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25 aprile 2006

25 aprile: Edoardo Weber


Il 25 aprile, da oltre 60 anni, si celebra una sconfitta bellica.
Già questo dimostra che la sinistra, che di tale data si è illegittimamente impossessata, è priva di ogni coscienza nazionale.
Siamo gli unici al mondo che fanno festa per una sconfitta.
Il 25 aprile così deformato da oltre 60 anni è quindi la sagra dell’odio tra italiani.
Il 25 aprile dovrebbe invece essere ricordato, senza che sia festa nazionale perché la festa nazionale è qualcosa che dovrebbe unire e non dividere, come la data in cui fu posto termine alla seconda guerra mondiale, grazie esclusivamente alle Forze Alleate guidate da Gran Bretagna e Stati Uniti.
Il 25 aprile dovrebbe vedere sobrie cerimonie, nelle quali l’ospite d’onore sia l’ambasciatore o il console degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, dell’Australia, del Canada, della Nuova Zelanda, cioè di tutte quelle nazioni che ci hanno sconfitto.
Il 25 aprile dovrebbe essere il momento per ricordare tutte le vittime della guerra, anche di quelli assassinati da chi, con destrezza, è saltato sul carro del vincitore, preoccupandosi più del proprio interesse materiale che dell’onore suo e della sua Patria.
Quel che segue è in ricordo di una di quelle migliaia di vittime italiane del comunismo: Edoardo Weber.

Ho saputo che il signor Prodi reclama la vittoria alle elezioni politiche italiane.
Ho saputo che il signor Prodi parla con l’al di là che, per me, è l’al di qua.
Se il signor Prodi vuole evocarmi, posso dirgli un paio di cosucce sulle radici ideologiche dei suoi compagni di merende e sul comunismo che continuano, senza mostrare pudore o vergogna, a professare.
Mi presento.
Mi chiamavo in vita Edoardo Weber, ingegnere meccanico.
La mia famiglia è famosa per i carburatori, elemento essenziale di quel bene di largo consumo che è diventata l’automobile.
Vivevo a Bologna che, poi lo avete saputo tutti, era al centro di quello che fu il “triangolo rosso della morte”, dove a cavallo del 25 aprile 1945 e in anni seguenti, approfittando della mancanza di legalità, migliaia di italiani furono ammazzati.
Io sono uno di quelli.
Il 21 aprile 1945, quando le truppe polacche entravano a Bologna, una banda di delinquenti rossi mi rapì ai miei affetti.
Non ho mai saputo quali fossero le mie colpe: forse perché, con la mia industria, avevo dato lavoro, casa e da mangiare a decine di operai ?
O forse perché, con il mio lavoro, mi ero costruito una vita agiata che altri pretendevano di ottenere senza stillare una goccia di sudore ?
O forse perché non ero comunista ?
Gravi reati i miei: produttore, lavoratore e borghese.
La mia vita è terminata il 21 aprile 1945.
Nessun processo.
Nessuna garanzia.
Nessuna difesa.
Nessuna giuria.
Nessun funerale e nessuna tomba ove farmi riposare
.
Sì, perché di me non si seppe mai più nulla.
Scomparso.
Desaparecido direbbero a sinistra, ma per altri morti, non per noi.
Il mio corpo non fu mai trovato.
Ogni tanto affiorano resti e qualcuno che dice “sono i resti dell’ingegner Weber”.
Ma non è così.
La mia scomparsa ricorda tanto quella delle vittime della mafia e il paragone non è certo casuale.
Ecco signor Prodi, adesso torno al mio vagabondare nel limbo in cui sono stato cacciato da una banda di delinquenti rossi.
Tanto per ricordarle quali sono le radici ideologiche dei personaggi di cui lei si è oggi circondato.


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24 commenti:

Otimaster ha detto...

Grande grande grande Massimo, hai scritto da Dio e chi non la penSa così si....... per rispetto a Weber lascio all'imaginazione dei lettori l'ultima parola.
VIVA L'ITALIA

Eleonora ha detto...

