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27 giugno 2008

Diritto di pistola = diritto di parola

La Corte Suprema degli Stati Uniti, bocciando una legge degli anni settanta di Washington, ha sentenziato che ogni cittadino Americano ha il diritto di portare armi da fuoco, nel rispetto del Secondo Emendamento della Costituzione (1791) : “Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben ordinata milizia, il diritto dei cittadini di tenere e portare armi non potrà essere violato”.
E’ una forte risposta alle istanze proibizioniste che, a volte, si ascoltano anche da alcune voci stonate negli stessi Stati Uniti.
Tutti i candidati alle presidenziali, dal Repubblicano John Mc Cain al Democratico Obama, hanno applaudito la decisione, segno di una profonda coscienza del valore della libertà, che si estrinseca anche come diritto di portare armi da usare per proteggere persone e proprietà.
E’ una filosofia di base che nella vecchia e decaduta europa non ritroviamo.
Da noi vige il terrore, da parte di governi che sanno di amministrare male la cosa pubblica ed i sacrifici dei cittadini, che se il Popolo fosse armato, potrebbe anche ribellarsi ai soprusi.
La differenza sta tutta qui.
Negli Stati Uniti hanno una concezione della attività pubblica come “servizio” e sono intimamente convinti di fare bene, quindi non temono che concedere ai propri cittadini la libertà di portare armi possa ritorcersi contro di loro.
E’ una concezione che eleva al massimo livello la libertà personale.
Nella vecchia e decaduta europa di Maastricht, dell’euro, del trattato di Lisbona, c’è paura a concedere troppa liberta ai cittadini e si applicano le vecchie imposizione degli stati assoluti e totalitari, cominciando dalla proibizione di portare armi.
In questo blog abbiamo più volta affrontato la questione armi.
In sostanza possiamo riassumere che mentre noi chiediamo che la possibilità di portare armi sia un diritto innato che possa soggiacere a limitazioni in casi tassativamente elencati e nei confronti di soggetti criminali, in Italia abbiamo esattamente l’opposto.
Il divieto di portare armi è esteso a tutti e le eccezioni devono essere richieste, vagliate e filtrate, con buona pace della libertà individuale.

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6 commenti:

CampaniArrabbiata ha detto...

Tutti i candidati alle presidenziali, dal Repubblicano John Mc Cain al Democratico Obama, hanno applaudito la decisione, segno di una profonda coscienza del valore della libertà
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Più che per coscienza, perchè la lobby dei produttori di armi che muove voti, e non pochi. Tra l'altro, se non spendono in qualche modo nel settore, magari invadendo qualche altro paese sovrano e riducendolo in schiavitù, sanno che gli USA sono destinati ad implodere.

Mi sembra l'ammissione di un fallimento, cioè del fatto che lo stato non può garantire la sicurezza nè l'ordine pubblico e che quindi l'autotutela non è più eccezionale
Del resto anche in certi aree del Sud è così, con le forze dell'ordine che non fanno nulla e LA CRIMINALITà ORGANIZZATA che almeno un minimo di ordine pubblico lo garantisce.

Intanto, nel frattempo, continuiamo pure ad ignorare che solo in USa periodicamente un teenager si sveglia male ed esercita, nella sua scuola, un suo diritto costituzionale facendo una strage.
Sì, questa è proprio civiltà...

Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Anche in questo caso sono d'accordo con te. Mi sto davvero preoccupando...

Massimo ha detto...

Non è una novità che io sia favorevole, favorevolissimo al diritto di portare armi.
Già il secondo post di questa nuova versione di Blacknights (il 22 giugno 2005) era intitolato "Secondo emendamento".
Non è una questione legata alla maggiore o minore criminalità del momento, è una impostazione politica e filosofica.
Mi ritrovo pienamente nella scritta dell'immagine: agli schiavi non è mai stato concesso di portare armi. Le armi erano - e restano - una prerogativa degli Uomini Liberi.

Tommaso Pellegrino ha detto...

Ci mancherebbe soltanto che, anche qui in Italia, si potessero liberamente possedere armi senza porti d'armi, denunce ecc.!
Si pensi, anzi, alla leggerezza con la quale si sono in passato elargite tali licenze a soggetti magari psichicamente instabili poi resisi responsabili di stragi di familiari o vicini (un caso del genere capitò, non molto tempo fa, dalle parti di Chieri, Torino).
L'emendamento costituzionale americano in materia riflette un contesto lontano anni luce, nel tempo e nello spazio, dall'Italia di oggi: il Nord America del 1791, ancora caratterizzato, per i coloni bianchi, da un tipo di vita con tali e tante insidie da rendere quasi inconcepibile di affrontarlo senza avere costantemente un'arma a portata di mano, data la presenza di indiani ostili, belve feroci ed una efficienza delle autorità costituite preposte alla tutela dell'ordine pubblico che definire aleatoria sarebbe ottimistico.
Concludendo, qui da noi, occorrerebbe invece, da un lato, maggiore attenzione all'idoneità, specie psichica, degli aspiranti ad ottenere un porto d'armi, e dall'altro, una volta concesso tale permesso, smetterla di quasi criminalizzare (come purtroppo avviene oggi molto spesso) chi si fosse trovato nella necessità di fare fuoco inequivocabilmente soltanto per difendere sè stesso o propri familiari ed averi da criminali aggressioni.
Tommaso Pellegrino-Torino
www.tommaspellegrino.blogspot.com

