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08 aprile 2008

Berlusconi ha fallito

Alcuni vecchi amici di tante battaglie in rete, insistono nel ritenere che con il pdl Berlusconi non sia cambiato.
Non sono d’accordo.
Silvio Berlusconi, con la sua “discesa in campo” nel 1994, aveva aperto l’Italia a un nuovo avvenire, “scongelando” i voti dell’MSI ed aprendo ad una stagione di riforme e di mutamenti anche nella politica.
Così è stato nel 1994, nel 1996, nel 2001 e, ancor più, grazie alla nuova legge elettorale, nel 2006.
Due anni fa, infatti, si è raggiunto il massimo della semplificazione politica, con due Coalizioni che, assieme, hanno raggiunto il 99% dei voti validi espressi.
All’interno di queste due coalizioni trovavano posto tutti coloro che potevano considerarsi “contigui”, quindi appartenenti alla stessa famiglia.
Più nel Centro Destra che a sinistra, però.
La “conta” effettuata collocava ogni partito della coalizione, nel ruolo e con il peso voluto dagli Italiani.
Si realizzava, così, un sistema elettorale che rispecchiava pienamente lo spirito della nazione – dove viene mal sopportata ogni riduzione del pluralismo politico – e la realizzazione di una maggioranza stabile.
A parte i dubbi sull’esito di quelle elezioni e l’imposizione di Ciampi sul quorum regionale, quella era la strada da seguire e ancora nel novembre 2007, Silvio Berlusconi sembrava volerla perseguire con il pdl ideato per accogliere, nella rispettiva autonomia, partiti, movimenti e singoli cittadini.
Poi l’accelerazione della crisi.
Il momento di massimo successo per l’opposizione di Centro Destra, la sfiducia a Prodi, diventava il big bang della Coalizione.
Inopinatamente Gianfranco Fini tornava all’ovile di Berlusconi e del pdl che aveva definito pochi giorni prima “comica finale”, mentre lo stesso Berlusconi definiva la nuova creatura “partito di centro, moderato e liberale”, escludendo quindi la Destra e i Conservatori.
Da coalizione del Centro Destra, diventava un solo partito di centro alleato con la Lega.
Invece di unire il pdl spaccava, invece di includere, escludeva.
Esattamente l’opposto di quanto aveva cercato di realizzare in 14 anni Silvio Berlusconi.
Per compensare le perdite e tentare di ostacolare i partiti che non avevano accettato il diktat per il loro scioglimento, Berlusconi ha deciso di ospitare alcuni nomi, con poco seguito, dando poi fiato ad una propaganda che, invece di affrontare con serietà i problemi della nazione, accentuava i toni vittimistici (i brogli per schede formulate come da legge), le promesse incaute (la famosa cordata Alitalia) e, soprattutto, l’aggressione contro gli ex partiti alleati con l’invenzione del “voto utile”.
Come ciliegine alcuni obbrobri come il voto agli immigrati e l’apertura della leadership del pdl ad un omosessuale.
Berlusconi si trova oggi, a 5 giorni dal voto, a puntare solo ed esclusivamente sulla ruota di un successo netto, alquanto dubbio almeno al senato.
Diversamente sarebbe finito politicamente e il pdl scomparirebbe tra lotte intestine.
Destino che, comunque, inevitabilmente lo colpirà quando, fra un mese o cinque anni, un Berlusconi vittorioso ma ultrasettantenne si dovesse ritirare, al Quirinale o alle Bermuda, dopo aver lasciato alle sue spalle delle macerie.
Le macerie di un Centro Destra che doveva unirsi, invece si è spaccato esclusivamente per le scelte operate da Berlusconi che ha escluso Destra e Conservatori, oltre all?Udc rinunciando ad almeno un 10% di elettorato.
Berlusconi non riuscirà a governare con una maggioranza parlamentare che dovesse rappresentare una minoranza popolare (circa il 40% potrebbe essere il risultato del pdl e Lega).
Berlusconi, scegliendo la strada del “partito di centro, moderato e liberale”, ha rinunciato a costruire un qualcosa di nuovo e di duraturo, per cercare di mettere il cappello su Palazzo Chigi nel prossimo quinquennio, senza alcuna prospettiva futura vista la campagna propagandistica adottata che ha solo accentuato risentimenti e divisioni.
Il Centro Destra, come lo conoscevamo, è fallito.
Il centro e la Destra vanno necessariamente ognuno per la sua strada con grosse difficoltà per futuri incontri.
La speranza che era nata nel 1994 è stata sepolta nel gennaio 2008.
Il valore aggiunto del Centro Destra che Berlusconi ha rappresentato per 14 anni, è stato spazzato via da una scelta incauta.
Berlusconi ha fallito lo scopo della sua discesa in campo.

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1 commento:

Ares ha detto...

I casi sono due: o Berlusconi ha dei sondaggi che lo hanno messo in fibrillazione perchè non sono così buoni come vorrebbe far credere, oppure ha, per altre vie, la sensazione che la vittoria tanto agognata gli stia sfuggendo tra le dita.
Personalmente credo che Berlusconi non sia più di alcuna utilità nè interesse per l'Italia e per la destra. Quindi può benissimo perdere le elezioni. Tanto Veltroni, peggio di Prodi, non farà.