Gli hanno fatto comodo quei personaggi a Prodi.

Anonimo ha detto...

Il solito vergognoso tentativo di distorcere il significato del 25 aprile.
Certo, non può essere la tua festa, oggi è la festa di chi ha detto NO al fascismo più di 60 anni fa e a chi dice ancora no al fascismo latente oggi.
Auguri a tutti gli italiani, perchè l'Italia e la sua repubblica nascono dai volori ANTIFASCISTI.
Chi non accetta questa festa non condanna i valori nazifascisti.
Certo, ci sono state anche vittime innocenti nello strascico del dopoguerra, ma queste sono le conseguenze degli orrori delle guerre (o pensi che nessun iracheno innocente sia stato vittima di persecuzioni ingiuste?)
Poi continua pure con i deliri tipo "il signor Prodi reclama la vittoria delle elezioni". Certo, con una dittatura nazifascista non sarebbe stato così ovvio.

Se questo è un uomo , Primo Levi

“Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.”

Massimo ha detto...

Ti aspettavo, Betty :-)
Il 25 aprile non può avere altro significato se non la fine di una guerra.
E, come in tante altre guerre, il risultato è dipeso esclusivamente dall'intervento di Forze straniere.
E che l'odio sia alimentato dalal sinistra lo dimostra il fatto che noi, adesso, siamo Alleati di chi ci sconfisse, senza alcuna riserva, senza alcuna scoria.
Come accade da millenni nella Storia dell'Umanità.
Voi, invece, continuate a guardare indietro e, ogni anno che passa, non vi accorgete che il passato è sempre più passato.
Non avete più nulla di dire o da offrire alla comunità nazionale.

Anonimo ha detto...

I partigiani erano tutti frosci. e lo sono anche i manifestanti di oggi

Anonimo ha detto...

Grazie USA.

Anonimo ha detto...

Ma tocque-ville è la città dei liberali o dei fascisti? Perchè è importante fare delle distinzioni o sbaglio?

Comunque vada, se esiste qualcuno che divide in questa festa, quelli siete voi.

Mi spiace tanto, ma i fasci saranno per sempre ricacciati nelle fogne. L'ITALIA è antifascista e lo sarà secola seculorum.

Simone

Massimo ha detto...

L'Italia non è nè Fascista nè antifascista.
A berciare in piazza sono le solite chiassose minoranze che fanno perno su vecchi pensionati con il fazzoletto rosso al collo e giovani fancazzisti dei centri sociali, quelli sì che vivono nelle fogne.

Fare poi un'operazione storica che ristabilisca la verità e dia al 25 aprile 1945 il ruolo che deve avere nelle vicende politiche dle nostro paese non è nè Fascista nè antifascista.
E' semplicemente giusto, per noi e per le generazioni future.

Anonimo ha detto...

Betty, la liberazione l'hanno fatta i soldati, non si distorce nulla affermando la verità. Inoltre coloro che deturparono il cadavere di Mussolini a Piazzale Loreto erano gli stessi che riempivano le sue adunate tre anni prima. L'Italia è zeppa di vigliacchi e di codardi, soprattutto comunisti.

Anonimo ha detto...

io di fascista in questo 25 aprile ci vedo solo le contestazioni alla moratti(che è italiana e non puàò andare in piazza se non lo decidono loro), le parole scellerate di prodi(che vorrebbe trasformare tutto in una festa dell'unità), gli insulti alla brigata ebraica(chi sono i fascisti,eh??).

Tutta gente che trova rappresentanza politica nella cosiddetta "unione".

W l'Italia, w gli italiani.

Otimaster ha detto...

Rubata a Flaiano:

"In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti"

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Per distorcere la realtà, come abbiamo visto da sei anni, Betty è maestra.
Poveretti quelli amministrati dalla "metropoli" di 13.000 abitanti !
Che si permette un ufficio protocollo.
Il mio paesello non se lo permette.