Massimo ha detto...

A parte il fatto che "l'Italia del 2008, è ancora caratterizzata, per i cittadini indigeni, da un tipo di vita con tali e tante insidie da rendere quasi inconcepibile di affrontarlo senza avere costantemente un'arma a portata di mano, data la presenza di indiani (metropolitani) ostili, malviventi feroci ed una efficienza delle autorità costituite preposte alla tutela dell'ordine pubblico che definire aleatoria sarebbe ottimistico." :-) il punto non è questo, è la diversa filosofia e concetto di libertà che sta alla base.
La nostra è libertùà vigilata da uno stato, con forti venature assolutiste, che tutto vuole regolare e tutto vuole controllare, lasciando poi ampi varchi per i criminnali e gli psicopatici che riescono sempre a trovare un'arma e, così, a porsi in posizione di vantaggio sui cittadini onesti.
Mentre la proposta è ribaltare il concetto: tutti hanno diritto, perchè è un diritto di libertà, di portare un'arma. Le eccezioni sono nei confronti di chi delinque, che viene condannato, del cittadino straniero, di chi ha avuto problemi di salute mentale. Ma gli Uomini Liberi hanno sempre posseduto, legittimamente, un'arma. Gli schiavi, no.

Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Mi pare che qui si dicano un sacco di fregnacce e che Massimo abbia del tutto ragione.

Primo: "gli Stati Uniti invadono qualche paese sovrano e lo schiavizzano". A me risulta che in Iraq ora si voti e così anche in Afghanistan, mentre prima con Saddam ed i talebani se si parlava di votare ci si ritrovava sbudellati. Forse non sarà il massimo della democrazia ma credo che sareste dei folli se aveste preferito che fossero continuate quelle meravigliose scene di fucilazioni, di sgozzamenti e di massacri sugli oppositori, su donne, bimbi e civili (non effetti collaterali che purtroppo in una guerra - che ci sono sempre stati - ma sistematiche deportazioni e stragi di genti che avevano la solo colpa di leggere un libro o guidare una vettura). Ricordatevi sempre e ringraziate Truman che la vostra possibilità di libera espressione ci sia stata regalata proprio dagli statunitensi, i quali ovviamente hanno dovuto invadere il nostro paese (e morire) per poterci liberare dalle dittature. Sbagliando, affermo io, perché leggendo l'ingratitudine di certe persone di sinistra mi verrebbe voglia di tornare indietro nel tempo e dire agli yankees di lasciare le cose come stavano, ovvero olio di ricino e botte da orbi ai comunisti. Taluni lo meriterebbero davvero.

Detto ciò arriviamo al capitolo secondo: sapete qual'é la differenza tra la capacità offensiva di un criminale e quella di un cittadino onesto? Che il criminale le armi le porta con sé perché non le va certo a comprare in negozio, nessuno tra i commercianti regolari gli venderebbe un'arma da fuoco senza il placet della procura. No, il delinuqente trova le armi al mercato nero, glie le danno i terroristi, la mafia, la camorra, i clandestini, i rapinatori e via dicendo. Vi sono mille modi per ottenere un'arma in maniera illegale. Il cittadino onesto, invece non ha questa possibilità e le forze dell'ordine, sempre che egli riesca a fare una chiamata al 113 sotto la minaccia di una Beretta, se va bene arrivano dopo minuti, nei quali egli è alla mercé del delinquente di turno che a tirargli un colpo nel cervello ci mette mezzo secondo.

Per cui, cari signori, credo che sia ora di pareggiare la situazione. Io non dico che occorra regalare il porto d'armi anche ai pazzi ma almeno a chi è minacciato o passibile di minaccia. Vi ricordo inoltre che il tanto "illuminato" governo Prodi ha promulgato una legge per la quale una donna non può nemmeno tenere uno spray al peperoncino in tasca onde potersi difendere in caso di aggressione.

Quindi le vostre considerazioni puritane mi sembrano del tutto fuori luogo, oltreché controproducenti.