scontro è anche personale, tra un elettore di Destra e Fini la differenza è tutta ideale e politica.
Basterebbe in questo leggere gli elogi a Fini che provengono dalla sinistra.
Se uno del Centro Destra riceve apprezzamento dal nemico, vuol dire che la sua politica è funzionale a quella del nemico, quindi totalmente sbagliata per la sua parte politica e per l’Italia.
Ancora peggio.
Fini vorrebbe presentarsi come paladino di una “destra normale”.
E’ normale per uno di Destra favorire l’immigrazione e la cittadinanza breve ?
No, è normale per uno di sinistra.
E’ normale per uno di Destra essere favorevole al “testamento biologico” che altro non è che l’anticamera (e anche qualcosa in più) dell’eutanasia ?
No, è normale per un radicaloide di sinistra.
E’ normale per uno di Destra sostenere il referendum sulla fecondazione assistita nel più piatto nichilismo materialista ?
No, è normale per uno laicista e di sinistra.
E’ normale per uno di Destra considerare favorevolmente le unioni tra persone dello stesso sesso ?
No, è normale per uno di sinistra che, sin dai tempi del pci, ha puntato a sgretolare i Valori tradizionali e morali dell’Occidente per trasformarlo in una più facile preda.
E’ normale per uno di Destra pretendere di dissanguare il Nord per finanziare le oligarchie del Sud ?
No, è normale per un seguace dell’assistenzialismo fine a se stesso.
E’ normale per uno di Destra sostenere la cittadinanza breve per gli immigrati, realizzando un meticciato a tutto danno dalla Identità Nazionale ?
No, è la politica di un internazionalista che non rispetta Patriottismo e Identità Nazionale.
E si potrebbe continuare chiedendosi se uno di Destra, legge e ordine, debba considerare una magistratura impegnata ad azzannare ai garretti il Premier come “legalità”, mentre rilascia delinquenti e mette sotto inchiesta chi da pratica attuazione al respingimento degli illegali oppure se è normale per uno di Destra lanciare ciambelle di salvataggio ai comunisti strapazzati da Berlusconi nelle ultime tre occasioni elettorali.
Ha quindi avuto buon gioco Berlusconi, uscito nettamente vincitore dal confronto, a rinfacciargli che la Lega ha successo perché ha raccolto tutte le battaglie identitarie che una volta appartenevano alla Destra.
Ivi incluso il rifiuto di appiattirsi sulla favola comunista della "resistenza".
E questo è ciò che, nel mio piccolo, sostengo da tempo, che i Valori della Destra, una volta appartenenti all'Msi di Almirante, sono stati “scippati” dalla Lega ed oggi più che mai mi appare conforme alla realtà la definizione del mio partito ideale: con le radici di An, le idee della Lega e Berlusconi come Leader.
E’ probabilmente questa la chiave con la quale si può interpretare la sonora sconfitta di Fini: le sue proposte sono dei deja vù , non vi è nella sua linea nulla che non si è già sentito o visto, ma nulla di tutto ciò appartiene alla Destra e neppure al Centro Destra: son tutti scarti di sinistra.
Si può quindi ben comprendere perché la sinistra applauda Fini che ne riesuma le proposte, oltre alla ragione principale quella di cercare di indebolire Berlusconi e il Centro Destra facendolo logorare dall’interno, visto che con gli attacchi frontali nulla hanno potuto.
Poiché non credo che Berlusconi e Bossi siano degli sciocchi, penso che abbiano in mente la contromossa per evitare che il gioco di Fini ottenga il risultato che sperano a sinistra.
Ma anche Fini non è l’ultimo arrivato e credo che un incubo tormenti le sue notti e lo abbia trattenuto dall’uscire dal Pdl come, con più coraggio ed onestà intellettuale, ha fatto Rutelli abbandonando il pci/pds/ds/pd, preferendo tentare la guerriglia : lo spettro di Democrazia Nazionale.