PS, vedo in questo momento in TV la VERGOGNOSA GAZZARRA con cui è stata accolta Letizia Moratti al corteo, mentre spingeva IN CARROZZELLA il padre ottantenne deportato in Germania:


VERGOGNA !!!!

Anonimo ha detto...

Vedi Monsoreau il 25 aprile fu il fascismo ad essere sconfitto, non l'Italia. L'Italia vinse, perchè la miglior generazione di questo paese diede la vita per riconquistare la libertà che aveva perso con i fascisti.
E' vero, a liberarci furono americani, inglese e canadesi. Ma la coscienza civile nata nel dopoguerra è nata tra i partigiani che, combattendo contro i nazifascisti hanno dato all'Italia quel po' di dignità per ricominciare.

Vedi Monsoreau per quanto tu possa strepitare da questo bloghettino fatto più che altro di una noiosa e misera rabbietta repressa i fascisti sono stati sconfitti sessant'anni fa.
Certo, se avessero vinto non ci sarebbero state delle noiose elezioni in cui i tuoi avversari politici potevano vincere. Se avessero vinto i fascisti non ci sarebbero tutti questi omosessuali intorno a te ad attentare alla tua sciatta virilità. Se avessero vinto i fascisti saresti stato libero di vomitare su ebrei, zingari e neri tutte quelle che sono solo le tue piccole frustrazioni di una vita fallita.

E invece i fascisti hanno perso e ti tocca vivere in una stato liberale e moderno, nel quale sei costretto a confrontarti con la diversità e la molteplicità, nel quale ti devi assumere le tue responsabilità e nel quale sei uguale a tutti gli altri. Nel quale sei insomma chiamato ad usare un po' di intelligenza.
Immagino che per te non sia facile. Ma tant'è.

Vedi Monsoreau, i fascisti non hanno perso solo il 25 aprile di sessant'anni fa. Voi fascisti avete continuato a perdere in tutti gli anni che sono venuti dopo. Voi fascisti perdete ogni volta che nel mondo ci sono elezioni libere, ogni volta che la ragione prevale sulla forza, ogni volta che viene abolita la pena di morte, ogni volta due ragazzi si baciano.
E queste cose succedono sempre di più e il ricordo dei valori del fascismo si fa sempre più sbiadito e patetico.

Sgembo ha detto...

Concordo grosso modo con l'anonimo di prima. Tranne per gli attacchi personali(anche perchè un anonimo se li dovrebbe risparmiare) e forse su un'altra cosa: L'Italia di oggi non mi sembra un paese nè moderno nè liberale :)

PS. Ho linkato questa discussione e citato l'intervento di Simone sul mio post di oggi.

Massimo ha detto...

Il poveretto che scrive qui sopra è tanto convinto delle sue "vittorie" che si sente spinto a mettere nero su bianco il suo odio nel vedere che quelli che lui considera Fascisti, sono ancora qui, vivi e vegeti e più in forze di prima.
E se oggi ci sono ancora dei Fascisti, questo è frutto dell'antifascismo berciante che abbiamo visto all'opera anche oggi a Milano contro un vecchio, vero antifascista, su una sedia a rotelle.
Chissà perchè, poi, l'Italia vinse la guerra (essendo stato sconfitto solo il Fascismo) e De Gasperi dovette andare con il cappello in mano a Washington ...
E a "vomitare" sugli ebrei mi sembra che proprio oggi siano stati i "compagni antifascisti" che si sono esibiti nella loro migliore performance: bruciare la bandiera di Israele.
Il poveretto, che manifesta una evidente stizza come una checca isterica, forse avrebbe fatto meglio a leggersi le cronache di oggi e a studiare un po' di storia prima di esibirsi su argomenti che non sono nelle sue corde.

Massimo ha detto...

Il poveretto è l'anonimo, non Sgembo, of course :-)
Il quale, peraltro, affermando che "L'Italia di oggi non mi sembra un paese nè moderno nè liberale" smonta, forse inconsapevolmente, la già di per se fragile costruzione del poveretto. :-D

Sgembo ha detto...

