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17 gennaio 2009

Napolitano presidente delle Due Sicilie

I giornali di ieri hanno registrato le esternazioni di Napolitano a Lametia Terme.
In sostanza colui che dovrebbe rappresentare l’Italia intera è sceso in campo indossando i colori a lui più congeniali di presidente delle Due Sicilie.
Evidente la differenza tra il tono secco usato nei confronti del Nord che, a suo dire, ha il “dovere inderogabile” di cacciare i soldi per buttarli nel pozzo senza fondo del meridione e la sorridente paternale al suo Sud che ha invitato solo ad essere capace di portare il suo contributo, espressione così generica e debole da essere totalmente inefficace.
Che Napolitano sia un presidente del Sud era da tempo chiaro, ma ieri si è sbilanciato in modo irreversibile.
E se sostiene che siamo noi del Nord a dover pagare perché così vuole la costituzione, allora è evidente che, pur avendo una costituzione “rigida”, ognuno la tira e vi trova ciò che più gli fa comodo, mettendo in risalto ciò che gli torna utile ed ignorando il resto.
Ed è quindi ovvio che una costituzione che obbligherebbe una parte dei cittadini a pagare per l’altra parte senza avere nulla in cambio, è una costituzione che merita di essere buttata via e sostituita, dal primo all’ultimo articolo, al più presto.
Perché il concetto di solidarietà non ha nulla a che vedere con quello di accollo degli oneri altrui.
Io sono solidale e disponibile a contribuire in caso di evento catastrofico naturale perché i miei connazionali possano più facilmente rialzarsi.
Non sono disponibile a pagare, ogni giorno, vedendo annullare i miei sforzi da mille interessi, diecimila rivoli e poche tasche in cui finiscono i miei soldi, senza che siano realizzate le opere per le quali sono tassato e senza neanche vedere un palpito di reazione o di orgoglio nei cittadini del Sud.
Allora meglio, molto meglio, che ognuno affronti i suoi problemi con le proprie forze e con i politici e gli amministratori che merita e che si è eletto, senza dirottare risorse da chi le produce e saprebbe reinvestirle e farle fruttare, a chi si limita a consumarle senza alcun beneficio per la collettività.

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4 commenti:

Mario Bellotti ha detto...

L'evento catastrofico per le Due Sicilie è stata l'invasione piemontese, che ha permesso al Nord-Ovest e alla Toscana di "risorgimentare".
Dopo la spoliazione e la riduzione del Meridione a colonia interna, operazione effettuata sicuramente con la decisiva partecipazione della classe politica merdionale, ora il Nord di cui Lei fa parte (ed in cui io sono costretto a vivere e lavorare da troppi anni) vuole liberarsi della zavorra.
Fatelo, invece di lamentarvi!
Dipende solo da voi: il disprezzo che nutrite verso NOI meridionali è assolutamente reciproco, ma solo voi siete in grado oggi di concludere l'unità risorgimentale buttandoCi a mare.
La Nazione italiana, che il Nord conquistatore aveva promesso di realizzare, in realtà in questi 150anni l'abbiamo creata noi, la popolazione terrona.
Non vi piace? Preferite proseguire attivamente nel progetto massonico internazionale di distruzione della Cattolicità?
Fondate la vostra stramaledetta Padania!

Solo così Noi avremo modo di dedicarci a ricostruire (anzi, letteralmente a far risorgere dalla morte) il Regno delle Due Sicilie. E le assicuro che non vi chiederemo più altro.

Altro che presidente Napolitano!

Massimo ha detto...

Consolatevi con la leggenda del Regno delle Due Sicilie.
Se quello da lei rappresentato è il sentimento dei meridionali, allora non vi è più alcuna ragione per svenarsi come pretenderebbe Napolitano.

Mario Bellotti ha detto...

Non è una leggenda ma è Storia. Leggenda sono le origini celtiche dei padani e stronzate di questo genere.
Non è una consolazione ma anzi una sfida difficilissima per tutti gli eredi del Regno delle Due Sicilie.

Il sentimento dei meridionali è rassegnato e devastato da un lunghissimo periodo di anarchia, durato quasi 150 anni. Alle soglie dell'annessione piemontese la situazione complessiva aveva luci e ombre, ma il solo dato della moneta circolante negli Stati preunitari dà un'idea dei valori in gioco: il solo Regno delle Due Sicilie ne possedeva i DUE TERZI, che tradotto significa che la ricchezza media procapite di un regnicolo era quadrupla rispetto ad un cittadino di un altro Stato più a settentrione della Penisola.
No, non sarà affatto facile oggi recuperare vitalità morale e materiale alla nostra Patria, ma è assolutamente sacrosanto provarci.

Per quanto riguarda la civiltà sua e della sua gente, che mette Mammona sopra Dio, farete la fine che meritate.

Massimo ha detto...

Tanto ricco ed evidentemente tanto marcio se è crollato davanti a 1000 pellegrini :-)

Ma il livello del Suo intervento me lo fornisce l'ultimo capoverso, con il richiamo a "mammona".

Auguri !