Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

27 novembre 2008

Sempre incontentabili,tristi,gabellieri e pessimisti.Insomma,di sinistra

Lo spunto per questo post mi è stato gentilmente offerto da Veltroni e Bersani (funzionari del pci/pds/ds/pd), Epifani e Bonanni (sindacalisti confederali), Landi e Trefiletti ( associazioni consumatori), che ringrazio per darmi ogni giorno la dimostrazione che è una grazia degli Dei non essere di sinistra.
Siamo in crisi.
Crisi finanziaria, crisi internazionale.
Persino la Cina comunista (che, come al solito, nasconde la vera portata di ciò che succede in casa) è costretta ad assumere provvedimenti drastici per sostenere la sua finanza.
In tempi di crisi ci rimettono tutti, il tenore di vita si abbassa, è necessario tagliare sulle spese.
I media (all’80% controllati dalla sinistra) sembra provino un piacere perverso ad imbottirci di notizie negative, inducendo tutti al pessimismo.
Certo è che se ci si chiude nel proprio microcosmo ripetendo a se stessi e al mondo “quanto sono sfigato!” non se ne esce.
Per uscirne bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto.
Bisogna avere fiducia nelle proprie capacità, nel fatto che “domani è un altro giorno” (quanti dovrebbero imparare dalla mitica Rossella !) e, soprattutto, nel futuro della Umanità che ha attraversato altre crisi, anche più gravi, ma le ha sempre superate per poi prodursi nel raggiungimento di nuovi risultati.
Aiutati che il ciel ti aiuta, dice un proverbio popolare e per aiutarsi è necessario anche affrontare le questioni con realismo, ma senza adottare gli atteggiamenti bartaliani del “è tutto sbagliato, è tutto da rifare”.
E se da un lato il governo Berlusconi (che non ho votato e non voterò finchè sarà imperniato su un “partito di centro, moderato e liberale”) si ingegna con provvedimenti che cercano un delicato equilibrio tra obbligati risparmi (tagli) e riforme della pubblica amministrazione, della scuola, della giustizia, vediamo che da sinistra pretendono, sempre per ricorrere ad un altro proverbio della saggezza popolare, la botte piena e la moglie ubriaca.
Vogliono ridurre le tasse: detassare le tredicesime è l’inno di battaglia della sinistra, la stessa che nelle sue due disastrose esperienze di governo (1996-2001 e 2006-2008) ha solo saputo aumentare quelle esistenti ed inventarne di nuove.
Ma vogliono anche che siano aboliti i “tagli” alla spesa pubblica, anzi pretenderebbero che lo stato (cioè noi poveri contribuenti) provveda ad aumentare stanziamenti per questo e quello.
Non dicono dove prendere i soldi: ma tutti gli elettori sanno benissimo che li prenderebbero dalle nostre tasche, come hanno sempre fatto.
E si lamentano, sempre e comunque.
Non va bene neppure la “social card”, cioè quel piccolo contributo mensile che aiuta i più bisognosi (soprattutto anziani) ad affrontare le spese di base della propria esistenza: bollette, alimentari.
La chiamano, con disprezzo, “carità”.
Non vedo proprio cosa ci sia di male a fare della “carità” che ha già insito nel termine il concetto di “amore”.
Ma alla sinistra non piace.
No alla “carità”, perché le pensioni vanno aumentate.
Perfettamente d’accordo.
Ai nostri vecchi dobbiamo garantire una vita dignitosa e confortevole.
Dovrebbero essere in prima battuta le famiglie a provvedere, poi, se non ci sono le famiglie o dove non arrivano le famiglie, lo stato, secondo un concetto di solidarietà e di riconoscenza per tutto ciò che i nostri padri e nonni hanno fatto per noi e per la nostra comunità.
Ma dobbiamo anche rapportarci a quelle che sono le nostre reali possibilità e, quindi, meglio i 40 euro al mese per chi ha veramente bisogno di integrare il minimo vitale che il nulla che la sinistra ha profuso quando era al governo.
Una sinistra che, del resto, si oppone all’aumento dell’età pensionabile che garantirebbe maggior respiro alle casse dell’Inps e, quindi, la possibilità di erogazioni maggiori e più sicure.
Da un lato la sinistra vuole pensioni più alte, dall’altro vuole mandarci in pensione tutti ancora nel pieno della nostra forza lavorativa.
Ma l’apoteosi la raggiunge solo e soltanto “lui”, Veltroni, l’uomo più buono della terra sinistra.
Ripete il solito ritornello in tutte le conferenze stampa e non si accorge, in tal modo, di fare il più classico degli autogol, dimostrando che la sua parte politica sa solo e soltanto appioppare tasse.
Veltroni dice che gli italiani ormai non arrivano alla fine della seconda settimana: caspita !
Tutti andati a lezione di digiuno da Pannella (non a caso alleato e inglobato nelle liste elettorali di Veltroni) ?
Ma Veltroni aggiunge che il governo avrebbe sperperato soldi.
Per l’Alitalia (qui vedremo a bocce ferme quanto ci costerà la pervicacia di non volerla far fallire) e, udite, udite, per l’Ici.
Ecco il Veltroni, il sinistro che conosciamo da sempre !
L’abolizione (solo parziale, ricordiamocelo, solo limitata ad alcune abitazioni di prima casa e non estesa alle seconde case !) dell’ICI è stato uno “sperpero”.
Abolire una tassa odiosa, una patrimoniale che colpisce un bene solo e soltanto perché è di tua proprietà, dopo che su quel bene hai già pagato Iva, l’acquisto, le infrastrutture e paghi le utenze, abolire (solo parzialmente, ricordiamocelo !) una simile nefandezza fiscale è considerato da Veltroni “uno sperpero”.
Evidentemente Veltroni vuole ripristinare l’Ici, esattamente come i governi sostenuti da Veltroni nel 1996-2001 e nel 2006-2008, hano solo e soltanto saputo aumentare le tasse o inventarne di nuove.
Così emerge la sinistra di sempre: incontentabile, triste, pessimista, gabelliera.
E nel confronto Berlusconi giganteggia sempre più …

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1 commento:

Nessie ha detto...

Sottoscrivo. Che nefandezza vedere un'opposizione che guaisce la sua solita lagna da mane a sera, che manda a pezzi la nazione con scioperi da sconquasso.
Su Berlusconi è chiaro che non sono del tutto contenta nemmeno io (no alla Turchia, bene invece con la Russia) e la Lega deve fare di più. Ma Tremonti si sta davvero preoccupando per la crisi e cosa diavolo dovrebbe fare di più di così? Far prendere d'assedio la diligenza dei supermercati tramite l'esproprio proletario? Non si chiama mica Caruso... POi c'è la Gelmini che un'idea di scuola dignitosa ce l'ha. Sempre che gliela lascino fare.