Non credo, perchè il fatto che oggi l'italia non sia un paese che brilli per modernità e libertà non è colpa dell'antifascismo in sè(come sembra dire la citazione di Flaiano riportata da Otimaster). Anche Flaiano in fondo credo si riferisse solo ai comunisti.

Non dobbiamo dimenticarci dei tanti partigiani liberali, e non possiamo, come liberali, non dirci antifascisti( e quindi festeggiare il 25 aprile)

E' proprio questa confusione tra antifascismo e comunismo che a mio avviso ha causato confusione.

Massimo ha detto...

Non credo ci sia confusione, ma gli antifascisti non comunisti, passato il 25 aprile 1945 sono tornati alle loro occupazioni, mentre i comunisti hanno manipolato l'evento (che si ripete sistematicamente per ogni guerra) con l'intento di ricercare un utile propagandistico.
Una nazione vera non può vivere 60 anni (ma neppure 20 o 30) festeggiando una sconfitta che è stata anche una guerra civile.
Gli antifascisti italiani non sono stati capaci di fare quel che, invece, fece con ben maggiore senso della Patria Franco in Spagna con il monumento a Los Caidos, ai Caduti, tutti i caduti.

Il Temporeggiatore ha detto...

Chi vince scrive la storia.
Purtroppo in Italia l'ha scritta chi è saltato sul carro del vincitore.
Sessant'anni sono una eternità per i tempi veloci che viviamo.
E se dopo tanto tempo c'è ancora qualcuno che sente il bisogno di celebrare una vittoria ottenuta da altri per lui, ecidentemente quel qualcuno è a secco di vittorie in proprio e bisognoso di fare accattonaggio.
Una vera nazione civile avrebbe da tempo ridotto il 25 aprile a normalissima giornata lavorativa.

Lo PseudoSauro ha detto...

A citare De Felice al giorno d'oggi ci si ritrova peggio che 40 anni fa, ma l'altra verita' sottaciuta e' che la gente era felice perche' era finita la guerra; perche' il fascismo seppe realmente instaurare il consenso, come tutti i regimi che si rispettino. Che piaccia o meno, e' lo stesso sistema educativo dei comunisti. Comunque, il fatto di non aver ben metabolizzato che la guerra la si e' persa, e non vinta, sta all'origine del fatto che siamo l'unico paese europeo che non ha ancora fatto i conti con il passato. Guarda caso siamo anche gli unici che possono "vantarsi" di annoverare dei comunisti tra le massime cariche istituzionali. Anche nella comunita' internazionale la cosa non e' vista propriamente come una "conquista" della liberta', e qualcuno se la sta dando anche sulle elezioni. Tempo al tempo.

Le Barricate ha detto...

Grazie agli Americani che hanno perso migliaia di giovani soldati in Europa.
... Ma gli altri... quelli che parlano tanto di vittoria... sono per caso quelli che sventolavano e sventolano le bandiere coi simboli dell'URSS... al posto della bandiera italiana? Gente senza Patria, immagino!

Anonimo ha detto...

il "poveretto" scrive molto meglio di te

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Il"poveretto" forse era uno di quelli che, tra una bandiera pacifinta ed una di Che Guevara , vomitava insulti su un ex-combattente di oltre ottantanni su una sedia a rotelle e contro una donna.
Con lo stesso coraggio di chi uccideva Aldo Resega sparandogli alla nuca e scappando;di chi mise una bomba uccidendo trentatre riservisti altoatesini (vecchi e ragazzi) e tre passanti, tra cui un ragazzo di 13 anni, in Via Rasella ,senza poi presentarsi;di Francesco Moranino.
Eppoi ci si chiede come mai tra i Combattenti della RSI ed il Regio Esercito del Sud ci sia stata PACIFICAZIONE. Mentre l' ANPI continua ostinatamente a rifiutare ogni colloquio.
ANPI che considera Moranino un eroe....

Massimo ha detto...

Il primo commento a questo post è già una risposta a Guido ... :-D