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No alla deriva

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21 maggio 2008

Tanto rumore per nulla

Rimandando alla lettura del testo integrale ogni commento più approfondito, mi limito ad alcune osservazioni che rendono il tanto strombazzato pacchetto emanato (finalmente !) alla terza riunione del nuovo governo Berlusconi, un provvedimento topolino.
Per quanto concerne la sicurezza avevo già espresso la necessità che si desse una risposta forte all’aggressione perpetrata contro l’Italia dagli ambienti liberalsocialcomunisti d’europa.
Il punto nodale era l’introduzione da subito, con decreto legge, del reato di ingresso clandestino in Italia.
Il reato è invece contemplato all’interno di un disegno di legge che dovrà affrontare il dibattito parlamentare, il lungo iter per la sua approvazione e le necessità di inciucio già ampiamente manifestate dal veltrusconismo imperante.
E’, quindi, mancato l’obiettivo di un segnale deciso e, forse, decisivo all’interno e all’esterno che fosse anche un monito contro chi intende importare nuovi immigrati nella nostra terra.
Poi divertiamoci con la propaganda e la grancassa su ben 3 disegni di legge e un solo, asfittico, decreto legge, ma i cittadini si accorgeranno presto che i provvedimenti sulla sicurezza sono topolini bagnati.
Ancora peggio andiamo con il pacco fiscale.
E’ vero che viene abolita l’ICI sulla prima casa, ma ancora non sono riuscito a leggere conferma o smentita se, oltre a ville e castelli, sia abolita anche sulle c.d. abitazioni signorili (A1) che spesso sono catastate in tal modo solo perché insistono in una zona divenuta pregiata (ad esempio, a Bologna, nella zona pedecollinare).
E neppure ho letto conferma dell’abolizione sulle pertinenze, con il rischio che, abolita l’Ici sulla prima casa, potremmo essere costretti comunque alla compilazione di bollettini e code in posta per importi irrisori.
Irrisori come sarebbero anche quelli degli immobili esclusi dall’abolizione (261 milioni contro una spesa complessiva di 2,8 miliardi).
Ancor più mera propaganda è lo sgravio fiscale sugli straordinari e premi aziendali.
Intanto dopo che in campagna elettorale si era parlato di “detassazione” oggi il governo se ne esce con lo “sgravio” che non è detassazione.
Poi il limite dei 35.000 euro al di sopra dei quali non c’è neppure lo sgravio, rende minimo il beneficio, visto che comunque insiste su un reddito già tassato nelle percentuali più basse.
Inoltre l’ulteriore limite di 3000 euro è presto raggiunto a volte, in alcuni settori, anche dal solo premio aziendale.
Infine nessun beneficio ha chi (dirigenti, quadri direttivi) non ha lo straordinario come voce contrattuale.
Per non parlare, poi, della famigerata “copertura” che sembra, ancora una volta, provenire da fantomatici “tagli alle spese dei ministeri “ (come sempre: ma quanto spendono i ministeri se ad ogni manovra tagliano le loro spese giudicandole evidentemente inutili ?) e dal “recupero dell’evasione” espressione che rimanda al peggior Prodi.
Insomma: tanto rumore, per nulla.
Tutti i problemi restano aperti.


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2 commenti:

Ares ha detto...

Io invece un piccolo risparmio lo riesco ad incamerare, sull'ici (a2).
Niente sgravi su straordinari e produttività: troppo ricco ... supero i 35.000euro ... ricco ?
Mah. Non credo che questi provvedimenti meritino l'inchiostro speso a commentarli.
Sulla sicurezza non vedo niente di incisivo, tra l'altro bisogna vedere cosa resterà dopo l'iter parlamentare.
Delusione, insomma.

Ares ha detto...

Io invece un piccolo risparmio lo riesco ad incamerare, sull'ici (a2).
Niente sgravi su straordinari e produttività: troppo ricco ... supero i 35.000euro ... ricco ?
Mah. Non credo che questi provvedimenti meritino l'inchiostro speso a commentarli.
Sulla sicurezza non vedo niente di incisivo, tra l'altro bisogna vedere cosa resterà dopo l'iter parlamentare.
Delusione, insomma.