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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 marzo 2008

Solo La Destra può restituire l'Italia agli Italiani

Nel settembre del 2003 abbandonai Alleanza Nazionale, dopo anni di militanza, a seguito delle dichiarazioni di Fini favorevoli al voto agli immigrati.
Successivamente Fini dichiarò il Fascismo “male assoluto”, si mise di traverso al governo, impose il siluramento di Tremonti da ministro dell’economia per sostituirlo con Siniscalco, firmò la legge sulla fecondazione assistita per poi attivarsi con il referendum per abrogarla, fece una campagna elettorale “morbida” sperando nella eliminazione di Berlusconi, definì il pdl “comica finale”, diventò il numero due – il comico di spalla ? – dello stesso pdl.
La deriva finiana ebbe comunque inizio con il voto agli immigrati.
In questa campagna elettorale gli amici che sono rimasti con Berlusconi cercano di convincere noi che sosteniamo La Destra/Fiamma Tricolore di Daniela Santanchè che in realtà nulla è cambiato rispetto ai tempi del glorioso Centro Destra e che è necessario restare nel pdl per dare più forza alla destra interna.
Con tutto il rispetto per le loro scelte (che fanno ancora in tempo a cambiare alla luce delle quotidiane esternazioni liberaloidi dello staff del pdl ma anche dello stesso Berlusconi) temo che siano degli ingenui.
Il percorso politico di Fini, erede designato di Berlusconi, è lì a dimostrare che una volta imboccata la strada della rinuncia alla propria identità non si torna indietro, anzi si accelera verso una deriva liberalcentrista che, sul piano dei Valori etici e del concetto di stato, è molto più simile ai comunisti ed alla sinistra che non al Centro Destra conservatore.
Spiace dover girare il coltello nella piaga, ma è l’ultima opportunità, in queste due settimane, che ci resta per rafforzare una barriera contro tale deriva.
Nel novembre 2007, Silvio Berlusconi fonda il Popolo della Libertà.
Gianfranco Fini lo definisce “comica finale” e dichiara che Berlusconi, in questo modo, non tornerà a palazzo Chigi e che lui, Fini, non tornerà all’ovile da Berlusconi perché è il presidente di AN e non una pecora.
Tutti sapete dov’è Fini oggi.
Ma quel che conta è il presupposto sul quale Berlusconi fondò il Pdl, aperto ad adesioni collettive ed individuali, disse, aprendo alle varie formazioni del Centro Destra che avrebbero potuto entrare in quanto tali nel contenitore inventato da Berlusconi.
Tutti sapete come, invece, a parte Lega e Mpa, Berlusconi pretese che le singole identità fossero azzerate per dare solo ospitalità individuale all’interno del Pdl.
Diktat che fu evidentemente condizione imposta da Fini e che portò all’annessione di Dini, Giovanardi, Rotondi, Mussolini, Fattuzzo, ma alla esclusione (onore alla loro scelta di dignità) di Storace e di Casini.
Da quel momento è stata una deriva continua:
- il Pdl come “partito di centro, moderato e liberale” con esclusione esplicita della Destra e dei Conservatori, ribadita da Berlusconi ieri quando ha riaffermato la natura di centro del suo partito e respinto ogni identità di Destra;
- la ricerca del “voto utile”, lacerando i già traballanti rapporti con gli ex alleati;
- l’invenzione del “voto disgiunto” quando ha capito che rischiava al senato e cercava di far leva sull’anticomunismo di quanti, però, con il suo partito di centro, moderato e liberale aveva allontanato dalla coalizione;
- la preoccupazione per la par condicio e i brogli, invece di affrontare i temi rilevanti che interessano gli italiani (casa, lavoro, sicurezza, benessere) ridotti a semplici corollari;
- l’intervento sulla vicenda Alitalia annunciando una cordata che, poi, dichiara esistere “nei fatti” che si costituirà solo “dopo la fine delle trattative con Air France” (quindi la cordata non c’è !);
- Cicchitto e Bondi che riaffermano la natura “antifascista” del pdl
- Il silenzio sui massacri cinesi in Tibet e la proposta di Daniela Santanchè e Roberto Fiore di boicottare le olimpiadi di Pechino;
- Il silenzio sui temi etici (194, diritto alla vita) che sono in contrasto con le tesi liberalradicali che, senza la Destra, sono divenute prevalenti nel pdl;
- A conferma di ciò l’esternazione di Gasparri che dichiara di non aver nulla in contrario acchè in futuro un omosessuale possa diventare leader del pdl (Berlusconi, che solo un anno fa disse che gli omosessuali stanno tutti dall’altra parte, non ha smentito il suo ex ministro e futuro capo gruppo in senato!)
- Per finire alle dichiarazioni di ieri con le quali Berlusconi apriva la porta dell’inferno, ammettendo che se andrà al governo penserà ad una legge che dia il voto amministrativo agli immigrati (e la Lega non potrà farci nulla perché il voto agli immigrati otterrebbe il voto parlamentare anche della sinistra: ci pensino gli elettori della Lega se vale la pena portare acqua al mulino dei liberalmarxisti)
.
Arthur Conan Doyle, il creatore di Sherlock Holmes, faceva dire al suo personaggio che una coincidenza è solo una coincidenza, due coincidenze sono solo due coincidenze, ma tre coincidenze cominciano ad essere una prova.
Qui di coincidenze ve ne sono ben più di tre.
Il “partito di centro, moderato e liberale” è molto simile al pci/pds/ds/pd, soprattutto nei Valori che dovrebbero formare il filo conduttore per una legislazione.
Io non credo che gli amici di Destra fino ad oggi orientati a votare pdl possano accettare programmi come il voto agli immigrati o ipotesi come un omosessuale a capo del loro partito, come non possono essere complici del silenzio sulla proposta di boicottaggio delle olimpiadi e di revisione della 194 a difesa della Vita sin dal suo concepimento.
Non lo credo e spero che reagiscano riunendosi a noi (sottolineo: riunendosi, cioè tornando assieme a noi come eravamo fino al momento dell’abbattimento di Prodi nel gennaio 2008 !) nella battaglia che ha le sue radici nella, bellissima, formula che propone costantemente Daniela Santanchè: l’Italia agli Italiani !