Per i più giovani.
Nel 1976 si svolsero elezioni politiche anticipate tra le più incerte della prima repubblica.
La Dc veniva da una serie di sconfitte iniziate con il referendum del 1974 e proseguite con le amministrative del 1975.
I socialisti erano nuovamente in combutta con il pci che sembrava ad un passo dal sorpasso.
Fu l’anno dell’appello montanelliano (quando Montanelli era quello vero ...) a votare Dc “anche turandosi il naso”.
Nonostante tutto, anche per il travaso di voti, concessi con “il naso turato”, dai partiti alleati e dall’Msi, la Dc riuscì a mantenere il primato.
L’Msi di Almirante si consolidò come quarto partito italiano, anche se in leggero calo rispetto alle esaltanti elezioni del 1972, ad un soffio da un Psi in crisi che, infatti, sostituì il vecchio massimalista De Martino con il rampante autonomista Craxi.
Non esisteva maggioranza stabile.
Iniziarono le manovre che puntavano ad acquisire voti parlamentari per puntellare una qualsivoglia maggioranza con la Dc.
L’anello debole fu trovato in numerosi parlamentari dell’Msi.
Oltre la metà dei parlamentari eletti nell’Msi si costituirono in un nuovo partito, Democrazia Nazionale,seguendo vecchi leaders, anche storici, del partito come Nencioni, De Marzio, Tedeschi, Roberti, Delfino, che voltarono tutti le spalle a Berlusconi … scusate, Almirante.
Alle successive elezioni del 1979 Democrazia Nazionale non ottenne alcun seggio e l’Msi si riprese anche nel Palazzo tutti i numeri che gli elettori gli avevano dato.
Dei vari Nencioni, Tedeschi, Roberti, De Marzio, non si sentì più parlare.
Solo alcuni anni dopo Delfino fu ripescato, come consigliere Rai, in quota Andreotti, forse l’artefice occulto della scissione.
Democrazia Nazionale non poteva sopravvivere perché non aveva spazio elettorale.
Chi era contrario ai comunisti al governo o votava Msi, o si turava il naso e votava Dc (e, in via residuale, i partitini alleati )
.

Oggi è uguale.
Chi non vuole riportare al governo i comunisti nelle loro varie versioni (ex, neo, post, vetero),
chi non vuole il decadimento morale della Nazione,
chi non vuole con l’introduzione del meticciato, la perdita della Identità Nazionale e delle nostre Radici
,
chi non vuole continuare ad essere spremuto da uno stato padrone che poi distribuisce i soldi ottenuti con esose gabelle non per creare attività produttive, ma per finanziare clientele e parassitismo,
quello ha un solo voto disponibile: Centro Destra, con le sue due forme principali del Pdl e della Lega.
Le altre posizioni sono già ampiamente presidiate con la abbondante offerta dei vari partiti e partitini che vanno dai grillini ai casiniani dell’Udc, dall’estrema di Vendola, Diliberto, dei verdi e dei radicali alla formazione da prefisso telefonico di Rutelli, da Di Pietro al pci/pds/ds/pd.
Non c’è spazio per un partito di Fini.
Neppure sul versante della Destra Radicale, già ben occupato da Storace, da Romagnoli e da Fiore che dovrebbero, soprattutto oggi, abbandonare le personali diatribe per unificarsi all’interno del Centro Destra e riconoscendo Berlusconi come leader.
E per Fini non ci sarebbe neppure spazio all’interno o coalizzato in una di quelle formazioni dell’opposizione, nella vagheggiata “coalizione repubblicana” l'ultima trovata di un Bersani in apnea, che non sarebbe costruita su un programma ma contro un Uomo, Silvio Berlusconi .
Emblematico quel che mi ha detto un caro amico, tale sin dai tempi del liceo, che si reputa “di Destra” (ma non lo è: uno di Destra non voterebbe mai per i comunisti, piuttosto si astiene !): se Fini fondasse un suo partito, lo voterei.
Questo mio amico nel 2008 votò per Veltroni e nel 2009 e 2010 per Casini, ma sempre contro Berlusconi.
Il Centro Destra non ne sarebbe minimamente intaccato nella sua forza elettorale.
Ecco, Fini potrebbe raccogliere qualche voto, giusto pescando tra i suoi nuovi compagni (nomen est omen ...) di strada ma senza intaccare l’elettorato che, scegliendo ripetutamente Berlusconi dopo tutte le campagne d’odio promosse contro di lui ai vari livelli (politico, economico, mediatico, processuale) ha dimostrato stabilità nel volere una coalizione che possa rappresentare i Valori tradizionali e identitari e non gli onanismi laicisti e devianti.
Per tutto ciò non vi è alcuna spaccatura nel Centro Destra, ma solo una posizione personale, quella di Fini, che può fare male solo perché è, per volontà di Berlusconi, presidente della camera (carica che, se fosse stato corretto, avrebbe già dovuto abbandonare).
Per questo a sinistra, Fini incluso, hanno paura di eventuali elezioni anticipate.
Berlusconi e Bossi tutto questo lo sanno, spero che si stiano muovendo per porvi rimedio.
Per me il rimedio è uno solo: fuori Fini dal Centro Destra ed elezioni anticipate, subito, prima dell'estate.

