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24 gennaio 2010

La questione togata

Puntuale come le repliche estive su Rai1 dell’Ispettore Derrick, ecco arrivare, a due mesi dal voto regionale, l’ennesimo attacco delle toghe a Berlusconi, con la ciliegina del coinvolgimento anche del suo primogenito maschio.
Ormai queste iniziative servono solo a fornire alibi alle solite trasmissioni starnazzanti per non occuparsi di questioni serie (ma quello sarebbe “fare giornalismo”, più semplice è fare i megafoni della propaganda politica).
Questa ennesima “tirata” dei magistrati contro Berlusconi avrà, come effetto, un beffardo sorrisino e la scrollata di spalle da parte degli elettori, talmente bassa è la fiducia che si ha nella magistratura.
Ma non finisce qui.
Ben 36 iscritti e dirigenti della Lega (tra i quali un parlamentare e il sindaco di Treviso) sono stati rinviati a giudizio per (non ridete troppo forte !) "banda armata".
Dove siano le armi non si sa, certo è che questo sembra un nuovo attacco alla libertà di opinione, di parola, di diffusione delle idee, uguale a quello portato contro il Prosindaco di Treviso Giancarlo Gentilini cui per tre anni sono stati proibiti i comizi in piazza.
La vignetta di Krancic pubblicata oggi ne Il Giornale e qui riportata, sintetizza perfettamente il sentimento di tanti e persino Casini, pur nella sua riconfermata volontà di costituire un "cln" contro Berlusconi, non riesce a tacere di vedere un accanimento contro Berlusconi (aggiungo: diretto o per interposta persona che possono essere i figli o gli alleati più affidabili e anche più rappresentativi del sentimento del Popolo di Centro Destra).
Ascoltavo sabato una trasmissione radiofonica e un intervenuto ha chiesto perché mai i magistrati non debbano pagare quando sbagliano ed ha ricordato il referendum del 1987 quando oltre l’80% dei votanti (che furono il 65% degli elettori) si pronunciò per la responsabilità civile dei giudici.
Purtroppo la “casta” fece quadrato e tale responsabilità si è tradotta in ulteriori lungaggini per vedersi riconosciuto il risarcimento che, però, una volta disposto (da altri giudici … !!!) viene pagato dallo stato (cioè da tutti noi).
Ore se una responsabilità oggettiva del datore di lavoro esiste in tutti i contratti (e il datore di lavoro dei magistrati è lo stato) è anche vero che tutto ciò che il datore di lavoro è costretto a sborsare per colpa di un suo dipendente, può recuperarlo con una azione di risarcimento.
Questo è vero in tutti i settori, pubblici e privati, e trova esempi eclatanti quando si parla di responsabilità dei medici, che, oggi, hanno una paura elevata all’ennesima potenza nel prendere decisioni proprio per i risarcimenti cui sono costretti.
Ma i giudici, no.
Loro non pagano.
Loro non vengono licenziati
.
Male che vada, vengono trasferiti … con ogni riguardo.
Appare quindi in tutta la sua evidenza come il problema giustizia sia il primo problema da affrontare e risolvere in Italia.
Ma non può essere risolto da semplici operazioni di virtuosismo leguleio, perché il problema riguarda strettamente la “questione togata”.
La proposta della Lega di eleggere i pubblici ministeri, può aiutare a risolverlo, integrando tale provvedimento con la nomina dei giudici non per concorso pubblico, bensì scegliendoli tra persone qualificate ed esperte.
In ogni caso andrebbe anche affrontato il problema della responsabilità dei giudici che, quando sbagliano, devono pagare, di tasca loro e non con denaro proveniente dalle nostre tasche.
E il Governo deve agire per riportare la funzione giudiziaria nell'alveo dei suoi limiti, senza le continue invasioni di campo che vorrebbero ribaltare le scelte operate dal Popolo in libere elezioni e per far sì che si occupino a tempo pieno di quei reati veramente odiosi e che disturbano il benessere dei cittadini come le violenze, le rapine, i furti, gli scippi, la sporcizia nelle strade e nei muri, l'immigrazione clandestina.


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3 commenti:

Nessie ha detto...

Sono stata tra gli entusiasti firmatari per il referendum sulla responsabilità dei giudici, ma alla fine paghiamo sempre noi cittadini. Oggi lo stato ha tanti di quei contenziosi, che rischiamo la bancarotta, per colpa loro. Senza contare i danni morali e psicologici a detrimento di molti cittadini innocenti. Illustri e meno illustri. Ho scritto anch'io sull'argomento.

daria ha detto...

questi sono solo discorsi di chi è ignorante in materia, e fortunatamente questo blog non ha una risonanza tale da essere querelato.
prima di qualsiasi risposta LEGGETE IL TESTO PASSATO AL SENATO PER IL PROCESSO BREVE (dal nome fasullo) e solo dopo SI potrà analizzare la situazione dei magistrati che come in ogni categoria ha chi lavora bene e chi lavora male. Prima di insultare la magistratura bisognerebbe pensare a chi è morto per il loro "datore di lavoro"...cioè noi e chi ancora sta indagando sotto scorta (se gli va bene) come Ingroia e molti altri, che rischiano la VITA per noi.
Quindi prima di accusare tutta la magistratura bisogna pulirsi la bocca e riflettete su un GOVERNO che attacca e delegittima la magistratura perchè lenta e faziosa ma allo stesso tempo non le da i mezzi e anzi, con il processo breve e gli emendamenti, intralciano lo svolgimento di indagini e processi. Smettetela di fare le pedine e di ripetere a memoria quello che sentite , bisogna essere critici sempre e specialmente con quelli che votano prima degli altri partiti, dobbiamo controllare il loro operato e fargli guadagnare il nostro voto! Non prendere tutto per oro colato.
SVEGLIA MALEDETTI ZOMBIE!!!!
SVEGLIAAAAAAAAAAAA

Massimo ha detto...

Daria, parlare di ciò che non si conosce ti rende molto simile a quel bue che dava del cornuto all'asino. :-)
Io lavoro da quasi 30 anni tra codici e pandette, ma libera di non credermi. Puoi però chiedere a qualsiasi avvocato che avrà numerosi aneddoti che possono illustrarti quanto non sia sufficiente qualche legge per dare certezza alla durata del processo, per separare le carriere, per imporre una autentica responsabilità civile dei giudici, bensì sia l'intero sistema di reclutamento da rivoluzionare.
Poi, certo, ci sono anche magistrati che si applicano. Sono la grande maggioranza, ma troppo silenziosa ...