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7 commenti:

Daniele Marzocchi ha detto...

caro Massimo,
mi trovi in gran parte d'accordo nell'analisi, soprattutto sulla questione della "deriva".

CampaniArrabbiata ha detto...

"se un uomo non è disposto a rischiare per le proprie idee o non valgono nulla le sue idee o non vale nulla lui". E' una frase di Pound che conosciamo tutti e che Mai come in questo caso è pertinente. Infatti, non ho nessun rispetto per chi vota per il PdL pur essendo di destra, perchè dimostra di preferire la comodità ak rischio. Destra significa anche avere audacia e chi sta nel PdL non ne ha.

Ares ha detto...

Berlusconi sta mostrando un volto che non mi piace affatto. E sul voto agli immigrati, alle rimostranze della lega Fini ha risposto che se anche non è nel programma non vuol dire che non si possa fare. In questo modo giustificando qualsiasi porcheria al di fuori del programma vorranno fare. Mi auguro che i nostri intenzionati a votare Pdl capiscano l'imbroglio che si sta perpetrando contro le nostre idee. Rischiano di trovarsi un leader omosessuale, il voto agli immigrati e, in base alla nuova teoria di Fini, anche il matrimonio omosessuale, l'eutanasia e un ampliamento della legge sull'aborto.

Massimo ha detto...

Caro Zocchi, la deriva procede in modo esponenziale, come dimostra la risposta di Fini alla Lega. Se gli elettori di Destra non daranno forza a La Destra/Fiamma Tricolore il pdl e la sinistra assieme daranno il voto agli immigrati.

faber ha detto...