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5 commenti:

Nessie ha detto...

"Per questo a sinistra, Fini incluso, hanno paura di eventuali elezioni anticipate.
Berlusconi e Bossi tutto questo lo sanno, spero che si stiano muovendo per porvi rimedio.
Per me il rimedio è uno solo: fuori Fini dal Centro Destra ed elezioni anticipate, subito, prima dell'estate".

Sì, ma per avere elezioni anticipate c'è una serie di paletti da superare:

a) Napolitano ha l'obbligo istituzionale di compiere un "mandato esplorativo" per vedere se c'è la possibilità di salvare la legislatura.

b) se si trova un'altra maggioranza eterogenea e composita (governo tecnico con Draghi?), potrebbe nascere un Ribaltone N.2, come quello che accadde contro il Cav.

c) in ogni caso se si dovesse andare al voto, non si dovrebbero MAI blindare i collegi, sennò ci ritroveremmo nella stessa identica situazione. Cioè il rettilario finiota all'interno.

d) La Lega dovrebbe diventare partito di maggioranza relativa e avere più suffragi del Pdl. Solo così può imporre il suo diktat.

Più facile dirsi che a farsi.

Johnny 88 ha detto...

Per me Bossi e Berlusconi stanno cercando di convincere gianfrego a mettersi alla porta da solo. Silvio non c'è riuscito alla direzione nazionale, per me ora ha dato carta bianca a Bossi e gli ha detto di tirar fuori tutti i provvedimenti anti-immigrati più draconiani che gli vengono in mente onde convincere i palati Fini ad andarsene e/o fare un passo falso e provocare la loro espulsione. Comunque, anche per me, prima si va a votare e meglio è. La maggioranza alla Camera è "blindata" (Fini al massimo si porta via il 2%, e sono generoso) e al Senato, ho fatto i dovuti calcoli, e credo che, male che vada, PDL e Lega avrebbero 165 seggi (ma dovrebbe andare proprio male, tanto male).

Massimo ha detto...

Napolitano può perdere tutto il tempo che vuole, ma una maggioranza ribaltonista non la trova. Si vede già che Fini è mollato dai suoi come Laboccetta e Menia. Non conosco il primo, il secondo sì e soprattutto è "garantito" dai miei amici triestini. Menia non voterebbe mai per mandare un comunista al governo. Non sarà un berluscones, ma neppure uno che vende la storia di una intera vita al nemico.
Quanto ai collegi o meglio "liste" "blindate" non sono d'accordo. Meglio che siano "blindate", con candidati scelti da Berlusconi che, ovviamente, escluderà Fini e i suoi ... ;-)

Le_Barricate ha detto...

Sono d'accordo con tutti i tuoi punti, non molto quando parli di meticciato in senso dispregiativo, pur essendo abbastanza d'accordo sul contenuto.
Complimenti per il riassunto della storia politica di quegli anni.
Per quanto riguarda la fuoriuscita di Fini dal Pdl, sarebbe auspicabile, ma quello preferisce stare a condividere il grande partito di Berlusconi piuttosto di trovarsi a capo di un partito alla Ruttelli. La soluzione è quella che dal Pdl escano berlusconi, Bossi e i pidiellini e lasciare Fini lì a contarsi i pidocchi ;)
Ciao :)

Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Mi piace il tuo partito ideale: radici di AN, idee della Lega, Leader Berlusconi. Ma mettiamoci anche un pò di "La Destra". Ad esempio sulla pena di morte.