Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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No alla deriva

No alla deriva
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20 marzo 2008

Caro Amico ti scrivo

Complice la ignobile vessazione della giunta cattocomunista di Bologna che, da gennaio a marzo, obbliga al blocco del traffico al giovedì e la mia collocazione logistica d' ufficio, anche oggi mi sono fatto qualche chilometro a piedi.
Il ritorno è stato piacevole: ho incontrato un amico di infanzia, anche lui cresciuto nel quartiere dove tutt’ora ambedue viviamo, ed abbiamo chiacchierato per tutto il percorso.
La politica, per quelli della nostra generazione, è un “must” e parte dei nostri discorsi non potevano che cadere sulle imminenti elezioni.
Lui legge questo blog, me lo ha detto e per questo sapeva che io voterò La Destra/Fiamma Tricolore e Daniela Santanchè Premier.
Lui sceglierà, convintamente, il pdl.
Situazione che non ho mancato di sottolineare divertito, visto che nel passato quello “moderato” ero sempre io
La ragione di questo “scherzo del destino” sta nelle motivazioni per cui si vota.
Lui vota per il benessere, essenzialmente vota per sostenere una certa idea economica e finanziaria, neanche tanto dell’Italia, quanto globale.
Mi ha detto che a lui interessa che in qualche parte del mondo l’economia sia trainante per poter effettuare i suoi investimenti.
Cina o Stati Uniti, purchè producano.
Per questo lui vota il partito che più si avvicina a quell’idea di globalismo che ritiene possa rappresentare al meglio i suoi interessi.
Intendiamoci.
Anch’io ho un rifiuto assoluto delle gabelle statali e locali, nonché delle vessazioni (come i provvedimenti burletta contro il cosiddetto inquinamento) che vengono a prelevarmi soldi in tasca ed a limitare la mia libertà individuale.
Ma, caro Amico, credo ci sia qualcosa ancora superiore alla tassa che dovrebbe essere abolita o ridotta.
Ed è il tipo di società, di civiltà in cui si vive.
Tu mi hai detto che se ci fossero dieci milioni di omosessuali che votassero pdl, daresti loro tutto ciò che vogliono.
A parte la facile battuta che lascio indovinare ai lettori, io no.
Non mi interessa il voto di dieci o venti milioni di omosessuali se questo mi dovesse portare a vivere in una società nella quale il rigore etico venisse meno, nella quale si perde di vista un progetto di civiltà che affonda la sua legittimità nel Diritto Naturale e le sue radici nella romanità e nella cristianità.
Non mi interessa una società arida e ricca, “sazia e disperata” disse una volta di Bologna il Cardinal Biffi, perchè si perde il senso del confine tra il Bene e il Male, tra il Giusto e l’Ingiusto, tra il Buono e il Cattivo.
Caro Amico, ci conosciamo da quasi 50 anni e siamo, ancora una volta, su due lunghezze d’onda differenti.
Conosco e comprendo le ragioni della tua aspirazione ad un risultato che garantisca la tua concreta esigenza.
Sono sicuramente in una condizione privilegiata, che mi consente di guardare con sufficiente tranquillità al futuro, ma proprio per questo sento il dovere di sostenere una Idea, dei Valori che possano trascendere il momento, per dare alla nostra Patria una prospettiva che vada oltre “l’arrivare a fine mese”.
Permettimi quindi di conservare i sogni e gli ideali dei nostri venti anni, che ancora oggi sono il maggior stimolo per questa passione comune che è, ancora, la Politica.

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ognuno si trova le proprie motivazioni o scuse per votare questo o quel partito. Le motivazioni del tuo amico non mi sembrano idealistiche, ma utilitaristiche. Sai che apprezzo invece le tue motivazioni che sono anche le mie. Purtroppo tra noi c'è solo una differenza. Io, al contrario di te, oltre al cuore ci metto anche un certo senso di quello che credo responsabilità. Tanto per capirci: Non mi capiterà mai di seguire il mio cuore per una storia con una ragazza che non so bene che storia abbia e cosa realmente vuole da me. Voglio sempre capire bene prima di imbarcarmi..
Ma sai che non ho niente contro la tua scelta. Ciao

Massimo ha detto...

Anch'io non ho nulla contro la tua. Non condivido invece quel che Berlusconi reitera, anche a sproposito come ieri a commento delle dichiarazioni di Napolitano, sul "voto utile". E allora io seguo il cuore, anche al senato :-)

Anonimo ha detto...

Avrei molto da dire, sul manifesto della Destra, con la foto di Almirante, ma lasciamo perdere, visto che la si usa a proprio uso e consumo. Se fosse ancora vivo, e sapendo bene come la pensava, è più probabile, che oggi fosse nel PdL con Fini, che con Storace. Comunque anche io, non ho nulla contro la tua scelta, ma penso che al Senato si giochi un'altra partita, che non è il caso di perdere,anche per il bene della Destra, da qui il voto utile.

Nessie ha detto...

Ogni tanto c'è la piattaforma di blogger che dà i ciocchi, per cui se dovessero comparirti due commenti miei, cancellano uno. Bel post, Massimo. Spesso andiamo alla ricerca di sogni con le relative illusioni-delusioni-disillusioni che comportano e strada facendo, perdiamo degli amici con cui avevamo condiviso tante battaglie, ma magari ne acquistiamo delgi altri. Ti auguro una serena Pasqua.

Massimo ha detto...

Anonimo. Anch'io non ho nulla contro la scelta di chi vota pdl, ma credo che, ora più che mai, si debba votare per le proprie idee. Berlusconi ha sbagliato nel voler imporre un diktat per l'annessione con dissolvimento della Destra. Se ne è reso conto ma cerca di correre ai ripari nel modo peggiore, con la storia del "voto utile". Berlusconi, se perderà, in condizioni così favorevoli come era dopo l'abbattimento di Prodi, le elezioni dovrà solo presentarsi in pubblico da uomo sandwich con una scritta: sono stato un coglione a dar retta a Fini.
Perchè se perderà o se non riuscirà ad aggunatare la maggioranza sarà solo ed esclusivamente per colpa della scelta fatta di rinunciare alla vecchia, cara, vincente alleanza di Centro Destra.
Su Almirante non sono d'accordo. Purtroppo non c'è più e ognuno resterà delle sue idee ma a me basta pensare a come non abbia mai perdonato e mai fatto sconti ai demonazionali che tra il 1977 e il 1979 tentarono la stessa operazione che ha realizzato Fini.

Nessie. Se si smette di sognare, si perde ogni capacità di crescere e di progredire. Ci si riduce a ragionieri della politica (con la "p" minuscola"). Io voglio continuare a sognare e perchè ciò accada c'è bisogno di pensare in termini di valori e di ideali, non di numeri e di collusioni con gli avversari politici perchè si ha paura di agire da soli, con la forza delle proprie idee.