Lo spettro del partito contenitore avanza inesorabile, ovattato dall’obiettivo elettorale. Un ambizioso progetto nell’aria ben prima che Berlusconi lo scandisse fuori programma dal predellino dell'auto in piazza San Babila. Agognato dal Cavaliere - aspirante novello duce - smanioso di arringare le folle e consapevole della scarsa propensione alla piazza del popolo azzurro, perciò ben disposto ad aggregare anche gli ex-missini che della militanza hanno sempre fatto il proprio fiore all’occhiello. Desiderato da Fini - aspirante erede al trono di Palazzo Chigi, appena Silvio deciderà di affacciarsi dal balcone del Quirinale - smanioso di liberarsi del pesante fardello della fiamma tricolore, non certo del patrimonio elettorale da questa generato, in ciò agevolato dal ruolo di amministratore unico ed indiscutibile che il partito, anno dopo anno, gli ha assegnato, consegnando nelle sue mani anche il potere di carriera di chiunque.
Eppure, nonostante i desideri spasmodici dei due leader e pavlovianamente dei più fidi collaboratori, la propensione a fondersi dei due partiti non è mai stata unanime, soprattutto nei territori dove, seppure alleati, il rapporto tra FI ed AN è sempre stato di buon vicinato, ma senza concedersi troppa confidenza. Per capirlo, basterebbe osservare questi giorni di campagna elettorale e soprattutto considerare la fatica nella composizione delle liste uniche per le Amministrative, dove col sistema preferenziale le 'liste dei nominati' lasciano il posto a quelle dei candidati, con difficoltà e rivalità annesse e connesse. Proprio nei territori ci saranno le più importanti prove di unità, che faciliteranno la fusione (o annessione, secondo i punti di vista) tra gli ex-rivali, prevista motu proprio dai due leader per il prossimo autunno.
Insomma, la saga delle “comiche finali” è durata poco – ma forse è ancora in corso con un cambio di capo comico - e si aprono le previsioni sul risultato del progetto di partito contenitore. Non è bello fare il ventriloquo, ma quando un osservatore politico, ben titolato, esprime brillantemente il tuo pensiero perché non cedergli la parola : “Quello che era AN è morto e defungerà definitivamente nel futuro, perché la proporzione di rappresentazione è impari. Quelli di AN spariranno nel mare grande del partito dei moderati. E’ finito un mondo. Nel peggiore dei modi. L’MSI era un mondo di dibattiti ideali ma di presenza reale nel paese. E’ stato sostituito da un gruppo che della politica aveva fatto la sua professione, isolandosi rispetto al mondo reale e nutrendo rancore verso l’MSI.” (Il Riformista, 14 marzo 2008)
Grazie Pietrangelo Buttafuoco, perché non sempre è stato facile condividere pienamente il tuo pensiero, come ai tempi in cui eri dirigente nazionale del Fronte della Gioventù. Questa volta, però, hai reso semplice l’arduo compito di vedere lontano e di tratteggiare il futuro di una storia politica.
dal BLOG http://faber2008.blogspot.com/

Nessie ha detto...

Proprio ieri ho parlato con dei leghisti che avevano il gazebo in piazza ed erano addirittura inferociti. Avevano un bel manifestone con i pellerossa con sopra scritto:"Loro non hanno saputo mettere regole all'immigrazione e sono finiti nelle riserve: PENSACI!". Un altro manifesto invece riprendeva le pecore bianche con la pecora nera come quello del partito conservatore svizzero. Hanno detto che se Berlusconi e Fini insistono su questo tema, loro rinunceranno all'apparentamento. E siccome questo è un punto di forza della loro campagna elettorale, ritengo che Berlusconi con quella stolida affermazione rischi di brutto un possibile effetto ribaltone come nel '94.

Massimo ha detto...

Nessie, ho citato il tuo sospetto nel post di oggi :-)
Se così fosse saremmo messi ancora peggio di quanto si possa sospettare.